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Autovelox spenti da luglio tra Aprilia e Campoleone tra polemiche e debiti fuori bilancio a Lanuvio

Da metà luglio scorso, due impianti autovelox posti lungo la via Nettunense, tra Aprilia e Campoleone, risultano spenti, in silenzio quasi totale. La questione è emersa durante l’ultimo consiglio comunale di Lanuvio, quando la capogruppo di minoranza, Signoriello, ha posto allo scoperto disservizi e dubbi sull’operato dell’amministrazione e della polizia locale. A seguito dell’ultima sentenza della Cassazione, che ha invalidato sanzioni e impianti, si è aperto un clima acceso tra i consiglieri, con richieste di chiarimenti mai arrivate. Intanto, il comune fa i conti con un debito fuori bilancio di 25mila euro legato alle spese legali per processi avviati dai ricorrenti.

Lo spegnimento degli autovelox lungo la nettunense e il silenzio dell’amministrazione

Dal 13 luglio, i due autovelox installati sulla Nettunense nel tratto fra Aprilia e Campoleone sono stati disattivati. La notizia è stata resa pubblica dalla consigliera Signoriello durante il consiglio comunale di Lanuvio. L’esponente di minoranza ha voluto accertarsi direttamente con gli interlocutori presenti tra cui il comandante della polizia locale, chiedendo conferma dello spegnimento, legato a una ordinanza della Cassazione del 2024 che ha dichiarato illegittime le sanzioni erogate con quegli strumenti.

Nonostante la domanda diretta, è rimasta senza risposta, facendo emergere un clima di imbarazzo e silenzio nell’aula consiliare che Signoriello ha definito «assordante». Questa assenza di comunicazione è ritenuta grave, visto che riguarda fatti che coinvolgono entrate economiche e rispetto delle norme giuridiche dal peso concreto. Il fatto che nessuno si sia pronunciato su chi abbia deciso di mantenere attivi gli autovelox nonostante la sentenza genera forti perplessità sulla trasparenza della gestione comunale.

Le spese legali e il debito fuori bilancio: 25mila euro per i ricorsi

A questo quadro si aggiunge l’approvazione in consiglio comunale di un debito fuori bilancio pari a 25mila euro, legato alle spese giudiziarie sostenute dall’amministrazione contro i ricorsi promossi da cittadini multati. Secondo la minoranza, questa somma deriva da contenziosi nati perché molte multe sono state annullate dai tribunali a causa di irregolarità riscontrate.

Signoriello ha sottolineato come la situazione sia iniqua. Chi non ha potuto o saputo fare ricorso ha pagato, mentre molti che hanno usufruito di conoscenze tecniche e legali hanno ottenuto l’annullamento delle multe. Il Comune, quindi, ha perso introiti e pagato spese legali con soldi pubblici. La consigliera ha chiesto a gran voce di sapere chi ha autorizzato il funzionamento degli autovelox dopo la sentenza Cassazione, giudicando inaccettabile l’assenza di responsabilità finora.

Altri rappresentanti della minoranza, come la consigliera Monterubbianesi, hanno rincarato la dose, accusando l’amministrazione di aver mantenuto attivi gli autovelox per sostenere il bilancio comunale coi proventi delle multe, ignorando già le prime sentenze che ne sospendevano la validità. Sono emersi così anche problemi sulle modalità di notifica delle sanzioni, che in alcuni casi superavano i termini previsti dalla legge, favorendo l’annullamento.

Reazioni, accuse e mancanza di trasparenza nell’aula consiliare di lanuvio

Le critiche mosse dalle minoranze nel consiglio di Lanuvio hanno portato all’attenzione pubblica una gestione giudicata poco trasparente e poco rispettosa delle normative vigenti. Le accuse rivolte all’amministrazione e agli uffici competenti sono centrate su errori che hanno provocato un doppio danno: il mancato incasso dei soldi delle multe e la necessità di pagare spese legali per difendersi nelle aule giudiziarie.

Signoriello ha lamentato una «vergogna» nel sistema, spiegando che sono state fatte pagare multe a chi non poteva proprio, al contrario di chi, con competenze o mezzi, ha evitato di pagare facendo ricorso. Soprattutto, ha ribadito la mancanza di responsabilità da parte di chi ha deciso di tenere attivi gli autovelox nonostante i precedenti giuridici contrari, chiedendo che si faccia chiarezza e si individuino i responsabili.

L’opposizione ha ribadito che il sostegno del bilancio comunale basato su questi introiti ha imposto un comportamento definito dai consiglieri «furbetto», che ha penalizzato cittadini onesti e generato discussioni dure in aula. Il voto sul debito fuori bilancio ha registrato la maggioranza favorevole ma con un gruppo di tre consiglieri contrario, sottolineando le divisioni interne al consiglio comunale.

Il caso degli autovelox lungo la Nettunense alle porte di Aprilia e Campoleone, sospesi nel silenzio per mesi, ha così acceso un faro sul rapporto tra amministrazione, corretta applicazione dei controlli e rispetto dei diritti dei cittadini. Il nodo resta aperto, con un invito implicito affinché vengano dette le cose come stanno, senza ombre e con una gestione più consapevole e rispettosa delle sentenze della magistratura.

Clarissa Abile

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