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Allarme invasione del granchio blu nel lago di Paola: imprese e istituzioni mobilitate per fermare il fenomeno

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Il granchio blu continua a diffondersi nel lago di Paola, mettendo a rischio un ambiente delicato e prezioso. Le due aziende principali attive nella pesca e molluschicoltura dell’area hanno richiesto un incontro urgente con il commissario straordinario nominato dal ministero dell’Agricoltura. La situazione preoccupa non solo per l’impatto diretto sulla fauna locale, ma anche per le conseguenze ambientali più ampie che coinvolgono la biodiversità e le attività sportive del territorio.

La minaccia del granchio blu e la risposta delle aziende locali

Negli ultimi giorni, la presenza crescente del granchio blu , specie aliena originaria della costa atlantica americana, ha suscitato grande apprensione tra gli operatori del lago di Paola. Le due realtà storiche della molluschicoltura e della pesca sull’area, Ica Lago di Paola Spa e Azienda Vallicola del Lago di Paola Srl, hanno chiesto un intervento immediato. Le aziende hanno sottolineato come il granchio stia divorando risorse fondamentali per la loro attività e alterando l’equilibrio ecologico del lago.

La richiesta di un incontro con il commissario straordinario Enrico Caterino ha trovato accoglienza. Durante l’incontro sono emerse le criticità legate alla proliferazione incontrollata della specie invasiva. Il commissario ha evidenziato l’urgenza di costituire un tavolo istituzionale specifico per affrontare la problematica. L’obiettivo è coinvolgere gli enti preposti alla tutela ambientale a livello nazionale e oltre, per coordinare azioni comuni e interventi efficaci.

Gli operatori hanno rimarcato come l’invasione comprometta non solo la fauna ittica ma l’intera attività di pesca e molluschicoltura che rappresenta un patrimonio economico e culturale per il territorio da decenni.

La mobilitazione delle istituzioni e la richiesta di un vertice nazionale

La gravità della situazione ha portato la proprietaria del lago di Paola, Anna Scalfati, a intervenire formalmente. Scalfati ha inviato una lettera ai principali soggetti istituzionali coinvolti: ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, prefetto, parco nazionale del Circeo, sindaco di Sabaudia, regione Lazio e ISPRA. In questa comunicazione, ha sollecitato la convocazione di un vertice istituzionale per discutere misure di contrasto alla diffusione del granchio blu.

La proprietaria ha sostenuto la richiesta avanzata dal commissario Caterino, sottolineando come sia necessaria una reazione rapida che metta insieme competenze e risorse. La lettera rappresenta un appello preciso a dare priorità a una questione che minaccia l’ecosistema e l’attività umana collegata al lago.

L’attenzione mostrata dagli enti coinvolti sarà un passaggio decisivo, per definire responsabilità e azioni da intraprendere, al fine di evitare conseguenze ancora più gravi nel breve termine.

L’impatto ambientale e i rischi per l’ecosistema del lago di Paola

Nel documento inviato dagli enti proprietari emerge la complessità dell’impatto subito dal lago. Il granchio blu si somma ad altre pressioni che ormai pesano sulle acque e sulla biodiversità: il cambiamento climatico ha modificato le condizioni ambientali, mentre la salinizzazione delle acque ha alterato la composizione biologica originaria.

In più, la presenza di altre specie alloctone come meduse, insieme alla fauna selvatica invasiva di nutrie e cormorani, aggrava ulteriormente la stabilità dell’ecosistema lacustre. Le conseguenze potranno essere molto severe se non ci saranno interventi mirati per proteggere le specie autoctone e le risorse naturali.

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Questa zona, riconosciuta come sito Ramsar e riserva MAB dall’UNESCO, conserva un valore ecologico elevato, non solo per le specie animali e vegetali che vi abitano ma anche come area di sosta privilegiata per l’avifauna migratoria.

Il degrado ambientale rischia di compromettere quel fragile equilibrio che ha permesso al lago di Paola di mantenere la sua importanza naturalistica e culturale a livello internazionale.

Un territorio legato da secoli alla pesca e alla cultura locale sotto pressione

Anna Scalfati ha voluto sottolineare nella sua lettera il rapporto profondo e storico della sua famiglia con il lago di Paola. Lo ha definito un legame secolare, che si manifesta in una cura e protezione continue verso questo territorio.

Questa connessione entra in crisi di fronte alla minaccia rappresentata dall’espansione del granchio blu. Si mette a rischio un patrimonio che unisce aspetti naturalistici, sociali ed economici radicati nella comunità locale.

La richiesta, quindi, non è solo di tipo tecnico o ambientale. La necessità è ottenere risposte puntuali e impegni concreti da parte di istituzioni e autorità competenti. La mobilitazione in atto mira a trovare un equilibrio tra tutela del lago, salvaguardia del lavoro che dipende da esso e garanzia di continuità per le attività sportive e ricreative dell’area.

Questa fase rappresenta un momento cruciale per decidere quale destino sarà riservato a un angolo di natura con un ruolo unico nel panorama italiano e internazionale.

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