Un uomo di 27 anni, cittadino italiano con passaporto statunitense, è stato arrestato all’aeroporto di Linate mentre rientrava in Italia dagli Stati Uniti. L’accusa riguarda maltrattamenti ripetuti, violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni della ex compagna residente a Tarquinia, in provincia di Viterbo. L’uomo, con precedenti per reati simili, era fuggito all’estero dopo la fine della relazione, ma è stato fermato al suo ritorno nel nostro paese.
Gli abusi subiti dalla vittima a tarquinia
La vicenda è emersa grazie al coraggio della donna, che dopo mesi di soprusi si è rivolta al commissariato di Tarquinia. Ha raccontato agli agenti di aver subito continui maltrattamenti: offese verbali pesanti, umiliazioni pubbliche, e violenze fisiche. In un episodio particolarmente grave, l’uomo le aveva provocato lesioni sbattendo ripetutamente la testa della donna a terra, un gesto di estrema crudeltà scatenato dal tentativo di lei di interrompere la relazione. La donna ha descritto un’escalation lenta ma costante di violenze, che l’ha portata a vivere in un clima di paura e angoscia quotidiana.
Gli agenti hanno raccolto la sua denuncia e testimonianze che confermavano come gli episodi di maltrattamento non fossero isolati, ma parte di un comportamento sistematico e persecutorio da parte dell’uomo. Il caso ha attirato subito l’attenzione delle forze dell’ordine per la gravità delle accuse e la persistenza degli atti violenti.
La fuga negli stati uniti e le minacce dopo la rottura
Dopo la denuncia e la fine della relazione, l’uomo ha lasciato l’Italia rifugiandosi negli Stati Uniti, probabilmente per evitare l’arresto. Nonostante la distanza geografica, però, ha continuato a tormentare la ex compagna inviandole messaggi e foto intimidatori, con minacce persino di morte. Questi atti persecutori hanno aggravato ulteriormente la situazione, dimostrando la volontà del 27enne di esercitare controllo e terrore nonostante la fine del rapporto.
Gli inquirenti hanno coordinato le indagini tra Italia e Stati Uniti per monitorare i suoi spostamenti e raccogliere prove delle intimidazioni. La condotta dell’uomo ha evidenziato una pericolosa escalation che ha richiesto un intervento tempestivo per garantire la sicurezza della vittima.
L’arresto all’aeroporto di linato e le conseguenze giudiziarie
Il fermo è avvenuto all’aeroporto di Milano Linato, al momento del ritorno in Italia. La polizia ha bloccato il 27enne appena sbarcato, in forza di un mandato d’arresto per maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni aggravate. Il suo ritorno nel paese ha permesso alle autorità di procedere subito, interrompendo così la sua fuga e impedendo possibili nuovi soprusi.
L’uomo ora risponde delle accuse davanti ai giudici, con una lunga lista di capi di imputazione che includono anche reati commessi durante la relazione e le successive minacce dall’estero. La misura cautelare è stata adottata per tutelare la donna e garantire che non possa più essere sottoposta a ulteriori violenze o intimidazioni da parte sua.
Le indagini proseguiranno per raccogliere altre prove e testimonianze, in modo da offrire alla giustizia un quadro completo delle violenze subite dalla vittima. La vicenda ha acceso un’altra volta i riflettori sulle difficoltà che molte donne incontrano nel denunciare e uscire da rapporti violenti, e sulle misure necessarie per proteggerle.