I comitati per il mare libero pulito e gratuito di napoli hanno organizzato stamattina un sit-in sulla spiaggia di san giovanni. L’obiettivo è richiamare l’attenzione sulla necessità urgente di una bonifica vera e integrale lungo la costa da pietrarsa fino a la pietra, un’area compromessa da anni di attività industriali ormai cessate. La protesta denuncia l’incapacità dell’amministrazione nello smaltire correttamente i materiali inquinanti lasciati sul territorio e critica l’attuale soluzione adottata, che consiste nel coprire il terreno contaminato con un rivestimento in pvc, ritenuto insufficiente e dannoso.
La battaglia iniziata questa mattina nei pressi della spiaggia di san giovanni vuole andare oltre le semplici parole. I comitati spiegano che non basta nascondere i residui tossici sotto un telo di plastica, come accade ora. Il sito continua a essere fonte di preoccupazione ambientale e per la salute dei cittadini. Da anni quella costa rappresenta la testimonianza di una pesante industrializzazione che ha segnato profondamente il territorio, con rifiuti e scarti che permangono tuttora sotto la superficie.
I manifestanti chiedono un intervento drastico che elimini definitivamente queste sostanze nocive, garantendo così un ambiente sicuro e recuperabile per le future generazioni. L’amministrazione locale viene chiamata in causa come responsabile di un piano di bonifica che, allo stato attuale, non rispetta le necessità reali della zona. Secondo i comitati, coprire il terreno con pvc equivale solo a mettere toppe temporanee che non risolvono le cause profonde del degrado.
L’impegno dei comitati non finisce con la protesta odierna. Hanno infatti annunciato una nuova iniziativa per la prossima domenica nella zona di bagnoli, un altro tratto di costa fortemente segnato dall’inquinamento industriale. Il messaggio centrale sarà chiaro: la priorità deve essere una bonifica completa con la rimozione della colmata, ovvero il materiale di riempimento, che ha alterato la linea naturale della costa.
Questa azione permetterebbe di restituire alla città non solo una spiaggia pulita e accessibile gratuitamente, ma anche di creare un grande parco urbano verde che potrebbe diventare un punto di riferimento per la comunità. Il desiderio dei comitati è che bagnoli non diventi invece un’area riservata a pochi privilegiati, destinata a strutture come resort, alberghi di lusso e porti per yacht esclusivi, che comprometterebbero definitivamente ogni possibilità di recupero ambientale e sociale.
Il fragore delle proteste mette in evidenza il pericolo che quella zona della città non torni a essere un bene collettivo, ma si trasformi in un’area esclusiva e chiusa. Le ipotesi progettuali che prevedono insediamenti privati e strutture di lusso sarebbero il contrario di quello che serve alla popolazione e al territorio. La costa di bagnoli rischia di perdere ogni accesso libero al mare e di veder sparire gli spazi verdi in favore di costruzioni destinate a un pubblico ristretto.
I comitati insistono perché si proceda alla rimozione della colmata, una condizione necessaria per il ripristino della linea di costa così com’era originariamente. Solo in questo modo, dicono, si potrà parlare di un recupero concreto e duraturo. La sfida è mantenere il rapporto tra città e mare, garantendo l’uso pubblico di questi spazi e rispettando l’ambiente. La protesta continua, nella convinzione che la battaglia per la bonifica sia una questione di diritto alla salute e all’accesso agli spazi naturali.
La Regione Lazio ha messo in campo un intervento concreto per assicurare la continuità del…
Un incidente stradale si è verificato in serata lungo la strada regionale Casilina nel territorio…
La QuantHum Edge ha lanciato la sperimentazione per creare il primo prototipo di supercomputer quantistico…
Un uomo di 27 anni, cittadino italiano con passaporto statunitense, è stato arrestato all'aeroporto di…
Un episodio di tentato furto ha coinvolto una donna di 75 anni ad Aprilia, dove…
Wimbledon 2025 ha regalato un'altra pagina intensa di tennis italiano grazie a Lorenzo Sonego. Sul…