Un evento teatrale attraversa le strade di Napoli, fondendo memoria, sogno e musica jazz. Lo spettacolo itinerante “via santa maria della speranza. il cielo sopra/per un teatro jazz” offre un’esperienza immersiva che unisce la città, il teatro e la storia vivente di un luogo da tempo chiuso al pubblico.
L’11 luglio 2025, alle 21, il Campania Teatro Festival presenta “via santa maria della speranza. il cielo sopra/per un teatro jazz“, un evento che non si limita a un palcoscenico, ma trasforma la città stessa in un teatro all’aperto. La regista maria angela robustelli crea un viaggio fisico e simbolico ispirato all’ultimo dramma incompiuto di luigi pirandello, i giganti della montagna. Le strade di napoli diventano un palcoscenico vivo, dove i personaggi passeggiano e interagiscono, sospesi tra sogno e memoria.
La compagnia, guidata da robustelli e marco trebiano, coinvolge il piccolo ensemble degli scarognati: alice ricciardi, giulia rizzo, silvia pignataro, rosalba alfano e salvatore torregrossa. Insieme animano un racconto che intreccia teatro, musica e teatro jazz. Il progetto si propone di ridare vita a un teatro storico della città, ormai chiuso da anni, e mantenere viva la sua presenza attraverso nuove forme di narrazione.
Lo spettacolo si svolge in un cammino che parte da piazza municipio e si snoda nelle vie più cariche di storia di napoli: via imbriani, via toledo, la galleria umberto i, piazza trieste e trento. Il percorso termina nel cortile delle carrozze di palazzo reale, un luogo simbolico dove prende forma l’epilogo dello spettacolo.
Accompagna il pubblico un personaggio-guida chiamato cromo, che agisce come attore e narratore. La sua presenza guida una sorta di “processione urbana”, invitando lo spettatore a vivere la città nel suo intreccio di passato e contemporaneità. Le strade non sono solo cornice, ma sostanza della narrazione, un teatro a cielo aperto in cui si sospende il tempo e si amplificano le tensioni tra realtà e finzione.
Durante il cammino, gli spettatori incontrano figure che abitano uno spazio intermedio tra realtà e immaginazione. Sono i fantasmi reali e simbolici evocati da pirandello, ma anche nuovi personaggi che raccontano storie di vita, affetti e speranze.
Tra questi, la sgricia, che nasconde una bambina in un cappotto magico; maddalena, artista di strada in gravidanza che scambia poesie per abbracci; ferdinando e nannina, posteggiatori d’amore e memoria; e una danzatrice misteriosa che rappresenta l’ombra del mago cotrone, il simbolo stesso del teatro. A ogni partecipante viene consegnata una tessera narrativa, parte di un mosaico che si compone solo nel cortile finale, trasformando l’esperienza in un racconto collettivo da costruire.
A ogni partecipante viene consegnata una tessera narrativa, parte di un mosaico che si compone solo nel cortile finale, trasformando l’esperienza in un racconto collettivo da costruire.
“il cielo sopra/per un teatro jazz” è l’atto conclusivo di una trilogia nata nel 2017 con all’ombra dei giganti/primo studio, inserito nel progetto quartieri di vita del napoli teatro festival italia. Il secondo capitolo fu l’arsenale delle apparizioni/il teatrino dei fantocci, proposto come progetto speciale durante il campania teatro festival e realizzato con il contributo di inclusione alternativa.
Questa trilogia segue e approfondisce il rapporto tra teatro e comunità urbana napoletana, esplorando spazi di resistenza culturale spesso trascurati ma vividi nella memoria collettiva. Attraverso la musica jazz, la danza, la parola, questi progetti danno forma a narrazioni che riportano in vita luoghi simbolo e intrecciano storie dense di significati sociali e culturali.
Napoli, la sua storia, il suo teatro e il suo tessuto urbano si trasformano così in un’unica scena, un racconto itinerante che si apre alla partecipazione attiva del pubblico. La città diventa teatro, lo spettacolo si fa passeggiata, e la narrazione abita le strade, i palazzi, i ricordi – un modo per ripensare il teatro e seguirne il cammino invisibile nel tempo.
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