La città di torre annunziata si presenta sotto una luce diversa grazie a una serie di immagini che esplorano il suo volto meno conosciuto. Dal 25 giugno al 31 ottobre 2025, la sede del Comune, palazzo criscuolo, ospita la mostra fotografica di armando caruso, un viaggio visivo che rifiuta la rappresentazione tradizionale del degrado per concentrarsi su contrasti, storie di comunità e bellezza diffusa.
Armando caruso e il progetto diario di provincia
Armando caruso è un fotografo appassionato, membro fondatore dell’associazione kest’art, con diverse mostre alle spalle sia collettive sia personali. Con “diario di provincia”, caruso si immerge nel tessuto urbano di torre annunziata, con particolare attenzione a oplonti. Il fotografo non si limita a scattare immagini, ma percorre chilometri cittadini alla ricerca di dettagli che raccontino emozioni e storie, trasformando ogni fotografia in una narrazione visiva.
La mostra presenta undici scatti dedicati a una visione non convenzionale della città, capace di cogliere la poesia racchiusa nelle pieghe degli angoli meno celebrati. Qui, anche i luoghi segnati dall’abbandono assumono un senso profondo, alterando lo sguardo su una città che sembra fermarsi e agire allo stesso tempo.
La città tra contrasti e movimento
Caruso definisce la sua passione per torre annunziata a partire dai contrasti che la attraversano. Il movimento parte da un’apparente staticità e si esprime negli umori della città: dal centro storico ai percorsi che spingono verso il mare, dalla natura che tenta di resistere all’avanzare dell’urbanizzazione. Questi elementi diventano protagonisti di uno sguardo che privilegia la realtà quotidiana pura, senza venature idealizzate.
La memoria della comunità tra luce e ombra
Nelle fotografie affiorano le tracce della storia e della comunità: volti intrecciati al folklore locale, spazi condivisi sospesi tra presente e memoria, luce e ombra che si confrontano per disegnare atmosfere uniche. L’abbandono non nasce come segno di degrado ma piuttosto come un frammento di vita che, anche se segnato dal tempo, racconta un legame profondo tra persone e luoghi.
Oplonti attraverso l’obiettivo di un osservatore attento
Il Comune di torre annunziata ha scelto di esporre le immagini dedicate a oplonti, sito archeologico noto ma qui visto da un punto di vista insolito. Caruso ne cattura l’anima differente, dove la storia antica convive con la vita attuale della città. Le strade e i dettagli si trasformano in testimonianze visive che evocano una realtà complessa, fatta di frammenti che non sfuggono all’occhio del fotografo.
Questa scelta fotografica crea un dialogo tra antico e moderno, tra ciò che resta e ciò che si rinnova. La mostra offre ai visitatori l’opportunità di scoprire una torre annunziata prima sconosciuta, fatta non solo di pietra e storia, ma di volti, di sguardi, di una comunità che, pur se sfilacciata, ha una popolarità radicata e un sentimento forte verso la propria identità.
Un invito a guardare oltre la superficie della provincia
Questa serie di scatti invita a fermarsi, osservare e ascoltare una città che si racconta attraverso i suoi contrasti e la sua unicità. L’approccio di caruso crea un dialogo con chi guarda e lo spinge ad andare oltre il giudizio superficiale sulla decadenza urbana. La mostra diventa così uno spazio di incontro con una torre annunziata viva, intrisa di segni e storie, un racconto fotografico che va oltre la semplice immagine.
Il percorso visivo al palazzo criscuolo trasmette un senso di appartenenza e recupero di una memoria collettiva spesso dimenticata. Attraverso le fotografie di armando caruso, torre annunziata si mostra con le proprie contraddizioni, ma anche con una bellezza silenziosa, fatta di dettagli e di emozioni subito percepibili a chi ha voglia di vedere davvero.
