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Confiscati beni per oltre 140 milioni di euro a cinque imprenditori legati alla ‘ndrangheta nell’ambito dell’operazione andrea doria

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Un sequestro patrimoniale eccezionale ha colpito cinque imprenditori sospettati di legami con la ‘ndrangheta, con il valore totale dei beni confiscati che supera i 140 milioni di euro. L’operazione “andrea doria”, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di reggio calabria e condotta dalla guardia di finanza, ha preso di mira un complesso sistema di frodi fiscali legate al mercato dei carburanti, esteso anche alla germania e a diversi territori italiani, compresa la provincia di frosinone. I beni sottratti vanno da aziende attive a immobili, auto di lusso e conti correnti.

La rete di frodi nel settore dei carburanti tra italia e germania

Le indagini hanno smascherato un meccanismo di evasione fiscale articolato attorno a un giro economico miliardario nel commercio di carburanti. I cinque imprenditori avrebbero costruito triangolazioni fittizie tra società, sfruttando dichiarazioni d’intento false per eludere il pagamento di iva e accise. Questo schema ha permesso loro di coprire operazioni illecite usando società cartiere, broker e intermediari, che operavano sia in italia che in germania.

Indagini coordinate dal procuratore giuseppe lombardo

L’attività investigativa condotta sotto la direzione del procuratore facente funzione giuseppe lombardo ha portato all’esecuzione di due provvedimenti emessi dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di reggio calabria. Le misure si sono estese a livello nazionale e anche in territorio tedesco. L’attenzione è stata concentrata sulla capacità degli indagati di gestire flussi economici ingenti, aggirando controlli fiscali e utilizzando una complessa rete di società per mascherare i reali movimenti di denaro e merci.

Collusioni con la ‘ndrangheta e riciclaggio di capitali

Dalle carte dell’inchiesta emerge la possibile collusione degli imprenditori con clan della ‘ndrangheta presenti nella piana di gioia tauro e nella locride. Secondo gli inquirenti, queste associazioni criminali avrebbero affidato ai soggetti coinvolti il compito di riciclare capitali provenienti da attività illecite, servendosi proprio delle società operanti nel settore energetico e dei trasporti. Le aziende sequestrate, infatti, avrebbero rappresentato una copertura per movimentare e ripulire denaro sporco.

La sproporzione tra i beni confiscati e la capacità reddituale ufficiale degli indagati è stata uno degli elementi chiave per la richiesta del sequestro. Negli approfondimenti successivi, sono state individuate altre proprietà immobiliari e posizioni finanziarie estere, che hanno alzato ulteriormente il valore complessivo del patrimonio confiscato.

Patrimonio sequestrato e analisi finanziaria

“La sproporzione tra i beni confiscati e le capacità reddituali ufficiali ha evidenziato la presenza di attività illecite su larga scala,” hanno commentato fonti investigative.

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Estensione delle misure patrimoniali anche nella provincia di frosinone

Il tribunale di reggio calabria ha convalidato e reso definitiva la confisca di un patrimonio composto da 79 immobili, suddivisi tra terreni e fabbricati situati in diverse province italiane: reggio calabria, catanzaro, roma, frosinone e novara. Accanto agli immobili, sono stati sequestrati 85 veicoli e una serie di imprese, 28 in totale, di cui tre con sede in germania. Queste aziende operano in vari ambiti, dalla commercializzazione di prodotti petroliferi alla logistica, dalla manutenzione di container all’agricoltura.

In più, il provvedimento ha riguardato partecipazioni societarie, 4 orologi di lusso, circa un milione di euro in contanti e disponibilità finanziarie all’estero. La presenza di beni di lusso conferma la capacità di accumulo illecito del gruppo e sottolinea l’ampiezza delle attività economiche gestite.

Azione della guardia di finanza contro la criminalità organizzata

L’azione della guardia di finanza, quindi, non solo colpisce il cuore economico dell’inchiesta ma elimina risorse finanziarie che avrebbero potuto sostenere ulteriori attività criminali collegate ai clan mafiosi. L’operazione “andrea doria” rappresenta uno dei più significativi interventi recenti contro la criminalità organizzata in campo economico.

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