Il dibattito sulle elezioni regionali in Campania si fa sempre più acceso mentre il Partito democratico riflette sul metodo migliore per individuare il candidato governatore. Piero de luca, deputato e capogruppo in commissione questioni regionali, suggerisce una scelta basata su accordi condivisi e confronti senza imposizioni rigide, sottolineando l’importanza di un percorso aperto al dialogo e alla partecipazione. Il nodo principale resta il bilanciamento fra unità del centrosinistra e trasparenza verso gli elettori.
Piero de luca ha commentato l’apertura di alcuni esponenti autorevoli del pd alla convocazione di un congresso in Campania, segnalando che dopo anni di sospensione della vita democratica interna, questa iniziativa può rappresentare un passo positivo. Il ruolo di misiani, trasformato in commissario ad acta, fa premere affinché la convocazione avvenga rapidamente, per definire un nuovo segretario regionale.
Il deputato insiste sul fatto che un congresso svolto in tempi brevi aiuterebbe a rafforzare il rapporto diretto con militanti e cittadini, accompagnando il partito nelle elezioni regionali con più attenzione al territorio. Questa fase di ripresa democratica si colloca in un momento cruciale, in cui una guida definita del pd campano potrebbe evitare tensioni interne e offrire chiarezza su obiettivi e strategie. La passione per la rappresentanza dal basso emerge come chiave per rivitalizzare il confronto politico, superando rigidità imposte dall’alto.
Al contempo, serve un percorso lineare che porti all’investitura di figure in grado di tenere unite le varie anime del partito e di tutte le componenti progressiste, superando divisioni e sterile contrapposizione interna. L’appello di de luca è chiaro: serve coinvolgere chi opera nelle realtà locali, senza premere solo sulle nomine, ma dando spazio al dialogo reale con chi vive la politica a livello capillare.
De luca evidenzia come nelle discussioni per il candidato governatore campano occorra prima definire programmi concreti e strategie di governo, prima di focalizzarsi su candidati e candidature. A suo giudizio, la partita si gioca attorno alla capacità di portare avanti i risultati raggiunti nelle ultime legislature e di confermare gli interventi ancora in corso sul territorio.
Il rischio, sostiene, è di perdere di vista questo obiettivo fondamentale se si parte subito a indicare nomi senza un progetto chiaro alle spalle. L’azione politica deve dare continuità a un lavoro di trasformazione che dura da un decennio e rappresenta un impegno preso con i cittadini. Tornare indietro rischierebbe di condurre la regione in una fase di stasi sociale ed economica che l’ha caratterizzata in passato.
Perché il nuovo candidato non sia solo un volto ma rappresenti una scelta di campo coerente, il centrosinistra deve puntare a una proposta allineata ai bisogni reali della Campania. Non si tratta di una rimodulazione del passato, ma di un impegno a portare avanti politiche solide che mantengano la regione su un binario di sviluppo e di miglioramento delle condizioni di vita. I programmi devono essere al centro di ogni confronto, prima della scelta delle persone.
Una parte rilevante del discorso riguarda i meccanismi che porteranno alla selezione del candidato. De luca pone un freno all’idea di soluzioni imposte dall’alto o scelte precostituite che potrebbero minare l’unità del campo progressista. Rispetto a possibili veti politici, si dice contrario, ma ammonisce affinché nessuno tenti di imporre candidati o alleanze senza il consenso diffuso.
Secondo lui, dare spazio a un confronto reale, dove ascolto e scambio di idee fra territori, partiti e liste civiche prevalga, è indispensabile. Solo così si può arrivare a un profilo e a una squadra che siano condivisi, con una forza capace di guidare la regione e di evitare frammentazioni che aprirebbero la porta alla destra.
In questo senso, de luca sottolinea come serva responsabilità da tutte le parti per evitare divisioni dannose. Ritiene fondamentale mantenere la coesione interna, estendendo la base di consenso e coinvolgendo diversi soggetti politici e civici, per avere una candidatura autorevole e rappresentare con efficacia gli elettori campani.
Se non sarà possibile raggiungere un’intesa condivisa per scegliere il candidato governatore, allora le primarie di coalizione potrebbero diventare uno strumento prezioso. Le primarie darebbero ai militanti e agli elettori la possibilità di esprimersi in modo trasparente e partecipato, garantendo una scelta collegiale che limiti ipotesi di imposizioni.
De luca mette in guardia dal rischio di consegnare la regione alla destra, che catturerebbe un territorio importante come la Campania e avrà impatti non solo locali ma anche sul piano politico nazionale. L’eventualità di una vittoria del centrodestra appare per lui una conseguenza da scongiurare con tutte le forze possibili, anche attraverso la mobilitazione popolare.
Questo scenario rende le primarie una carta da giocare qualora i negoziati interni si arenassero, rafforzando una democrazia di base che coinvolga direttamente gli elettori in un momento decisivo. La strada indicata punta a evitare rotture e risentimenti e invece consolidare un fronte ampio e coeso intorno al candidato che saprà rappresentare la coalizione alle prossime elezioni.
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