Un nuovo protocollo mira a offrire a giovani con provvedimenti giudiziari un percorso di reinserimento sociale e lavorativo, coinvolgendo istituzioni e organizzazioni locali nella città di Napoli. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Ministero della Giustizia, Rotary International distretto 2101 e Fondazione Banco di Napoli.
La firma dell’accordo e i protagonisti dell’iniziativa
Nel Palazzo della Fondazione Banco di Napoli si è tenuta la cerimonia di sottoscrizione per l’accordo che darà vita al progetto “Seconda Chance 2025-2028“. L’intesa è stata raggiunta tra il Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia e il Rotary International distretto 2101, rappresentando un passo concreto per supportare i giovani a rischio coinvolti nel sistema giudiziario.
Al momento della firma erano presenti esponenti di rilievo come Paola Brunese, presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, e Antonio De Iesu, assessore alla Legalità del Comune. Hanno partecipato anche Carmela Ianniello, direttrice dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni, oltre a membri di Fondazione Banco di Napoli, Arciconfraternita dei Pellegrini e Fondazione Pol.i.s. Don Tonino Palmese ha rappresentato quest’ultima, sottolineando il valore della collaborazione tra mondo ecclesiastico e civile.
Il governatore del Rotary Distretto 2101, Angelo Di Rienzo, ha presentato l’accordo evidenziando l’impegno nel creare una rete solida tra istituzioni, terzo settore e comunità. Questo coordinamento si propone di elaborare percorsi personalizzati capaci di contrastare la marginalità dei giovani coinvolti nei procedimenti giudiziari. Il Rotary, portavoce di un messaggio di inclusione, punta a favorire un vero riscatto sociale.
Le finalità del progetto seconda chance 2025-2028
L’obiettivo centrale consiste nel costruire percorsi di crescita personale che accompagnino i giovani in un processo di rieducazione e reinserimento. I ragazzi coinvolti, spesso provenienti da contesti difficili e già segnati da provvedimenti giudiziari, avranno a disposizione tirocini retribuiti, momenti di formazione tecnica e orientamento professionale.
Questa esperienza si propone di andare oltre la semplice tutela legale. Il percorso favorirà un approccio integrato che considera le esigenze sociali, psicologiche e a volte educative degli adolescenti coinvolti. Le azioni previste mirano a restituire una prospettiva di futuro più stabile, attraverso strumenti concreti al di fuori della detenzione o delle misure restrittive classiche.
Il ruolo delle istituzioni non si limita all’aspetto penale ma include la responsabilità educativa e civile, creando un terreno fertile per la rinascita individuale. Il progetto si estende fino al 2028 e punta a coinvolgere attivamente operatori sociali, imprenditori e soggetti del terzo settore, affinché queste iniziative possano tradursi in opportunità reali di inserimento.
La rete di enti coinvolti e il valore dell’inclusione sociale
L’accordo vede la convergenza di diversi soggetti che già operano nel tessuto sociale napoletano. La Fondazione Banco di Napoli, con la sua lunga esperienza in progetti territoriali, rappresenta un punto di riferimento per la gestione di interventi per i minori. L’Arciconfraternita dei Pellegrini, institution storica della città, si impegna invece in attività di supporto e assistenza.
La Fondazione Pol.i.s., con don Tonino Palmese, completa il quadro, occupandosi di percorsi educativi e della promozione di una cultura della legalità e responsabilità. Il Rotary International contribuisce mettendo in campo la sua rete diffusa e le competenze di volontariato.
Angelo Di Rienzo ha richiamato l’importanza del lavoro di squadra come strumento per contrastare la marginalità giovanile. Alle persone sottoposte a provvedimenti giudiziari, si vuole offrire uno spazio dove riprendere in mano le proprie capacità, affrontando un percorso di formazione e lavoro che possa riaccendere la fiducia in se stessi.
Il modello prevede tirocini remunerati per garantire anche autonomia economica durante il percorso di reinserimento. La presenza delle istituzioni pubbliche come il Tribunale per i Minorenni e il Comune di Napoli certifica l’impegno istituzionale nell’accompagnamento di questi giovani. L’iniziativa si inserisce in un quadro di azioni volte a contrastare allontanamenti e recidiva.
Gli interventi durante la cerimonia e il sostegno della comunità
Durante la presentazione del progetto sono intervenuti vari rappresentanti del territorio. Alfredo Ruosi, presidente della commissione che ha seguito l’accordo, ha espresso apprezzamento per la collaborazione tra i diversi attori coinvolti. Il senso di responsabilità collettiva verso i giovani più fragili è stato ribadito da tutte le parti.
Paola Brunese ha evidenziato la necessità di attivare risorse capaci di disegnare un’alternativa alle situazioni di emarginazione giovanile. Antonio De Iesu ha collegato il progetto al più ampio tema della legalità, ricordando come la città di Napoli intenda sostenere con iniziative concrete questi sforzi.
Gli altri esponenti hanno sottolineato come il lavoro sinergico tra mondo giudiziario, pubblico e enti privati possa diventare il motore di una trasformazione reale. La presenza di operatori sociali e associazioni garantisce continuità ad azioni spesso complicate da ostacoli economici e burocratici.
Il coinvolgimento diretto di imprenditori e lavoratori ha già stimolato alcuni avviamenti di percorsi formativi, mentre la prospettiva dei prossimi anni prevede un’intensificazione dei tirocini e delle attività di sostegno. Nel contesto di una realtà complessa come quella napoletana, il progetto “Seconda Chance” rappresenta un tentativo di risollevare chi rischia di perdersi, a partire da un approccio più umano e concreto.