Al museo civico medievale di Bologna, da oggi 26 giugno, si apre una nuova possibilità di visita: le opere e gli oggetti esposti saranno raccontati attraverso una prospettiva queer, grazie a Queering Museum. Questo progetto nasce dall’incontro tra il settore musei civici di Bologna e l’associazione culturale Attitudes_spazio alle arti aps. L’idea è portare il pubblico a riflettere su identità e differenze attraverso i pezzi della collezione, senza limitarsi solo alla conservazione, ma promuovendo una nuova lettura critica e inclusiva.
Il valore culturale di una rilettura queer nelle collezioni museali di Bologna
Bologna è una città che da anni riconosce l’importanza delle diversità nello sviluppo sociale e culturale del proprio tessuto urbano. Secondo Daniele Del Pozzo, assessore alla cultura del Comune, questo progetto vuole sottolineare proprio il valore che le differenze hanno nella formazione di una collettività complessa e significativa. Il museo civico medievale diventa quindi un contenitore più aperto, dove il passato si confronta con le tematiche di oggi riguardanti l’identità di genere e l’orientamento sessuale.
In questo senso, Queering Museum non si limita a mostrare, ma va oltre, stimolando una rilettura attenta e critica delle opere. L’approccio queer suggerisce di guardare a ciò che è stato spesso ignorato o invisibile, sollevando domande che animano il dibattito culturale. È un modo per reinterpretare il patrimonio, inserendo nuove chiavi di lettura utili a capire il presente attraverso la storia.
L’uso del podcast per aprire il dialogo sui temi lgbtqia+ nelle esposizioni
Per coinvolgere il pubblico in questa esperienza, Queering Museum propone una serie di sei podcast, disponibili gratuitamente sulle principali piattaforme come Spotify, Apple Podcast e Google Podcast. Il primo episodio è già in rete e i restanti cinque usciranno a cadenza settimanale. Questi audio raccontano, con la voce dell’attore e attivista lgbtqia+ Pietro Turano, storie legate a identità, genere e rappresentazione.
Ascoltare i podcast mentre si visita il museo offre un doppio sguardo: si osservano gli oggetti dal vivo e si ascolta un racconto che nasce proprio da quegli stessi pezzi esposti. Questa formula fonde la dimensione visiva con quella narrativa, divenendo uno strumento efficace per aprire la discussione e approfondire la conoscenza delle storie spesso nascoste dietro le vetrine. I temi affrontati cercano di abbattere le barriere tradizionali del museo e trasformarlo in un luogo di confronto.
Strumenti e risorse per orientarsi nelle sale del museo durante la visita queer
Per aiutare i visitatori a seguire il percorso queer nel museo civico medievale è stato realizzato un pieghevole con una mappa dettagliata. Questo materiale accompagna la fruizione dei podcast, segnalando gli oggetti scelti nelle varie sale. La mappa diventa così un riferimento concreto per guidare l’attenzione sulle opere più significative, permettendo un’esperienza di visita più consapevole e interattiva.
Il progetto QueeringBO, al centro di questa iniziativa, rilegge il passato portando in luce le questioni legate a identità e genere, facendo dialogare il Medioevo con il presente. Attraverso un percorso che si snoda fra le stanze espositive e gli spazi esterni al museo, ogni episodio del podcast racconta i dettagli invisibili che stanno dietro agli oggetti, mettendo in risalto storie che normalmente restano fuori dai percorsi tradizionali.
In questo modo, il museo di Bologna si presenta come un luogo di scoperta e riflessione, in cui la storia non rimane fissa ma si trasforma in racconto vivo e plurale, capace di accogliere punti di vista diversi e temi di attualità spesso trascurati.
