Il papa leone XIV ha scelto monsignor santo marcianò come vescovo delle diocesi di frosinone-veroli-ferentino e anagni-alatri, unendo sotto la sua guida due territori religiosi. La nomina segna un passaggio importante nella guida pastorale di queste comunità, dopo le dimissioni di mons. ambrogio spreafico. Questi avvenimenti si svolgono nel 2025 e coinvolgono direttamente le diocesi del Lazio centro-meridionale.
Monsignor santo marcianò assume l’incarico pastorale in un momento delicato di riorganizzazione territoriale. Nato a reggio calabria nel 1960, porta alle diocesi unificate una lunga esperienza. Ha infatti studiato prima economia, poi teologia, ricevendo l’ordinazione sacerdotale nel 1988. Nei primi anni ha lavorato nella diocesi di reggio calabria, ricoprendo diversi ruoli fino a diventare arcivescovo di rossano-cariati, incarico affidatogli da papa benedetto XVI nel 2006.
Nel 2013 è stato chiamato da papa francesco a guidare l’ordinariato militare per l’Italia. Questo ruolo lo ha messo in contatto diretto con le forze armate, permettendogli di gestire una realtà complessa e multi-sfaccettata. La sua esperienza in ambienti diversi lo prepara ad affrontare la sfida di guidare due diocesi che, anche se vicine geograficamente, hanno storie e comunità con esigenze diverse.
Come vescovo di frosinone-veroli-ferentino e anagni-alatri, dovrà coordinare le attività pastorali, amministrative e spirituali per favorire il cammino delle parrocchie. La nomina che unisce le due sedi episcopali punta a razionalizzare le risorse e rafforzare il legame tra le comunità coinvolte.
Monsignor ambrogio spreafico si è dimesso per raggiunti limiti canonici, ovvero l’età di 75 anni. Alla guida della diocesi di frosinone-veroli-ferentino per quasi vent’anni, spreafico ha lavorato per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo, promuovendo l’incontro tra diverse confessioni cristiane e anche con comunità di altre fedi.
Biblista di formazione, ha lasciato una traccia nella preparazione di gruppi di studio e nella diffusione della cultura biblica. Il suo operato ha contribuito a consolidare una rete di relazioni interne ed esterne alla diocesi, valorizzando le tradizioni culturali locali.
Il passaggio di consegne a mons. marcianò rappresenta la chiusura di una lunga stagione. Le comunità di frosinone-veroli-ferentino hanno percorso strade importanti grazie a lui, mentre guardano al futuro con aspettative precise rispetto al nuovo percorso unificato proposto dal papa.
“Il dialogo interreligioso e la promozione dell’ecumenismo sono stati sempre al centro del mio impegno” ha dichiarato mons. ambrogio spreafico in una delle sue ultime interviste.
Il cambiamento al vertice episcopale crea attenzione e curiosità tra i fedeli e i gruppi parrocchiali. Unire le diocesi di frosinone-veroli-ferentino e anagni-alatri sotto un’unica guida può portare semplificazioni amministrative ma anche nuove sfide sul piano pastorale.
Le due realtà riferiscono a un contesto culturale e sociale che vede mutamenti demografici e richieste diverse. Monsignor marcianò dovrà affrontare temi come l’identità delle comunità, le necessità di giovani e anziani, i rapporti con le istituzioni civili e la promozione di iniziative sociali.
Lo sguardo della diocesi è rivolto anche alla partecipazione attiva dei fedeli e al radicamento nelle tradizioni locali. Chi guida deve essere capace di tenere insieme diversità e unità, favorendo il dialogo dentro e fuori la Chiesa.
La nomina di mons. santo marcianò è seguita con attenzione da molte realtà, religiose e non, che vedono in questa scelta un passaggio cruciale per il futuro delle due diocesi, collegate ora in modo più stretto. Le prossime settimane restano fondamentali per capire come si concretizzerà questo nuovo capitolo pastorale.
articolo in aggiornamento
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