Il film “Viaggi di nozze” festeggia tre decadi dalla sua uscita, confermandosi un pezzo importante della commedia italiana. Carlo Verdone e Claudia Gerini, protagonisti indimenticabili della pellicola, tornano a parlare del successo e dell’atmosfera che hanno fatto la fortuna di questa storia. Il racconto di un’epoca diversa, in cui il cinema portava sullo schermo un modo di vivere e di ridere lontano dagli schemi odierni.
Carlo Verdone aveva già alle spalle diversi film apprezzati, ma con “Viaggi di nozze” voleva tornare a quel tipo di comicità semplice e diretta che aveva segnato l’inizio della sua carriera. L’idea si è concretizzata durante una passeggiata al Gianicolo, dove gli è venuta in mente la possibilità di riunire tre personaggi amati dal pubblico, uniti dal tema del viaggio di nozze. Questa scelta ha dato vita a un film strutturato in episodi, ognuno con la sua comicità particolare.
Claudia Gerini ha avuto un ruolo fondamentale in questo progetto. Verdone la ricorda ancora giovane e piena di talento, rimasto colpito dal suo provino per un altro film e poi dalla sua versatilità durante le prove musicali e recitative. La complicità tra i due è nata infatti anche fuori dal set, tra chiacchiere e improvvisazioni, come dimostrano le numerose scene non scritte che oggi sono parte di un classico memorabile.
All’epoca non tutti videro di buon occhio la differenza d’età tra Gerini e Verdone, ma la sintonia in scena si è rivelata perfetta. La naturalezza e l’interazione spontanea tra i due hanno dato vita a momenti leggendari, come la scena in piscina con la “carezza” sul viso, che oggi è diventata un cult della comicità italiana. Le improvvisazioni hanno contribuito a rendere vero un film che doveva far divertire, ma soprattutto raccontare le stranezze delle relazioni umane.
Il film non si è limitato a far ridere. “Viaggi di nozze” ha influenzato la cultura popolare, entrando nel linguaggio quotidiano degli italiani. Il tormentone “lo famo strano” ha segnato un modo di esprimersi e trascinato tante persone a rievocare gli stili e le battute del film.
Anche le scelte di abbigliamento e comportamento dei protagonisti sono state imitate: alcune coppie hanno deciso di sposarsi indossando i costumi simili a quelli di Ivano e Jessica, come racconta la stessa Gerini con un sorriso. Il film ha aperto uno spaccato sulla società degli anni Novanta, una fotografia che mostra comportamenti e atteggiamenti lontani da quelli di oggi.
Carlo Verdone riflette sui cambiamenti tra allora e ora, osservando come la leggerezza di quegli anni rischierebbe di trasformarsi in banalità o volgarità nel contesto attuale. Jessica e Ivano oggi sarebbero immersi nelle mode dei social, tra tatuaggi e smartphone, segnali di un tempo che è ormai cambiato nel modo di comunicare e di vivere.
Il risultato, però, resta una commedia che continua a intrattenere e far ridere, quasi come se il tempo non fosse passato. Il festival Marateale del 2025 ha premiato proprio Verdone e Gerini, celebrando il valore di questo film entrato nella storia del cinema italiano con i suoi oltre 24 miliardi di lire agli incassi e il successo superiore ai grandi film dello stesso anno.
Raccontare cosa accadeva sul set di “Viaggi di nozze” significa entrare in un mondo fatto di risate vere, scherzi e momenti di grande libertà creativa. Claudia Gerini ricorda con chiarezza come lavorare con Carlo Verdone fosse impegnativo ma anche divertente, soprattutto grazie alla sua capacità di far scattare la risata con piccoli gesti o frasi improvvisate.
Una scena famosa è quella della cena dove Ivano, vestito da damerino, cerca di recuperare la passione nella coppia con Jessica. Gerini confessa di aver riso così tanto durante le riprese che riuscivano a malapena a finire la sequenza. Questo clima di gioco ha permesso di costruire un’attrazione vera tra i due personaggi, credibile e in grado di coinvolgere il pubblico.
La chimica sul set è nata da un incontro di professionalità e coinvolgimento personale. Entrambi si sono adattati ai tempi delle riprese accogliendo l’improvvisazione, fondamentale per mantenere fresca la commedia. Gerini ricorda che interpretare Jessica accanto a Verdone rappresentava per lei una vera prova d’attrice, affrontata con determinazione.
Il loro legame artistico si è consolidato anche in altri lavori successivi, dalla musica fino a film come “Sono pazzo di Iris Blond” e “Grande grosso e Verdone”. Questo dimostra come l’intesa tra gli attori non nasca solo da un copione, ma si costruisca giorno dopo giorno in scena e fuori.
A distanza di trent’anni “Viaggi di nozze” conserva la sua forza comica e rimane un simbolo riconosciuto della commedia italiana. Carlo Verdone e Claudia Gerini mostrano rimpianto per un tempo che appare più semplice e felice, ricordando le riprese come momenti speciali fatti di gioco e di leggerezza.
Non mancano le riflessioni sulle differenze con il presente. Oggi le dinamiche sociali e tecnologiche cambierebbero profondamente la storia e i personaggi. Eppure il film continua ad affascinare per la capacità di far ridere senza appoggiarsi a eccessi o volgarità.
Il pubblico ha continuato a premiare il film con affetto e la stampa ha riconosciuto il valore dell’opera anche nel festival Marateale, dove Verdone e Gerini hanno ricevuto un riconoscimento che sottolinea l’impatto duraturo di questa commedia. Oggi “Viaggi di nozze” è patrimonio di più generazioni, un classico che racconta senza filtri una parte di vita vissuta e la comicità italiana di fine secolo scorso.
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