A Ischia, giovedì 24 luglio alle 21, il teatro Greco dei giardini La Mortella ospita scalzaBanda, un gruppo attivo nel quartiere Montesanto a Napoli. La serata porterà sul palco musica e un forte messaggio di inclusione sociale, raccontando un pezzo vivo della realtà napoletana attraverso le note e la partecipazione collettiva dei giovani. Questo evento unisce cultura e territorio, restituendo attenzione a una zona attraversata da tensioni sociali che si riflettono soprattutto tra i più giovani.
ScalzaBanda: la musica come strumento di inclusione nel cuore di Napoli
Il gruppo scalzaBanda nasce nel quartiere Montesanto, una zona dove si incrociano importanti linee di trasporto come cumana, metropolitana e funicolare. Questi snodi non sono solo punti di passaggio ma anche focolai di interazioni sociali tra abitanti di ceti diversi, comunità di immigrati, lavoratori e residenti di lunga data. Qui, la musica diventa mezzo per rafforzare i legami sociali, favorire la convivenza e offrire nuove prospettive a chi spesso si trova ai margini della società.
Trasformazioni e sfide nel quartiere montesanto
Negli ultimi anni il quartiere ha visto modifiche strutturali: l’arrivo di ceti medi ha cambiato il volto delle strade, ma rimane acceso il disagio, che ha subito un’accelerazione con la pandemia e la crisi economica. La dispersione scolastica e l’aumento della criminalità giovanile segnalano un’emergenza concreta, che scalzaBanda affronta mettendo al centro la pratica musicale di gruppo. Far suonare insieme giovani di origini e provenienze diverse non solo offre un’occasione di crescita personale ma costruisce anche nuove forme di comunità aperta e mista.
Contaminazioni culturali e convivenza: il valore sociale di scalzaBanda
L’idea che muove scalzaBanda passa dalla consapevolezza che la convivenza tra gruppi sociali ed etnici diversi non debba essere un motivo di tensione, ma un’opportunità di scambio. Il quartiere Montesanto diventa così un laboratorio a cielo aperto, dove i linguaggi creativi — in particolare la musica — fungono da veicolo per una convivenza arricchente. Attraverso la formazione musicale, i ragazzi leggono la propria quotidianità e immaginano un futuro diverso.
La musica come identità condivisa
Questa esperienza monta di significato perché la pratica si svolge in forma bandistica, cioè pubblica e collettiva. La musica non è solo esercizio personale ma momento di costruzione di un’identità condivisa, un appiglio forte contro isolamento e marginalità. Il partecipare attivamente alla banda permette ai giovani di sentirsi parte di qualcosa che sfugge alle divisioni sociali e ai pregiudizi. Il quartiere, con le sue contraddizioni e storie incrociate, si fa luogo di incontro e non più di conflitto.
Il programma musicale della serata a Ischia: jazz e contaminazioni internazionali
La serata del 24 luglio mette in calendario due momenti distinti. La prima parte sarà dedicata a brani jazz per big band sotto la direzione di Cristiano Stocchetti. Il repertorio spazierà da Charles Mingus a Michael Jackson, suggerendo una fusione tra epoche e stili diversi in una chiave coinvolgente e accessibile. Questo set rappresenta una sorta di apertura verso mondi musicali che hanno segnato la storia contemporanea.
ScalzaStreet chiude la serata
Nella seconda parte sarà protagonista scalzaStreet, una formazione autogestita direttamente dai ragazzi e ragazze del gruppo. Il loro repertorio riflette la complessità della realtà in cui vivono, attingendo a musiche di Mahala Raï Banda, Emir Kusturica, Mark Ronson e altri. Questa fase chiude la serata sottolineando l’identità viva e creativa del collettivo, capace di contaminare i generi e di portare sul palco un mosaico sonoro che racconta storie di confine e interculturalità.
La scelta di esibirsi ai giardini La Mortella, uno spazio affascinante e riconosciuto per la sua vocazione culturale, amplifica il messaggio sociale e artistico di scalzaBanda. Chi partecipa all’evento non assiste solo a un concerto, ma ad un racconto che unisce musica, città e tessuto sociale in modo concreto e diretto. L’appuntamento così inserisce la realtà napoletana in un contesto più ampio, richiamando attenzione sui temi dell’inclusione e sulla forza aggregante delle arti.