Nel tardo pomeriggio di martedì, un episodio insolito ha scosso il Centro Polifunzionale Pontino di viale Le Corbusier, noto anche come l’ex università della città. Un uomo ha sparato un colpo in aria con quella che sembra una pistola a salve, suscitando preoccupazione tra chi si trovava nella zona. Le autorità hanno immediatamente dato il via alle indagini per chiarire dinamica e motivazioni di questo gesto che, per ora, resta avvolto nel mistero.
Secondo le ricostruzioni, l’uomo ha incontrato una persona, probabilmente un amico o conoscente, prima di salire sulla propria auto parcheggiata nel complesso. Nel momento in cui ha effettuato la manovra per uscire dal parcheggio, ha abbassato il finestrino dal lato del guidatore e ha estratto una pistola. Il gesto ha poi raggiunto il culmine con un unico colpo sparato in aria. L’intera sequenza è avvenuta in pochi istanti, ma ha destato allarme tra le persone presenti nel centro, data anche la natura insolita e il luogo affollato.
Il tiro in aria appare, al momento, più una dimostrazione che un atto rivolto a qualcuno in particolare. Non risulta che siano state minacciate persone nelle vicinanze o che l’uomo abbia espresso slogan o intenzioni durante la scena. Al contempo, l’episodio ha fatto scattare una vera e propria caccia all’uomo da parte delle forze di polizia, che vogliono capire chi sia e perché abbia messo in atto un gesto del genere in un posto così frequentato.
Le segnalazioni al 112, arrivate numerose da parte di testimoni presenti nel Centro Polifunzionale, hanno spinto in tempi rapidi l’intervento della polizia. Il complesso, che ospita diverse attività come una palestra molto frequentata, ha visto tante persone spaventate sentire il forte scoppio del colpo. La squadra volante, affiancata dagli specialisti della scientifica, ha realizzato un sopralluogo accurato per raccogliere tutte le prove utili.
Durante le verifiche è stato ritrovato un bossolo sul luogo dello sparo, che è stato sequestrato e inviato per gli accertamenti balistici. Questo elemento ha confermato la fondatezza delle chiamate giunte alla centrale operativa e ha fornito un punto di partenza per le indagini. La presenza di questo residuo è fondamentale per comprendere il tipo di arma usata e la natura del colpo sparato, elementi al centro della prossima fase investigativa.
Le informazioni rese note dagli investigatori indicano che il bossolo appartiene a una cartuccia a salve. Queste cartucce contengono una carica esplosiva, ma non proiettili veri, e servono per simulare il rumore di uno sparo senza provocare danni letali. L’uomo avrebbe quindi impugnato una pistola a salve, detta anche scacciacani, che è quasi identica a un’arma reale nella forma e nel meccanismo.
Non si esclude però che possa aver usato una semiautomatica tradizionale caricata con un colpo a salve, una variante meno comune ma possibile. Saranno i seguenti esami sul bossolo a definire con esattezza il calibro e quindi a indirizzare meglio l’identificazione dell’arma. Questo dettaglio è cruciale anche per valutare eventuali implicazioni legali, visto che le pistole a salve hanno normative e limiti diversi rispetto a quelle vere.
Tra martedì sera e la giornata successiva la polizia ha acquisito e analizzato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza posizionate nel Centro Polifunzionale. Almeno un dispositivo ha ripreso l’uomo mentre eseguiva la sparatoria in aria, donando agli investigatori un quadro visivo dell’accaduto e aiutandoli nell’identificazione del colpevole.
Al momento, dalle immagini non emerge una spiegazione chiara del gesto. Nessuno sembra essere stato preso di mira, né si notano comportamenti compatibili con avvertimenti o minacce dirette. La scelta del luogo, molto frequentato e di visibilità pubblica, alimenta quesiti sul perché l’uomo abbia deciso di compiere un’azione di questo tipo. Le indagini proseguiranno concentrandosi su chi fosse l’individuo incontrato poco prima e su eventuali elementi a loro collegati.
Il fatto ha provocato attenzione nel quartiere e nelle forze di polizia locali, che vogliono evitare episodi simili in futuro e garantire la sicurezza delle persone che frequentano quel complesso. Le prossime settimane saranno decisive per far luce su questo episodio, ancora poco chiaro ma certamente grave per il contesto in cui si è consumato.
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