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Don giacomo panizza premiato per l’impegno civile nella comunità progetto sud a sapri

Il riconoscimento a don Giacomo Panizza segna un momento importante per chi lavora da anni nel Mezzogiorno a sostegno dei più vulnerabili. Questo premio racconta di una lotta civile che si intreccia con il mondo della criminalità, della solidarietà e dell’impegno sociale nei territori del Sud Italia.

La premiazione nella rassegna frontiere mediterranee a sapri

La cerimonia del Premio Don Giovanni Iantorno 2025 si è svolta nell’aula consiliare del Comune di Sapri, nel cuore della provincia di Salerno. L’evento ha fatto parte della rassegna Frontiere Mediterranee, un appuntamento annuale che porta in luce temi legati alla cultura, all’identità e all’impegno sociale nel bacino del Mediterraneo.

Erano presenti rappresentanti istituzionali e associazioni impegnate sul territorio. Il premio, arrivato alla sua quattordicesima edizione, ha voluto valorizzare personalità che hanno segnato con la loro azione concreta la realtà del Mezzogiorno, mostrando coraggio e dedizione. Risaltano così figure che riescono a tradurre l’impegno morale in interventi diretti verso chi è più in difficoltà.

Chi è don giacomo panizza e la nascita della comunità progetto sud

Don Giacomo Panizza nasce a Brescia ma da diversi decenni ha radicato la sua missione in Calabria, regione che ha scelto come casa e luogo di lavoro. Nel 1976 fonda la Comunità Progetto Sud, un centro che lavora al fianco di persone con disabilità, minori in difficoltà, migranti e tossicodipendenti.

Questa realtà rappresenta un presidio sociale e culturale dentro territori segnati spesso da povertà e marginalità. Don Panizza ha saputo trasformare la comunità in un punto di riferimento per tante famiglie lasciate indietro dai sistemi tradizionali d’assistenza. Attorno alla sua figura c’è la forza di un pastorale che si fa concreta vicinanza e sostegno.

Negli anni, ha mostrato anche un impegno diretto contro la ‘ndrangheta. Nel 2002 trasferisce la sede della comunità in un immobile confiscato alla criminalità organizzata, un gesto che ha assunto forte valore simbolico. La scelta rappresenta un atto di resistenza civile, un modo per restituire alla collettività spazi un tempo presidiati dal potere mafioso.

Il valore storico del premio don giovanni iantorno e il legame con la memoria locale

Il premio porta il nome di don Giovanni Iantorno, sacerdote storico del Golfo di Policastro, noto per aver guidato nel 1979 una mobilitazione popolare in difesa dell’ospedale dell’Immacolata. L’azione di Iantorno ha segnato una tappa importante nella storia della comunità locale, esprimendo un impegno concreto verso il diritto alla salute e la giustizia sociale.

Il conferimento del riconoscimento è frutto della collaborazione tra Comune di Sapri, Camera di Commercio di Salerno, Fenailp e l’associazione Terre del Bussento. Tutti enti che investono nella valorizzazione delle esperienze solidali in Campania e in Calabria, in particolare nei territori del Golfo di Policastro.

Il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, ha sottolineato come questo premio rappresenti una memoria viva per la comunità, indispensabile a tracciare un’identità condivisa. Citando sia don Giovanni Iantorno sia don Giacomo Panizza, Gentile ha evidenziato il ruolo di esempio che questi uomini, con azioni di concreto impegno, esercitano sulle nuove generazioni.

L’affinità tra don giacomo panizza e don giovanni iantorno nelle parole del premiato

Don Giacomo Panizza ha accolto il riconoscimento ricordando la somiglianza tra la sua esperienza e quella di don Giovanni Iantorno. Ha rimarcato come entrambi abbiano scelto di stare dalla parte di chi ha più bisogno e di tradurre i valori evangelici in gesti quotidiani e concreti.

Ha definito significativo il fatto che una testimonianza come quella di don Iantorno appartenga alla storia del Sud, un Sud dove spesso la lotta per i diritti si intreccia con difficoltà radicate. Alla base c’è una volontà di presenza reale, dove la difesa degli ultimi diventa punto fermo e modello da seguire.

Le parole di don Panizza sottolineano l’importanza di mantenere vivo il ricordo di chi, sul territorio, ha dedicato la propria vita a battaglie sociali che sono ancora attuali. È un richiamo forte a continuare sulla strada dell’impegno civile, anche nei contesti più difficili.

L’assegnazione del Premio Iantorno a don Giacomo Panizza non è solo un riconoscimento personale. È un segnale per chi crede nella possibilità di cambiare la propria comunità partendo dal basso e ponendo al centro l’attenzione a chi necessita di sostegno immediato e concreto.

Paolo Ludovichi

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