Il carcere di Avellino ha vissuto un nuovo caso di evasione, con un detenuto di origine magrebina che è riuscito a uscire dalle mura carcerarie, ma è stato fermato poco dopo. L’episodio è l’ennesimo di una serie di fughe registrate negli ultimi diciotto mesi nella struttura. Le forze di polizia, coordinate da questura e procura di Avellino, hanno rapidamente attivato un vasto dispositivo di ricerca che ha portato al suo arresto vicino al centro città.
Il detenuto, magrebino, è riuscito a evadere dal carcere di Avellino in un momento non ancora chiarito, ma il piano delle forze dell’ordine è scattato immediatamente. Polizia Penitenziaria, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno collaborato alle operazioni messe in atto per bloccare il fuggitivo. Le ricerche sono partite senza indugio, con l’intento di evitare che la persona potesse allontanarsi dalla città e confondersi nelle vie o fuori regione.
Non appena si è diffusa la notizia dell’evasione, la stazione dei bus è stata presidiata, un punto critico dove un detenuto in fuga potrebbe tentare di uscire dal territorio. L’uomo è stato intercettato lungo viale Italia, nei pressi di piazzale San Ciro, dove una pattuglia della Polizia Penitenziaria, con il supporto della Polizia di Stato e degli altri corpi, è riuscita a bloccarlo senza che riuscisse a far perdere le sue tracce.
Questo episodio segna la quinta evasione dal carcere di Avellino in appena un anno e mezzo. Una frequenza che ha acceso i riflettori sulle condizioni della struttura e sulla difficoltà nel garantire la sicurezza, soprattutto con un numero limitato di agenti disponibili. I rappresentanti sindacali della Polizia Penitenziaria, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio dell’Uspp regionale, hanno sottolineato la necessità urgente di aumentare il personale.
Secondo loro, la carenza di agenti è particolarmente preoccupante in Campania, dove ogni anno vanno in pensione centinaia di operatori, più di 500 solo nel 2025. Attualmente, nel territorio regionale mancherebbero circa 800 unità, rendendo critico il controllo e la gestione delle carceri, specialmente per evitare episodi come l’ultima evasione avvenuta ad Avellino.
Dopo l’arresto del detenuto, la questura di Avellino ha confermato l’impegno a intensificare la presenza delle forze dell’ordine e a monitorare con più attenzione gli istituti carcerari. Si lavora su più fronti per ridurre al minimo i rischi legati alle fughe, prevendendo anche un potenziamento delle squadre di vigilanza.
Al momento non sono state rese note le modalità esatte dell’evasione, ma la Procura di Avellino ha aperto un fascicolo per chiarire cosa abbia favorito la fuga. L’episodio restituisce la fotografia di un sistema sotto pressione, dove la carenza di personale si traduce in rischi concreti e crea difficoltà nell’assicurare il controllo su ogni settore della detenzione.
Il problema va affrontato rapidamente, se si vuole garantire sia la sicurezza dei cittadini sia condizioni di lavoro più sostenibili per gli agenti in servizio, chiamati a gestire un carico crescente di responsabilità senza risorse adeguate.
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