Nel cuore della notte di domenica scorsa a Piglio, i carabinieri del nucleo radiomobile di Anagni sono intervenuti a seguito di una chiamata d’emergenza da parte di una donna vittima di violenza. Il tempestivo intervento ha fermato un uomo già noto alle forze dell’ordine, che stava aggredendo fisicamente sia la compagna che la nonna.
Intorno alla mezzanotte di domenica, i carabinieri hanno raggiunto un’abitazione a Piglio, dopo una segnalazione urgente di una donna che chiedeva aiuto. La chiamata raccontava di un’aggressione in corso da parte del compagno. All’arrivo, i militari hanno trovato l’uomo intento a malmenare la donna e sua nonna. Si tratta di un giovane di 27 anni, noto alle forze dell’ordine per precedenti penali e già sottoposto a una misura cautelare relativa a violenze domestiche secondo il codice rosso.
Sul posto, l’uomo ha reagito con violenza anche nei confronti dei carabinieri, aggredendoli con calci, pugni e gomitate. Durante la colluttazione, ha minacciato di morte le donne coinvolte, peggiorando ulteriormente la situazione. I militari, nonostante gli attacchi, sono riusciti a fermarlo e ammanettarlo, mettendo fine al momento di pericolo.
Il pronto intervento dei carabinieri ha evitato che la violenza proseguisse, salvando le vittime da ulteriori lesioni.
I due carabinieri coinvolti nell’intervento hanno riportato alcune lesioni durante la colluttazione. Le ferite, valutate in ospedale, non risultano gravi e sono guaribili in pochi giorni. L’episodio però dimostra la difficoltà e i rischi concreti affrontati quotidianamente dalle forze dell’ordine quando intervengono in casi di violenza domestica.
L’uomo è stato immediatamente condotto in caserma per le procedure di rito. Alla fine delle formalità, le autorità hanno disposto il suo trasferimento nel carcere di Frosinone. Il reato contestato, legato a episodi di violenza fisica e minacce, è aggravato dalla sua posizione già vincolata da misure cautelari.
Il 7 luglio, nel tardo pomeriggio, il 27enne è comparso davanti al giudice del tribunale di Frosinone per l’udienza di convalida dell’arresto. Il magistrato ha riconosciuto la gravità dei fatti ed ha confermato la detenzione preventiva.
Al termine dell’udienza, il giudice ha deciso di applicare una misura cautelare meno restrittiva rispetto al carcere, imponendo all’uomo l’obbligo di presentarsi tre volte alla settimana presso una stazione di polizia giudiziaria. Tale decisione sembra puntare a un monitoraggio più stretto del soggetto fuori dal carcere, pur mantenendo una sorveglianza rigida.
L’evoluzione di questo procedimento sarà fondamentale per valutare ulteriori provvedimenti nei confronti di chi mette a rischio l’incolumità delle persone più vulnerabili in ambito familiare. Le autorità mantengono alta la vigilanza su casi come questo, per prevenire altre situazioni di pericolo.
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