Il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, ha ribadito con fermezza l’impegno a proseguire i progetti per il rinnovo della rete ospedaliera regionale, nonostante le difficoltà e le polemiche provenienti dalla capitale. La realizzazione di dieci strutture completamente nuove rappresenta un piano di investimento senza precedenti in Italia, che punta a trasformare profondamente l’offerta sanitaria nella regione.
Il progetto di ammodernamento degli ospedali in Campania coinvolge la costruzione di dieci nuovi poli sanitari, distribuiti tra diverse città. Tra gli interventi più rilevanti ci sono il nuovo ospedale Ruggi di Salerno, che dovrà sostituire l’attuale struttura con una più moderna e funzionale, e il Santobono di Napoli, un punto di riferimento per la pediatria nella regione. A questi si aggiunge la struttura prevista a Castellammare, pensata per servire un bacino di utenza consistente nel territorio vesuviano.
L’entità di questo programma è fuori dal comune nel panorama nazionale. La Campania sta infatti costruendo più ospedali nuovi rispetto a tutte le altre regioni italiane messe insieme. Ciò risponde a esigenze urgenti di ammodernamento, che si traducono in spazi più adeguati, tecnologie di ultima generazione e un’organizzazione più efficiente per affrontare le sfide sanitarie attuali.
De Luca ha sottolineato che il piano non è privo di ostacoli, soprattutto a causa di intoppi burocratici provenienti da Roma. Ha espresso il timore che chi dovrebbe supportare queste iniziative, non faccia invece altro che ostacolarle, rallentando processi fondamentali per il benessere dei cittadini campani. Non a caso, ha usato parole dure contro chi in politica sembra pensare solo a bloccare chi lavora concretamente sul territorio.
Le parole del governatore si inseriscono in un clima di tensioni tra la giunta regionale campana e il governo centrale. Spesso, negli ultimi anni, il rapporto tra la Campania e Roma è stato segnato da accuse reciproche di inefficienza e mancata collaborazione. De Luca richiama la necessità di poter portare avanti questi interventi senza interferenze esterne che ne rallentino il cammino.
Il riferimento alla “pancia da grattare” indica una critica aspra a chi, secondo lui, sta nella capitale senza fare nulla di utile, ma solo ostacolando chi, invece, opera sul campo per migliorare la vita dei cittadini. Un richiamo che segna un desiderio di autonomia gestionale e di maggiore attenzione da parte del governo centrale verso i bisogni della Campania.
Il lavoro in corso sta creando posti di lavoro e mobilita una grande rete di imprese edili, tecnici e personale sanitario. Consentire che questo percorso continui significa non solo migliorare i servizi per chi vive in Campania, ma anche sostenere l’economia locale in un momento in cui tante aree del sud Italia soffrono per carenza di investimenti.
I dieci ospedali nuovi in costruzione in Campania rappresentano un’iniziativa di grande portata. Piuttosto che limitarsi a ristrutturare vecchie strutture, la regione sta puntando su edifici completamente nuovi, pensati per ospitare tecnologie avanzate e per rispondere alle necessità crescenti di cura di una popolazione importante.
Il focus su costruzioni ex novo implica un dispendio significativo di risorse, tempi di realizzazione importanti e una sfida organizzativa che coinvolge molti attori, dagli enti locali alle imprese di costruzione, fino ai responsabili della sanità pubblica. Questo approccio è raro in Italia, dove spesso si preferisce intervenire sulle strutture esistenti, ma in Campania si è scelto di voltare pagina e investire su un cambiamento radicale.
Questa strategia può cambiare il volto della sanità campana per i prossimi decenni, offrendo spazi più sicuri, tecnologicamente aggiornati e in grado di rispondere più efficacemente alle emergenze. In un paese dove molte infrastrutture sanitarie hanno bisogno di rinnovamenti profondi, la Campania si propone come un caso anomalo per ambizione e scala dell’intervento.
Un percorso che lascia emergere nodi concreti da risolvere, ma anche la volontà di imprimere una svolta significativa nella qualità dei servizi offerti ai cittadini.
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