La frazione di Caira a Cassino affronta ancora problemi con l’approvvigionamento dell’acqua nel pieno dell’estate 2025. La popolazione locale si trova a convivere con disservizi che pesano sulle attività quotidiane e mettono a dura prova la pazienza di molti. A sollevare la questione è Luca Fardelli, consigliere comunale, che ha inviato una lettera ad Acea Ato 5 chiedendo un confronto urgente e soluzioni capaci di rispristinare un servizio minimo indispensabile.
Disagi idrici ricorrenti nella frazione di caire: un problema estivo senza fine
Già da diversi anni la zona di Caira, in particolare la parte bassa collegata al sistema di Cassino, soffre di interruzioni e carenze di acqua potabile soprattutto nei periodi più caldi. Nel 2025 la situazione non ha mostrato miglioramenti, anzi. Le turnazioni imposte negli orari di erogazione non bastano più a soddisfare il fabbisogno delle famiglie e delle attività commerciali.
Fardelli ha denunciato la condizione esasperante dei residenti, che devono fare i conti quotidianamente con interruzioni imprevedibili e lunghi periodi senza acqua. Il problema si concentra soprattutto in alcune vie, come Via Terelle, dove la rete idrica appare particolarmente fragile. Ancora oggi tanti cittadini vivono un disagio che dovrebbe appartenere ad un passato ormai superato, ma che persiste soprattutto per la mancanza di interventi strutturali.
Il consigliere comunale sottolinea come questa situazione comprometta la qualità della vita, creando rabbia e un crescente senso di abbandono. La questione non riguarda più un semplice disservizio, ma rischia di trasformarsi in una crisi cronica se non si interviene con misure concrete.
Criticità tecniche e anomalie nella rete idrica: le cause evidenziate dal consigliere
Nel documento inviato a Acea Ato 5, Luca Fardelli ha messo in evidenza due punti cruciali. Il primo riguarda la necessità di un controllo approfondito sul ripartitore e sulla linea che collega il pozzo all’arteria secondaria di distribuzione. Questi elementi sono fondamentali per garantire la stabilità dell’erogazione nella parte bassa di Caira, ma sembrano mostrare segni di cedimento o inefficienza.
Un tratto di condotta obsoleto
Inoltre, spiega Fardelli, un tratto di condotta datato al periodo del dopoguerra è ormai inadeguato a sostenere le esigenze attuali. Potrebbero esserci perdite nascoste lungo questa porzione di rete, da cui deriverebbero gli sprechi e la diminuzione di pressione. La manutenzione di questi impianti appare insufficiente, e la loro età avanzata aumenta i rischi di guasti frequenti.
Secondo il consigliere, ogni soluzione tampone adottata finora si è rivelata inutile nel medio termine. Si è assistito a migliorie momentanee, spesso dovute a turni forzati e razionamenti, ma mai a un piano concreto di ammodernamento che affronti fino in fondo le cause della carenza idrica.
La richiesta di un intervento strutturale e l’invito a un confronto con acea ato 5
Fardelli insiste affinché le politiche sulle infrastrutture idriche vengano inserite nel Piano degli Investimenti, così da prevedere risorse e tempi per un aggiornamento serio della rete. Chi abita a Caira attende qualcosa di più di risposte temporanee o interventi parziali. Serve una strategia capace di superare una crisi che si ripete anno dopo anno.
In particolare, il consigliere chiede anche la collaborazione fra Acea, il comune di Cassino e la STO per individuare le priorità più urgenti e definire un calendario preciso di lavori e monitoraggi. Per farlo, è indispensabile un incontro tecnico sul posto tra i vertici di Acea e i rappresentanti della comunità, dove poter discutere con dati e osservazioni dirette.
La richiesta è chiara: ascoltare chi vive il disagio quotidiano e agire di conseguenza. La cittadinanza ha il diritto di ottenere un servizio essenziale che non sia più fonte di stress e limitazioni.
Il malcontento dei cittadini e la responsabilità delle autorità nella gestione idrica
Tra i residenti di Caira cresce la frustrazione. Non solo per il disagio materiale che mancare d’acqua genera, ma anche per la sensazione di non essere presi in considerazione. Lo sappiamo, gestire infrastrutture vecchie senza risorse non è semplice, ma ignorare la questione significa aggravare ulteriormente la situazione.
Il consigliere Fardelli dà voce a questa tensione e richiama tutti gli attori coinvolti a intervenire con rapidità. Il diritto all’acqua non può più essere messo in discussione neppure in una piccola frazione. L’attenzione verso i problemi più “locali” diventa un test importante per la capacità delle amministrazioni e dei gestori di affrontare adeguatamente le criticità territoriali.
La richiesta di un intervento reale ha bisogno di un seguito pratico e di una svolta rispetto al passato recente. Il tempo delle limitazioni occasionali è superato, serve una soluzione definitiva capace di ridare dignità a chi abita a Caira e non vuole più vivere con una risorsa vitale che manca quando serve di più.