La seduta del Consiglio regionale della Toscana ha visto un momento di protesta e attenzione sul dramma della popolazione palestinese. Al centro la richiesta di stanziamenti urgenti per aiuti umanitari nelle zone di Gaza e Cisgiordania, con la partecipazione compatta di tutte le forze di opposizione. Un gesto forte che ha voluto rompere il silenzio intorno alla crisi umanitaria in atto nella regione mediorientale.
Il 15 marzo 2025, nell’aula di Pisana, si è svolta una protesta simbolica ma carica di significato. Alessandra Zeppieri, consigliera del Polo Progressista, ha guidato l’iniziativa che ha coinvolto tutta l’opposizione. Le mani battute sui tavoli e le voci alzate avevano l’obiettivo di far sentire la sofferenza di Gaza fino dentro il cuore delle istituzioni toscane. Il rispetto per chi vive sotto assedio si è tradotto in un’azione visibile, per segnalare la necessità di attenzione.
Zeppieri ha spiegato che l’azione non si riduceva a un semplice gesto simbolico ma rappresentava un atto politico concreto. La sala del Consiglio ha fatto da coro per le voci di una popolazione che da anni lotta per sopravvivere in condizioni drammatiche. Lo scopo era anche quello di scuotere la coscienza pubblica e governativa, mostrando che il dolore di Gaza non può più essere ignorato.
Oltre alla protesta, l’opposizione ha portato in Aula un emendamento alla proposta di assestamento di bilancio regionale. L’obiettivo è stato l’impegno a investire 1 milione di euro per assistenza umanitaria diretta alla popolazione palestinese. Questi fondi sono pensati per sostenere chi sul territorio distribuisce beni di prima necessità: cibo, acqua, medicinali e supporto alle famiglie e ai bambini segnati dalla guerra.
La proposta ha l’intento di tradurre la solidarietà in un intervento operativo e puntuale. Non è stata intesa come un gesto di carità, bensì come una scelta di giustizia e di responsabilità politica. Ciò significa schierarsi, prendere posizione e non limitarsi a parole o riconoscimenti simbolici, ma intervenire con risorse e iniziative concrete.
L’iniziativa del Consiglio regionale si inserisce in una sequenza di azioni già messe in campo dall’opposizione toscana. In passato è stata discussa una mozione per il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina e per la sospensione delle vendite di armi a Israele. Ora il passo successivo prevede di trasformare le parole in fatti, offrendo un sostegno economico molto definito.
La differenza, rispetto alle iniziative passate, sta nell’impegno pratico e nel suggerire una direzione precisa nell’orientamento politico della regione Toscana. Con questo emendamento si vuol portare avanti un programma di impegno civile e responsabile, che consideri la questione palestinese una priorità anche a livello locale.
Nel corso della seduta, Alessandra Zeppieri ha citato parole giunte da Gaza attraverso la giornalista palestinese Bisan Owda. Il messaggio “Fate rumore” è servito a sottolineare quanto il silenzio politico e mediatico sulle ingiustizie alimenti il dolore e la rassegnazione. Far sentire la propria voce è una forma di resistenza, un modo di mantenere viva l’attenzione su una guerra che sembra lontana ma che coinvolge la coscienza di molti.
L’esortazione a non girarsi dall’altra parte ha trovato eco in tutto il gruppo di opposizione toscano, che ha deciso di manifestare un impegno chiaro e comune davanti al Consiglio. Far rumore, in questo caso, è stato un atto di difesa della dignità e della vita di una comunità in pericolo.
Questo momento di politica regionale ha dunque aperto una nuova fase di attenzione e solidarietà verso la popolazione palestinese, sospinta dalla volontà di mettere in campo aiuti efficaci e sostanziali, fuori da disinteresse e indifferenza.
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