La lotta contro il bracconaggio a Ponza ha registrato un nuovo intervento significativo nei giorni scorsi. I carabinieri del NIPAaF di Latina hanno scoperto un uomo intento a catturare illegalmente uccelli migratori lungo le coste dell’isola. L’azione ha permesso di sequestrare una rete da uccellagione e di denunciare il responsabile, rimarcando la vigilanza sulle pratiche illegali che minacciano la fauna locale.
Il contesto dell’isola di ponza come punto di sosta per gli uccelli migratori
Ponza, nel periodo primaverile, diventa uno snodo fondamentale per gli uccelli migratori che attraversano il Mediterraneo. Dopo lunghi voli che mettono a dura prova le loro energie, questi volatili si fermano sulle isole per riprendersi prima di spostarsi verso le aree di nidificazione. Proprio in questa fase, la loro vulnerabilità aumenta. La presenza di boscaglie e zone tranquille attira diverse specie di uccelli insettivori, che sostano trovando rifugio e cibo.
Non a caso, quel momento di riposo viene sfruttato da alcune persone per catturarli, usando strumenti illegali come le reti per uccellagione, vietate dalla legge. Queste reti, sottili e quasi invisibili, vengono posizionate lungo sentieri o tra la vegetazione, rendendo difficile per gli animali scansarle. Il fenomeno rappresenta un grave danno alla biodiversità locale e mette a rischio varie specie protette.
Il sequestro operato dai carabinieri del nipaaf e la collaborazione locale
L’operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del gruppo forestale di Latina si è svolta in località Forte Papa, a Ponza. Qui, i militari hanno scoperto una rete lunga quattro metri e alta un metro, sistemata su un terreno di proprietà del sospettato. La rete era chiaramente destinata a catturare uccelli migratori, in particolare quelli insettivori che fanno tappa sull’isola.
Ottenere questo risultato è stato possibile anche grazie all’attività quotidiana dei volontari del CABS e alla collaborazione con la stazione Carabinieri di Ponza. I volontari monitorano costantemente il movimento degli uccelli e segnalano situazioni anomale. Questo lavoro coordinato ha consentito di identificare rapidamente sia l’area interessata che il responsabile della rete illegale.
Le conseguenze legali e l’impatto sulle attività di controllo ambientale
L’uomo trovato con la rete è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Cassino. Le accuse riguardano la violazione delle norme della legge sulla protezione della fauna selvatica. Queste norme vietano qualsiasi attività che metta in pericolo specie protette o che utilizzi mezzi non autorizzati per catturare animali. La denuncia è solo un passaggio nel procedimento giudiziario che potrebbe portare a sanzioni più severe.
Questa operazione è una testimonianza concreta dell’impegno delle forze dell’ordine e delle associazioni ambientaliste nel fermare il bracconaggio. Il lavoro congiunto fra istituzioni e volontari è fondamentale per arginare questi fenomeni e tutelare la biodiversità. Ponza resta un luogo delicato, dove il rispetto delle normative è essenziale per garantire il passaggio sicuro delle specie migratrici ogni anno.