La pubblicazione dei nuovi bandi per le selezioni di personale in Cisterna Ambiente ha riacceso il confronto tra la direzione aziendale e il sindacato UIL trasporti. Il nodo centrale riguarda la mancanza di un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, ma soprattutto le modalità adottate nella selezione dei candidati. La UIL solleva dubbi su possibili favoritismi, sull’effettiva valorizzazione del personale interno e sulla chiarezza dei criteri adottati nei bandi.
La UIL trasporti, guidata in ambito regionale da Gabriele Mario, denuncia che l’azienda Cisterna Ambiente non abbia rispettato una prassi prevista dal contratto nazionale di lavoro per il settore: quella di verificare prima l’idoneità dei dipendenti già in forza, prima di procedere con nuove assunzioni esterne. Questa fase interna serve ad assegnare ruoli o promozioni ai lavoratori senza aprire immediatamente le selezioni pubbliche.
Secondo la UIL, solo per un singolo posto da sesto livello si è svolta una procedura interna che ha interessato un solo candidato, mentre per tutte le altre posizioni nulla è stato fatto, contrariamente a quanto accade nelle altre aziende simili. L’assenza di questa fase precedente ha alimentato preoccupazioni sul rispetto delle regole e sulla leale valorizzazione di chi già lavora nell’azienda.
Il sindacato evidenzia che il contratto di lavoro impone alle imprese di dare priorità ai dipendenti interni, sfruttando anche le competenze maturate. Saltare questa fase può lasciare fuori figure potenzialmente qualificate e rende più difficoltoso il rapporto di fiducia tra azienda e lavoratori.
Accanto alla richiesta di rispetto del percorso interno, la UIL mette in luce altre criticità legate alle modalità di selezione indicate nei nuovi bandi. Per esempio, si sottolinea che alcuni criteri risultano poco chiari o addirittura discriminatori nella loro applicazione pratica.
Uno degli aspetti contestati riguarda la clausola che prevede l’esclusione dei candidati interdetti dai pubblici uffici. Il sindacato fa notare che “questa norma non si applica in un’azienda a rapporto privatistico come Cisterna Ambiente.” Sempre riguardo alle prove, la UIL chiede che i dipendenti già assunti siano esonerati dalla prova preselettiva, sostenendo che “questa fase risulta non necessaria per chi lavora da tempo in azienda.”
Tra le contestazioni c’è la gestione dell’attribuzione dei punteggi, giudicata sospetta e in alcuni casi favorevole a selezioni “su misura” per specifici candidati. Inoltre si critica che il requisito del diploma sia identico per posizioni di terzo e sesto livello, che invece hanno mansioni diverse, creando un’anomalia nei requisiti richiesti.
Il sindacato sottolinea altre incongruenze nei bandi pubblicati, che alimentano ancora più dubbi. Nel ruolo di coordinatore è prevista una deroga al requisito del titolo di studio, consentendo l’accesso a chi ha almeno 24 mesi di esperienza nella mansione. Questa deroga appare singolare perché non replicata negli altri bandi.
Si chiedono lumi anche sul numero effettivo di posti messi a concorso. Un esempio è il profilo di operaio 1B, dove è indicato un posto “1+4”, ma senza ulteriori spiegazioni. Il sindacato lamenta inoltre la vaghezza del bando multiservizi, che non indica chiaramente le ore di lavoro, fondamentale per organizzare turni e attività.
Infine, si osserva che per alcune funzioni non operative, come pulizie o custodia cimiteriale, viene richiesta la patente B, elemento giudicato non necessario e potenzialmente esclusivo senza motivo. Questo requisito solleva dubbi sulla sua pertinenza rispetto alle mansioni svolte.
A fronte di tutte queste osservazioni, la UIL invita gli organi competenti a intervenire per rivedere i bandi, garantire trasparenza e tutelare i diritti dei lavoratori. Il sindacato chiede che la procedura segua le norme sul lavoro, valorizzi i dipendenti già presenti in azienda e elimini criteri ambigui o discriminatori.
La richiesta principale è di un confronto serio tra azienda e sindacati, coinvolgendo fin da subito le rappresentanze dei lavoratori nelle scelte riguardanti il personale. Il sindacato sottolinea come queste tensioni potrebbero influire sulla serenità dell’ambiente di lavoro e sul senso di giustizia nelle opportunità di carriera.
Il caso Cisterna Ambiente rimane quindi aperto e rappresenta uno spaccato di una questione molto sentita nel mondo del lavoro pubblico locale: l’equilibrio tra nuove assunzioni e valorizzazione di chi ha già un posto, in un momento difficile per il mercato occupazionale.
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