Nell’area conosciuta come terra dei fuochi, tra napoli e caserta, si è svolta un’operazione di controllo su larga scala volta a reprimere lo smaltimento abusivo di rifiuti. L’iniziativa ha interessato diverse località dove, in risposta alle direttive impartite dai prefetti Michele di Bari e Lucia Volpe, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli su strade, aziende e aree sospette. Il bilancio dell’azione comprende denunce, sequestri e multe, con un contributo coordinato di vari corpi di polizia e militari.
L’azione è scattata in contemporanea lungo tutto il territorio, con il coinvolgimento di 28 pattuglie delle forze dell’ordine in servizio su strada. A queste si sono aggiunte 6 pattuglie dell’esercito nell’ambito dell’operazione strade sicure e due squadre dotate di droni, per monitorare dall’alto movimenti sospetti o accumuli di rifiuti irregolari. Le forze coinvolte comprendono carabinieri territoriali, nucleo operativo ecologico , carabinieri forestali, polizia di stato, guardia di finanza, oltre alla polizia metropolitana e provinciale.
La pianificazione si è basata su un sistema nuovo di coordinamento, concepito per incrociare le informazioni raccolte da ogni corpo attraverso un centro operativo gestito dalle unità forestali ambientali e agroalimentari dei carabinieri. Così è nata una banca dati aggiornata che recepisce in tempo reale segnalazioni, posti controllati e risultati. Il modello mira a identificare i punti critici e programmare interventi mirati e continuativi nelle varie zone intorno all’area urbana e agli agglomerati industriali, dove si concentrano le attività illegali.
Oltre al controllo fisico dei siti e delle aziende, sono stati scandagliati i mezzi di trasporto coinvolti nel traffico illecito di rifiuti, fonte di una parte rilevante delle infrazioni. Le attività si estendono anche a rilievi tecnologici e investigazioni, per individuare connessioni e responsabilità criminali in reti di smaltimento abusivo.
In uno dei casi più significativi, è stata denunciata la titolare di un’azienda a caivano per gestione di rifiuti pericolosi in assenza della necessaria autorizzazione. Il controllo effettuato dai carabinieri forestali di napoli ha portato alla scoperta di rifiuti trattati e detenuti senza rispetto delle norme ambientali. Inoltre, sono state denunciate tre persone per trasporto illecito di rifiuti su motocarri, veicoli non idonei e non autorizzati per quel tipo di materiali.
L’operazione ha permesso anche il sequestro di diversi siti, principalmente a frattaminore e castel volturno, dove erano presenti attività di illecito stoccaggio. A castel volturno, per esempio, sono stati scoperti accumuli di unità esterne di condizionatori, molte delle quali danneggiate o rimosse, classificate come rifiuti speciali pericolosi. Tali materiali restano particolarmente nocivi se non trattati correttamente e rappresentano un grave rischio per l’ambiente e la salute pubblica.
Nel comune nolano, la polizia metropolitana ha sequestrato un’autovettura con targa falsa, un elemento che potrebbe aiutare a far emergere nuovi dettagli sui traffici illegali di parti di automobili e sullo smaltimento illecito di rifiuti derivati da veicoli fuori uso. Questo intervento suggerisce l’esistenza di circuiti organizzati per il riciclaggio di componenti meccaniche e il disfacimento illecito di veicoli, che spesso finiscono per inquinare vaste aree senza controlli.
Il sequestro probabile di altri mezzi e l’analisi delle targhe fasulle potranno accendere ulteriori luci su gestioni illecite dei rifiuti automobilistici e sulle responsabilità dei singoli soggetti coinvolti. La collaborazione tra varie forze dell’ordine e l’attenta osservazione delle piste investigative dimostrano un impegno concreto contro un fenomeno che ormai dura da anni.
L’attività svolta ha portato a sanzioni amministrative per quasi 24.000 euro complessivi e il controllo di oltre 150 veicoli, un risultato che mette in chiaro la capacità di intercettare infrazioni lungo le arterie principali e nei centri urbani. La presenza coordinata di enti diversi garantisce una copertura ampia e la possibilità di rispondere a nuove emergenze ambientali.
Questa fase di controlli intensi non si chiude qui, anzi apre la strada a interventi periodici e pianificati lungo diversi assi territoriali, con l’obiettivo di ridurre il fenomeno dello smaltimento abusivo, ridimensionare il coinvolgimento di soggetti criminali e tutelare la salute delle comunità. Grazie ai dati raccolti nel corso delle operazioni, le autorità potranno programmare nuovi blitz mirati, mantenendo alta l’attenzione su un problema che si ripresenta sistematicamente e che richiede controllo costante.
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