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Scoperta a gaeta serra di marijuana su terreno demaniale: due arresti per coltivazione illegale

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Nel comune di Gaeta, la polizia di stato della questura di Latina ha individuato una serra dedicata alla coltivazione di marijuana, installata su un terreno demaniale non di proprietà. L’operazione si inserisce in un più ampio intervento volto a contrastare la produzione e la distribuzione di sostanze stupefacenti nel territorio. Due persone, un uomo e una donna, sono finite in arresto al termine di questa attività investigativa.

Scoperta e intervento delle forze dell’ordine nel terreno demaniale a gaeta

L’attività è stata svolta dal commissariato di Gaeta, che ha monitorato una porzione di terreno pubblico dove era stata installata una recinzione. I due responsabili avevano delimitato l’area con una rete metallica chiusa da un cancello lucchettato, creando uno spazio ben definito per la coltivazione illegale. Nonostante si trattasse di un’area demaniale, il controllo e l’utilizzo erano totalmente a loro carico.

L’identificazione della serra ha portato la polizia a intervenire sul posto con l’obiettivo di acquisire prove e interrompere la coltivazione. La scelta del terreno demaniale dimostra la volontà di sfruttare posizioni poco controllate per nascondere attività illecite. Le indagini hanno permesso di agire tempestivamente, impedendo un’ulteriore produzione.

Dettagli sull’allestimento della serra e il materiale sequestrato

All’interno dello spazio delimitato, gli agenti hanno trovato più di 20 piante di marijuana di diverse dimensioni, cresciute grazie a un sistema di ventilazione e irrigazione studiato per mantenere condizioni ambientali ottimali. La presenza di una struttura così sofisticata indica una certa esperienza nella coltivazione delle sostanze vietate.

Oltre alle piante, sono stati sequestrati fertilizzanti chimici che permettevano di favorire lo sviluppo delle colture, un armadio termico utile per gestire temperature e umidità, e bustine per il confezionamento della droga pronta allo spaccio. Questo materiale dimostra la volontà di organizzare una produzione completa, dalla coltivazione al confezionamento, rivolta a rifornire il mercato illegale.

Il sequestro di questi strumenti complica ulteriormente la posizione degli indagati, in quanto conferma l’intenzione di agire su larga scala e con una certa capacità di pianificazione.

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Il procedimento giudiziario e le condizioni degli arrestati

Dopo l’intervento della polizia, i due arrestati sono stati portati davanti al tribunale di Cassino, dove si è proceduto alla convalida dell’arresto. La loro posizione è al centro di un procedimento giudiziario che potrebbe prevedere un rito direttissimo vista la natura delle accuse e i fatti raccolti dagli inquirenti.

La scelta del tribunale di Cassino, competente per territorio, permette di seguire con rapidità tutta la fase processuale. Entrambi i soggetti rischiano sanzioni severe in caso di condanna, data la gravità della coltivazione e della detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività di polizia dimostra ancora una volta l’impegno nel monitorare i fenomeni legati alla droga, intervenendo con misure procedurali e operative per limitare la diffusione illegale e garantire il rispetto delle norme nel territorio.

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