Il tribunale di Napoli ha convalidato gli arresti di due manifestanti fermati durante gli scontri avvenuti il 31 agosto davanti al Maschio Angioino, vicino al porto per le isole del Golfo. I due sono stati scarcerati a meno che non risultino detenuti per altre cause, mentre il processo è stato rinviato al 10 ottobre. Questa decisione arriva nel contesto di tensioni che hanno coinvolto la città partenopea durante una manifestazione.
Il 31 agosto scorso la polizia ha arrestato due persone accusate di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento durante gli scontri con le forze dell’ordine a Napoli. Il luogo dei fatti è stato l’area antistante il Maschio Angioino, nota meta turistica e punto di imbarco per le isole del Golfo. I due arrestati sono stati portati subito in tribunale con il rito direttissimo. A giudicarli è stato il tribunale di Napoli, con un giudice che ha valutato la convalida dell’arresto.
Una volta in aula, i due imputati hanno potuto confrontarsi con l’accusa rappresentata dal sostituto procuratore Gagliari. I capi d’imputazione ruotano attorno a reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento di beni. Le accuse derivano proprio dagli scontri che hanno visto contrapporsi i manifestanti e la polizia. È proprio durante questi scontri che un funzionario della Digos ha riportato una frattura a un dito, con una prognosi di 30 giorni.
Il 1° settembre, nell’aula 418 del tribunale di Napoli, si è svolta l’udienza per la convalida degli arresti con l’ascolto di alcuni testimoni. Tra questi, il funzionario della Digos rimasto ferito nel corso della protesta. La sua testimonianza ha catturato l’attenzione soprattutto per la descrizione dettagliata dell’accaduto e delle dinamiche degli scontri.
Dopo l’audizione dei testimoni, i giudici si sono ritirati in camera di consiglio per valutare le prove e decidere sul caso. A quel punto, il giudice ha scelto di convalidare gli arresti, ma ha disposto la scarcerazione dei due manifestanti, a condizione che non siano detenuti per altri motivi. Lo svolgimento del processo è stato rinviato al 10 ottobre, giorno in cui gli imputati potranno scegliere se proseguire con un rito alternativo o con un processo ordinario.
Davanti al tribunale di Napoli, in piazza Cenni, si sono radunate circa 200-250 persone che hanno seguito con attenzione l’esito dell’udienza. Non appena è stata comunicata la scarcerazione dei due manifestanti, il gruppo ha intonato cori di sostegno e solidarietà, sottolineando l’interesse e la partecipazione della comunità civile nei confronti di questi eventi.
Il rinvio dell’udienza al 10 ottobre lascia aperte diverse possibilità per il proseguo del procedimento penale. Gli imputati potranno optare per riti alternativi, come il patteggiamento o l’abbreviato, oppure attendere un processo ordinario. La decisione che prenderanno, insieme ai loro legali, influenzerà il percorso giudiziario e la durata del procedimento.
Nel frattempo, la vicenda ha richiamato l’attenzione sulla gestione delle manifestazioni a Napoli e sulle modalità di intervento da parte delle forze dell’ordine, alimentando un forte dibattito in città e negli ambienti politici e sociali. Lo svolgimento del processo sarà monitorato con attenzione da molte realtà locali interessate a garantire sicurezza e rispetto dei diritti.
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