Un autolavaggio di Colleferro è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Roma per sfruttamento della manodopera. L’intervento ha preso forma dopo una serie di controlli che hanno messo in luce condizioni lavorative irregolari e violazioni di norme fondamentali sul lavoro. Il titolare, un cittadino egiziano, è indagato per caporalato, mentre continua l’attività delle forze dell’ordine per contrastare abusi simili.
I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Roma, assistiti dalla stazione locale, hanno eseguito il sequestro dell’autolavaggio su ordine del giudice per le indagini preliminari di Velletri. Le indagini hanno evidenziato che il titolare, originario dell’Egitto, impiegava due suoi connazionali in condizioni di sfruttamento. I due lavoratori, regolarmente soggiornanti in Italia, erano costretti a lavorare fino a dieci ore al giorno per sei giorni la settimana.
Le paghe erano molto inferiori a quelle stabilite dai contratti collettivi nazionali del lavoro, mentre erano stati ignorati i tempi di riposo obbligatori e molte norme sulla sicurezza e l’igiene. Gli ispettori hanno trovato anche altre irregolarità relative agli orari e alle modalità di lavoro. L’attenzione dei carabinieri si è focalizzata subito sulle condizioni dei dipendenti, identificando violazioni da codice penale e del testo unico sulla sicurezza del lavoro.
Non si tratta del primo intervento dei carabinieri nel locale. In un precedente controllo era stato scoperto un altro lavoratore, un cittadino tunisino, impiegato totalmente “in nero”. Per questa irregolarità erano state elevate sanzioni amministrative per oltre 6.400 euro e ammende di circa 3.274 euro. Questi controlli, coordinati con l’ispettorato nazionale del lavoro, fanno parte di una campagna mirata contro lo sfruttamento e il lavoro irregolare nel territorio della provincia di Roma e Castelli Romani.
La scoperta ha confermato la presenza di una rete di violazioni che coinvolge lo sfruttamento, condizioni di lavoro precarie e l’omissione dei diritti di base. L’attività dei carabinieri si inserisce in un quadro più ampio di interventi volti a garantire i diritti dei lavoratori stranieri, spesso più vulnerabili a pratiche abusive.
Il titolare dell’autolavaggio, nato in Egitto nel 1978, è indagato per caporalato, un reato aggravato previsto dall’articolo 603 bis del codice penale. Questo articolo punisce chi approfitta delle condizioni di necessità, sfruttando lavoratori con paghe irrisorie, orari e condizioni che violano diritti fondamentali. In aggiunta, il titolare deve rispondere di gravi violazioni alle norme sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il procedimento penale resta però aperto e la colpevolezza del sospettato sarà accertata con una sentenza definitiva. Gli inquirenti proseguono con le indagini per accertare tutti gli aspetti della vicenda, mentre il sequestro del locale limita la possibilità di continuare le attività abusive. Le autorità sottolineano, nonostante il caso recente, l’importanza di una vigilanza costante nelle aree più esposte a casi di sfruttamento della manodopera.
L’operazione a Colleferro rientra in un più ampio sforzo dell’ispettorato nazionale del lavoro e dei carabinieri per arginare lo sfruttamento sul lavoro, in particolare verso lavoratori stranieri. La zona di Colleferro, come molte altre nella provincia di Roma, ha mostrato spesso criticità legate all’occupazione irregolare e a condizioni di lavoro irregolari.
Con l’aumentare dei controlli e dei sequestri, cresce l’attenzione sui rischi legati a situazioni di lavoro senza regole e con paghe sotto il minimo salario legale. Gli interventi puntano a recuperare tutele fondamentali e a creare un deterrente per chi sfrutta la fragilità di lavoratori stranieri o stranieri regolari. Le multe elevate e le continue indagini rivelano un panorama complesso dove servono misure precise per tutelare i diritti nel concreto, oltre che a livello normativo.
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