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Crisi settore automotive nel Lazio, regione e sindacati cercano soluzioni mentre cresce l’incertezza su Piedimonte San Germano

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La Regione Lazio si trova immersa in un confronto intenso e continuo con tutti i soggetti coinvolti sul futuro dell’industria automobilistica, considerata ancora un pilastro fondamentale per l’economia locale. La zona di Cassino, dove si concentra la produzione automobilistica, si trova a un bivio: il rischio di un ridimensionamento o addirittura di una chiusura dello stabilimento di Piedimonte San Germano non può più essere ignorato. Mentre il nuovo Ceo di Stellantis punta a rilanciare i marchi in difficoltà, il territorio regionale già lavora a possibili alternative industriali capaci di sostenere l’occupazione e lo sviluppo.

Il nodo della crisi nel distretto industriale di cassinate

Il comparto automotive nel territorio cassinate sta attraversando un momento di forte tensione. Il calo degli ordinativi e le scelte strategiche del gruppo Stellantis mettono pressione su uno stabilimento storico. Il timore di una chiusura, sebbene vista come remota, resta una possibilità concreta da tenere sotto controllo. Le dichiarazioni recenti del nuovo amministratore delegato adottano un tono cauto: ha annunciato scelte “difficili” nel prossimo futuro per rilanciare l’azienda, ma la mancanza di dettagli genera apprensione sul destino degli impianti laziali.

La Regione Lazio, pur consapevole della criticità, ha fatto sapere che non intende farsi trovare impreparata. Si sta discutendo un piano di emergenza che possa intervenire in caso di ridimensionamenti drastici. Tra le priorità c’è la protezione dei livelli occupazionali e il sostegno all’indotto che ruota attorno alla filiera produttiva. Lo stabilimento a Piedimonte San Germano da anni rappresenta un punto nodale per l’area, ma ora serve una strategia alternativa da attuare qualora la produzione dovesse essere ridotta o eliminata.

Nuovi scenari industriali: farmaceutica e aerospaziale in pole position

Regione Lazio e Consorzio Industriale del Lazio stanno esplorando nuove possibilità che potrebbero sostituire o integrare l’attività automobilistica in caso di crisi. Due settori emergono come i principali candidati per ospitare nuovi investimenti e riconversioni produttive: il farmaceutico e il comparto aerospaziale e difesa. La scelta non è casuale.

Il settore aerospaziale e difesa ha visto una crescita significativa, alimentata dal contesto geopolitico attuale e dall’ingente interesse delle multinazionali che puntano su innovazioni come i sistemi di difesa basati sull’intelligenza artificiale, i droni, e le piattaforme software avanzate. Il sito cassinate potrebbe diventare un punto di interesse per ospitare realtà industriali di questo genere. Enrico Coppotelli, segretario della Cisl Lazio, ha recentemente indicato quest’area come un’opportunità concreta. L’idea è di creare un polo di eccellenza che sappia attrarre investimenti di carattere internazionale e salvaguardare posti di lavoro.

Appuntamenti e investimenti per rilanciare e convertire l’industria laziale

Nel calendario degli eventi istituzionali spiccano alcune date cruciali per il futuro industriale della regione. Il prossimo 12 settembre è previsto l’incontro “Il Lazio hub europeo dell’aerospazio – Innovazione, Investimenti, Filiere Industriali”. L’evento si inserisce negli Stati Generali Difesa, Spazio, Cybersecurity organizzati dal parlamento europeo e commissione europea con il coinvolgimento diretto dell’Agenzia Spaziale Europea . Sarà un momento chiave per mettere in rete istituzioni, aziende e stakeholder dell’aerospazio, con l’obiettivo di definire strategie concrete per l’area laziale.

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Nell’immediato futuro, a novembre, sarà inoltre presentato un bando promosso dalla Regione in sinergia con la Banca Europea degli Investimenti. Saranno destinati oltre 120 milioni di euro a sostenere i processi di innovazione e riconversione delle imprese legate all’indotto automotive. Questo fondo punta a dare respiro e strumenti concreti alle aziende, spingendo verso settori con maggior prospettiva di crescita.

Infine, il 5 settembre è stato fissato un tavolo in Regione dedicato alle parti sociali. Si discuterà delle misure da adottare per affrontare l’emergenza e delle strategie da presentare all’appuntamento di Monaco di Baviera con l’Alleanza europea delle Regioni Automotive. L’obiettivo, sotto questo profilo, è tutelare un settore centrale per l’occupazione e lo sviluppo industriale del Lazio su scala internazionale.

Nuove prospettive per la produzione industriale laziali

Mentre il futuro esatto dello stabilimento di Piedimonte San Germano si conoscerà solo con la presentazione del piano strategico a lungo termine di Stellantis, prevista per l’inizio del 2026, la regione si muove già per articolare risposte concrete. L’intreccio tra crisi industriale e innovazione tecnologica spinge a rivedere la vocazione produttiva della zona, mantenendo al centro l’obiettivo di garantire posti di lavoro e stabilità economica.

Il coinvolgimento diretto di organismi comunitari e multilaterali, unito agli interessi di investitori esteri, lascia intravedere un possibile cambio di passo. L’attenzione crescente al settore aerospaziale rappresenta un fattore inedito per il cassinate, tradizionalmente legato all’automotive. Il dialogo con le parti sociali rimane centrale in questo processo e proseguirà nelle prossime settimane, con l’idea di provare a delineare un futuro industriale più sostenibile e diversificato.

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