Nel cuore del borgo antico di erice, un dialogo singolare intreccia passato millenario e cultura attuale grazie alla mostra dedicata a philip colbert, artista scozzese che porta avanti la tradizione pop art attraverso opere cariche di colore e simbolismo. Lobsteropolis trasforma gli spazi storici in un percorso d’arte che unisce sculture, installazioni e dipinti capaci di sfidare il tempo e stimolare la riflessione sul rapporto tra memoria e presente.
L’evento si svolge in vari punti strategici di erice e segesta, due siti intrisi di storia che si prestano a un confronto particolare con le creazioni di colbert. Le sculture monumentali a forma di aragoste antropomorfe e le installazioni ironiche e vivaci trovano spazio in ambienti carichi di significato storico come il castello di venere e il tempio dorico di segesta. Non è casuale la scelta di questi luoghi, perché rappresentano i nodi di un tessuto culturale che va da civiltà elime antichissime ai giorni nostri.
Le opere dialogano con la pietra e la natura, creando un contrasto visivo intenso tra il classicismo architettonico e il linguaggio pop ipercromatico. Ad esempio, in piazza della matrice o al belvedere olof palme, i visitatori possono confrontarsi con sculture come “lobster fountain”, che riprende la tradizione delle fontane monumentali rivisitandola in chiave contemporanea. Il percorso prosegue all’interno dell’istituto wigner-san francesco e lungo porta trapani, portando l’arte fuori dai consueti spazi espositivi.
Nel parco di segesta la mostra si estende lungo il cammino che conduce al teatro greco, intrecciando arte moderna con bellezze naturalistiche e architettoniche che affondano le radici in epoche romane e pre-romane. Questo inserimento nelle architetture sacre e civili conferisce ulteriore profondità all’esperienza, spingendo lo spettatore a riflettere sul dialogo tra tradizione e innovazione visiva.
Le creazioni di philip colbert mostrano una cura particolare nel mescolare elementi artistici classici con simboli tipici della cultura pop. L’installazione “head of medusa” in acciaio rappresenta una rivisitazione moderna del mito della gorgone, mentre “lobster on skull” realizza un ponte fra marmo e grafica pop con forte valore simbolico. Questi lavori riescono a suscitare attenzione grazie all’intreccio tra riferimenti storici e un tratto ironico e quasi surreale.
Nel catalogo della mostra spiccano anche due dipinti intitolati “battle for lobsteropolis xxix e xxx”. Sono rappresentazioni pittoriche che raccontano episodi fantastici ambientati nell’universo immaginifico di colbert, dove la fantasia visuale si unisce a richiami stilistici alla tradizione pop americana e europea. “Lobster totem” detto anche “yellow king” richiama, attraverso la forma e il colore, le tonalità dell’arte tribale, suggerendo un legame tra culture antiche e contemporanee.
Questa pluralità di riferimenti rende l’esperienza espositiva densa di stimoli. La scelta di opere dall’impatto visivo forte e dalla molteplicità di sensi invita il pubblico a una lettura stratificata, che va oltre la mera contemplazione estetica e chiede un’interpretazione più profonda del messaggio artistico. La combinazione di materiali come marmo e acciaio con iconografie della cultura digitale apre inoltre temi di attualità legati all’arte e alla società.
La mostra lobsteropolis a erice nasce da un dialogo tra enti locali e fondazioni culturali, segno di un progetto ambizioso centrato sulla valorizzazione del patrimonio e dell’arte contemporanea. Il comune di erice, con il sostegno della sindaca daniela toscano pecorella, ha promosso l’iniziativa come un modo per intrecciare cultura antica e linguaggi moderni in un percorso accessibile e innovativo.
Il parco archeologico di segesta, guidato da luigi biondo, mette a disposizione spazi di grande rilevanza, inserendo l’arte di colbert nel complesso archeologico valorizzandone la natura e la storia. Fondazione erice arte, presieduta da nicola adragna, ha contribuito in modo decisivo alla realizzazione, potendo contare su una rete di collaborazioni a livello territoriale. La presenza della fondazione ettore majorana, con il coinvolgimento di lorenzo zichichi, ha inoltre arricchito il progetto unendo scienza, arte e cultura in un percorso interdisciplinare.
Il contributo delle gallerie come la mucciaccia e la colomba di erice, insieme all’allestimento curato da il cigno arte, ha permesso di organizzare una mostra curata e attenta alle dinamiche espositive, capace di offrire spazi integrati in una città che si fa teatro di un incontro storico e contemporaneo.
Nato in scozia e con base operativa a londra, philip colbert si è imposto come uno dei massimi rappresentanti della pop art attuale. Spesso definito il “figlioccio di andy warhol”, colbert ha costruito una carriera internazionale grazie a un alter ego a forma di aragosta cartoon e a dipinti che raccontano storie usando un linguaggio iper-pop ben riconoscibile. Gran parte del suo lavoro riflette il rapporto tra la cultura digitale e l’eredità artistica, unendo filosofia e arte in un discorso aperto.
Formatosi all’università di st. andrews con una laurea in filosofia e un master, colbert ha saputo fondere elementi teorici con un talento visivo che ha attirato l’attenzione di gallerie, musei e collezionisti in tutto il mondo. La sua pittura mette insieme aspetti dell’arte alta con simboli della cultura di massa, riletti attraverso una lente ironica che sottolinea contrasti e connessioni.
Colbert si inserisce in una tradizione pop nata con artisti come richard hamilton, roy lichtenstein e james rosenquist, ma al tempo stesso guarda al presente con una cifra personale fatta di colore acceso e ambientazioni fantasiose. Personaggi come charles saatchi e simon de pury ne hanno riconosciuto il valore, considerandolo un punto di riferimento per l’arte pop contemporanea.
L’apporto di colbert a lobsteropolis rappresenta quindi non solo un evento artistico significativo per erice, ma un invito a riflettere su come le immagini e i simboli riescano a raccontare storie che vanno oltre il tempo, mescolando il mito con la realtà vissuta e aprendo nuovi spazi per esprimere la complessità della cultura di oggi.
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