Luisiana Zappa, originaria di Frosinone, ha conquistato la scena gastronomica portoghese dopo aver partecipato a MasterChef Portogallo e aver vinto il contest culinario “A Mesa dos Portugueses – Sapori del Mondo”, promosso da Auchan. La sua cucina è un intreccio di tradizioni italiane e influenze internazionali, capace di raccontare storie e legami familiari. Oggi l’approccio creativo di Luisiana si riflette in un progetto educativo: un libro di ricette pensato per avvicinare i bambini alla cucina in modo semplice e divertente. Scopriamo la sua esperienza e la filosofia dietro “Hoje o chef sou eu”.
Il successo di Luisiana Zappa ha radici profonde nella sua capacità di mescolare ingredienti e culture diverse, partendo dai sapori della Ciociaria. La partecipazione a MasterChef Portogallo ha dato visibilità al suo talento, ma la sua vittoria al concorso “A Mesa dos Portugueses – Sapori del Mondo” ha segnato il salto verso un riconoscimento più ampio. Questo premio, promosso da Auchan, si rivolge a chef che riescono a raccontare emozioni attraverso il cibo.
Luisiana interpreta la cucina come un racconto di esperienze personali e storie familiari, usando le ricette per creare connessioni tra culture e generazioni. La sua attenzione alla materia prima e alla presentazione rende ogni piatto un piccolo viaggio sensoriale. La capacità di coinvolgere palati diversi ha contribuito a conquistare pubblico e giuria, aprendole la strada per nuovi progetti in Portogallo.
Il successo non si ferma al riconoscimento: Luisiana ha voluto ampliare il suo raggio d’azione e collegare la cucina a momenti di condivisione più ampi, come testimonia il progetto del suo libro dedicato ai più piccoli.
Il libro “Hoje o chef sou eu” nasce dall’esigenza di Luisiana di rendere la cucina un’attività accessibile e coinvolgente per i bambini. Pubblicato da Caminho das Palavras e arrivato già alla seconda edizione, il volume è stato presentato il 17 luglio presso la biblioteca municipale di Marvilla. Qui la cucina diventa un laboratorio educativo dove i più piccoli possono imparare non solo a preparare piatti semplici ma anche a conoscere se stessi, sviluppando autonomia e fiducia.
L’iniziativa accompagna ricette pensate per i più giovani: zuppa di pomodoro con pasta e crema di formaggio, polpettine di pesce e patate, tiramisù leggero allo yogurt, pizzette con pane in cassetta, involtini di tacchino con prosciutto e scamorza sono tra i piatti protagonisti. Luisiana ha curato il progetto con una squadra di 16 professionisti tra chef e nutrizionisti, in modo che ogni ricetta combinasse gusto e valori nutrizionali adatti ai bambini.
L’approccio ludico e semplice punta a far scoprire ai piccoli il piacere del cibo sano. Il libro è anche un invito rivolto ai genitori a coinvolgere i figli nella preparazione quotidiana, trasformando la cucina in un momento di scambio affettivo e crescita condivisa.
Luisiana racconta che il desiderio di scrivere il libro nasce dall’esperienza di mamma e cuoca, e dalla volontà di avvicinare i bambini a una cucina sana e divertente. Ha coinvolto una bambina di 10 anni nel test delle ricette per valutarne la replicabilità in autonomia e osservare la reazione dei bambini. “La curiosità innata dei più piccoli li rende partecipi e responsabili, si divertono a imparare”, spiega.
Le ricette sono accessibili e pensate per chi cucina con o senza aiuto, utilizzando utensili adatti a ogni età. Secondo Luisiana, i bambini possono iniziare ad usare coltelli sicuri già dai due anni e avvicinarsi alla cottura intorno ai 5-6 anni, sempre sotto supervisione. L’obiettivo è creare piccoli passi verso l’autonomia in cucina, smontando molte paure che i genitori possono avere.
Tra i piatti del libro, le polpettine di pesce si sono rivelate una sorpresa per i bambini, che inizialmente erano diffidenti verso il pesce ma ne hanno apprezzato il gusto una volta camuffato con patate e formaggio. Questa strategia dimostra come si possa far apprezzare anche ingredienti meno graditi con un linguaggio semplice e gustoso.
Luisiana affronta la sfida di far mangiare verdure, come spinaci o pomodori, e pesce ai bambini con diversi accorgimenti. Coinvolgere i più piccoli nella spesa, scegliere colori vivaci, preparare verdure in modi appetibili o “nascoste” in vellutate e sughi aiuta a rendere gli alimenti più graditi. Per il pesce, la strategia è stato proprio il mix con patate e formaggio, che ha reso il piatto accettabile e persino apprezzato.
Il dolce del libro, il “tiramissinhu de iogurte”, è una versione più leggera di un classico. Luisiana sottolinea quanto sia importante trovare un equilibrio tra gusto e salute, senza demonizzare mai lo zucchero ma offrendo alternative sane per non rinunciare al piacere del cibo. Questo approccio nasce anche da esperienze personali legate all’infanzia e alla volontà di trasmettere buone abitudini senza eccessi.
Il processo di cucinare insieme permette ai bambini di sviluppare autonomia, responsabilità e problem solving. Ogni ingrediente, ogni gesto diventa occasione per imparare e rafforzare il legame con gli adulti. L’esperienza è faticosa, certo, ma carica di soddisfazioni e momenti di condivisione.
Non esiste una data precisa per far mettere i bambini ai fornelli, ma il desiderio e la capacità di stare in piedi e partecipare sono segnali importanti. Luisiana usa a casa una torre montessoriana che permette un approccio sicuro e pratico. Si parte con compiti semplici come travasare pasta o lavare frutta intorno ai due anni, per poi passare a impasti e cottura con supervisione verso i 3-6 anni.
I genitori devono accettare il disordine e prendersi il tempo senza fretta. Luisiana consiglia di mantenere la calma, spiegare con parole semplici e riconoscere le emozioni dei bambini per trasformare l’esperienza anche in un momento educativo. Il disordine stesso diventa parte della crescita, insieme alla pulizia e alla cura dello spazio.
L’autrice sottolinea la necessità di rispettare i ritmi di ogni bambino e di proporre sempre attività adeguate alle sue capacità. Cucinare con calma e attenzione ai dettagli consente ai bambini di imparare con piacere e sicurezza, trasformando la cucina in un ambiente positivo e ricco di stimoli.
Luisiana evidenzia un tema delicato: la protezione dei bambini nella società digitale. Nel suo libro ha scelto di non inserire immagini dei propri figli. Salvo eccezioni, la pubblicazione di foto e video sui social può esporre i minori a rischi non sempre evidenti.
Lei crede che questa cautela sia fondamentale, anche per rispettare la privacy e la crescita dei bambini senza pressioni esterne. La normalizzazione del condividere online foto dei figli non sempre tiene conto delle conseguenze future. Nel contesto attuale è importante alimentare una riflessione consapevole, soprattutto in chi si occupa di educazione e comunicazione.
Luisiana mette così un limite al racconto pubblico della propria esperienza familiare, aprendo un dibattito su come tutelare i più piccoli nell’era digitale, senza rinunciare a raccontare storie e progetti legati al mondo dell’infanzia e dell’alimentazione.
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