L’istituzione di una sede dedicata a Tirana rappresenta un passo importante nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Albania, siglato nel 2024 e ormai operativo dal marzo 2025. Questo accordo punta a tutelare i lavoratori che hanno periodi contributivi in entrambi i Paesi, garantendo riconoscimenti e diritti previdenziali senza interruzioni. Lo sviluppo di questa nuova struttura organizzativa si inserisce in un contesto di crescente mobilità lavorativa e necessità di coordinamento sociale tra Italia e Albania.
Il 6 febbraio 2024, a Roma, è stato firmato un accordo bilaterale tra Italia e Albania finalizzato a collaborare in materia di sicurezza sociale. Questo trattato è stato ratificato ufficialmente con la legge italiana del 11 marzo 2025, n. 29, e ha ottenuto piena operatività grazie alla circolare 106 emessa dall’INPS. Contemporaneamente è stata firmata anche una intesa amministrativa che chiarisce le modalità di applicazione pratica del trattato. L’accordo nasce per affrontare le esigenze di chi lavora tra i due paesi, favorendo la continuità dei diritti previdenziali anche in presenza di periodi contributivi entrambi nazionali.
Tale intesa si inserisce in un contesto più ampio di regolazioni internazionali volte a garantire la portabilità e il cumulo dei diritti sociali, evitando che i cittadini possano perdere benefici o prestazioni a causa della distanza o di condizioni giuridiche diverse. Già da subito, la firma a Roma e la ratifica hanno segnato un momento fondamentale per i lavoratori italiani e albanesi che si muovono tra questi due Stati.
La UAI, Unione Artigiani Italiani e delle PMI, ha reagito rapidamente all’entrata in vigore dell’accordo aprendo una propria sede a Tirana, capitale dell’Albania. Questa scelta ha l’obiettivo di offrire un supporto diretto e concreto ai lavoratori albanesi che in Italia svolgono attività professionali, ma che necessitano di chiarimenti e assistenza sulle questioni previdenziali. L’ufficio, situato in rruga Abdyl Frashëri 16, è stato affidato a Natasha Sakollari, una professionista con percorsi universitari approfonditi e una conoscenza dettagliata della materia.
L’approccio adottato punta a snellire le procedure e a creare un ponte tra due sistemi previdenziali diversi ma collegati da un accordo formale, a vantaggio delle persone coinvolte nei flussi lavorativi. La sua presenza costituisce un riferimento per i tanti cittadini albanesi che puntano a mantenere i diritti previdenziali acquisiti, semplificando pratiche e richieste. La sede offre anche un luogo fisico dove i lavoratori possono rivolgersi per conoscere i propri diritti, presentare domande o ottenere informazioni sulle coperture assicurative e contributive valide sia in Albania sia in Italia. Grazie a questa struttura, la UAI amplia la propria capacità di intervento oltre i confini nazionali, con un impatto concreto sulla tutela sociale transfrontaliera.
L’accordo tra Italia e Albania mira a tutelare i lavoratori con periodi assicurativi nei due paesi attraverso alcune previsioni precise. Prima di tutto, protegge i lavoratori distaccati temporaneamente in uno dei due stati, consentendo loro di mantenere la copertura previdenziale del paese d’origine per un massimo di 24 mesi. Questo permette di evitare la perdita dei contributi o di dover duplicare coperture durante i periodi di lavoro all’estero.
Un altro punto chiave riguarda la parità di trattamento che viene garantita ai lavoratori assicurati nelle rispettive legislazioni di sicurezza sociale. Le amministrazioni previdenziali cooperano scambiando informazioni tramite procedure semplificate. Per questo sono stati predisposti formulari bilingue, pensati per ridurre gli ostacoli burocratici e facilitare la gestione delle domande relative a pensioni, assegni di invalidità, sussidi per la disoccupazione, e prestazioni per malattia e maternità.
Uno degli aspetti più rilevanti è la possibilità di “totalizzare” i periodi assicurativi. Questo significa che i contributi versati in Italia e quelli versati in Albania possono sommarsi per maturare il diritto a pensioni o altre prestazioni di sicurezza sociale, a patto che i periodi contributivi non si sovrappongano. La totalizzazione permette un accesso più equo ai trattamenti previdenziali, considerando la storia lavorativa di chi si è spostato tra i due paesi. L’accordo si applica a coperture essenziali come vecchiaia, invalidità, superstiti, disoccupazione, malattia e maternità, coprendo così una vasta gamma di bisogni sociali.
Il presidente nazionale della UAI, Gabriel Tullio, ha commentato l’apertura della sede di Tirana sottolineando l’intenzione di rafforzare il ruolo dell’unione nell’assistenza a imprese e lavoratori italiani anche fuori dai confini nazionali. Secondo lui, questa iniziativa rappresenta la prima fase di un progetto più ampio che punta a offrire servizi e tutele nel quadro di rapporti internazionali.
La figura di Natasha Sakollari, scelta per guidare la sede albanese, viene presentata come una garanzia di credibilità e competenza, capace di consolidare la presenza dell’organizzazione in un contesto complesso e delicato. La struttura a Tirana, quindi, non si limita a diventare un semplice sportello informativo ma vuole rappresentare un punto di riferimento tangibile per gestire i casi previdenziali dei lavoratori migranti, offrendo risposte e un appoggio concreto.
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