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A Frosinone nessuna informazione pubblica sui rischi del trattamento antizanzare in ritardo stagionale

A Frosinone, i cittadini non hanno ricevuto notifiche ufficiali riguardo al trattamento antizanzare programmato per oggi, una disinfestazione che arriva ben oltre i tempi consigliati. Il trattamento avviene in un momento in cui le zanzare hanno ormai completato il loro ciclo di crescita, esponendo la popolazione a rischi concreti sia per la salute umana che per l’ambiente. Le preoccupazioni emergono da medici e consiglieri comunali che denunciano una gestione non adeguata del problema, sottolineando anche la mancata prevenzione nei mesi precedenti.

Rischi per la salute e l’ambiente legati ai trattamenti antizanzare in ritardo

Il trattamento antizanzare che si sta effettuando in questi giorni a Frosinone utilizza insetticidi chimici, sostanze che possono influire negativamente sull’ecosistema e sulla salute degli abitanti. Questo tipo di disinfestazione, prevista quando le zanzare adulte sono già presenti, risulta inefficace e potenzialmente dannosa. Gli insetticidi, infatti, rischiano di danneggiare la biodiversità locale, interferendo con altre specie animali e vegetali presenti sul territorio.

Il problema si aggrava perché non è stata fornita alcuna informazione ufficiale circa la composizione chimica dei prodotti usati. Senza dettagli precisi, i cittadini non possono tutelarsi adeguatamente, ad esempio proteggendo cibi, animali domestici o isolando aree abitate. Le avvertenze diffuse dal Comune, che invitano a chiudere finestre, balconi o coprire arnie e gabbie, suggeriscono implicitamente l’esistenza di un rischio concreto per la salute. Questi pesticidi, sommandosi ad altri agenti inquinanti preesistenti, possono accumularsi nell’ambiente e negli organismi, con effetti che potrebbero coinvolgere le funzioni genetiche e neuroendocrine.

I possibili effetti negativi sulla salute umana e animale devono essere valutati con attenzione. L’assenza di trasparenza sui rischi può generare allarme e sfiducia nei confronti delle autorità.

Limiti dell’intervento sui moscerini adulti e conseguenze a lungo termine

L’uso degli adulticidi per eliminare le zanzare mature non offre soluzioni durature. Questi prodotti colpiscono soltanto una parte della popolazione di insetti e lasciano liberi gli esemplari che continuano a riprodursi. Così, il trattamento offre solo un sollievo temporaneo, senza interrompere il ciclo riproduttivo delle zanzare.

Inoltre, l’esposizione delle larve e degli insetti giovani agli insetticidi stimola una selezione naturale di individui più resistenti. Di conseguenza, futuri trattamenti potrebbero risultare sempre meno efficaci e richiedere l’impiego di prodotti più tossici e pericolosi. Questo comportamento rischia di complicare ulteriormente la gestione delle infestazioni, aumentando l’impatto ambientale e la contaminazione chimica.

Il ricorso a trattamenti adulticidi chimici, a questo punto, appare una conseguenza della mancata prevenzione nei mesi più adatti per intervenire, ovvero la primavera. La loro efficacia resta dunque discutibile e suscita dubbi tra la comunità medica e ambientale locale.

Mancata prevenzione nella fase larvale: scelte dell’amministrazione di Frosinone

Negli ultimi anni, le raccomandazioni di esperti in campo sanitario e ambientale hanno indicato la necessità di intervenire nei mesi di marzo, aprile e maggio, quando le zanzare sono ancora allo stadio larvale. L’uso di larvicidi biologici non tossici avrebbe impedito la nascita di zanzare adulte, contenendo efficacemente la popolazione degli insetti e prevenendo rischi sanitari.

A Frosinone, però, l’amministrazione comunale ha trascurato questi trattamenti preventivi. Questo approccio ha lasciato libero sviluppo alla popolazione degli insetti, che ora richiede interventi più invasivi e meno sicuri. L’assenza di azioni precoci viene segnalata da medici e consiglieri che avevano già avvertito le autorità nel 2023. All’epoca facevano parte della maggioranza e avevano rivolto richieste precise a vicesindaco e assessore all’Ambiente, senza ottenere risposte né cambiamenti concreti.

L’assenza di una strategia preventiva solida ha portato a questa situazione, che rischia di esporre la popolazione a rischi sanitari evitabili e di aumentare l’inquinamento chimico su larga scala.

Criticità della comunicazione pubblica e dubbi sulla conformità scientifica

Il Comune di Frosinone ha diffuso un volantino dove si parla di “insetticidi a basso impatto ambientale ed altamente efficaci”. Questa descrizione, però, non convince gli esperti che segnalano rischi ancora significativi. La mancata trasparenza sui composti chimici e le modalità d’uso alimenta sospetti sulla reale sicurezza delle sostanze impiegate.

La comunicazione al pubblico è dunque insufficiente e non rispecchia le indicazioni dei medici e delle associazioni ambientali. La popolazione rimane così esposta a rischi non esplicitati durante la disinfestazione. Quest’ultima appare distaccata dalle prove scientifiche che raccomandano trattamenti mirati, tempestivi e soprattutto biologici nel periodo larvale.

I consiglieri del gruppo FutuRa e i membri di Medici per l’ambiente sollevano domande chiare: siamo sicuri che questa scelta risponda a criteri di sicurezza per la salute pubblica? Il Comune sembra aver optato per una soluzione di comodo, carente sotto molti aspetti, che non tutela pienamente i cittadini né l’ecosistema locale.

Clarissa Abile

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