A roma, dal 7 al 12 luglio 2025, prende vita il festival ‘Legàmi / Зв’язки – L’anima europea dell’Ucraina’, un ciclo di eventi culturali che mira a raccontare l’identità ucraina attraverso mostre, concerti, letture e installazioni. Questa iniziativa accompagna la conferenza internazionale per la ripresa dell’Ucraina, ospitata nella stessa città dal 10 al 12 luglio, creando un ponte tra arte e attualità, tra storia e presente. L’evento si svolge in location significative come la piramide Cestia, l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme e il museo nazionale degli strumenti musicali.
Il racconto visivo e sonoro della cultura ucraina nelle sedi storiche di roma
Il museo nazionale degli strumenti musicali ospita, dal 9 luglio al 9 agosto, la mostra ‘Legàmi/зв’язки’, con opere dell’artista Ivan Karas e della pittrice Daria Alyoshkina. In queste tele emerge un dialogo con gli strumenti musicali esposti, che riflettono le radici profonde della tradizione ucraina e la sua capacità di rinnovarsi. Questo percorso espositivo crea un confronto tra la musica e le immagini, rafforzando la percezione dell’arte come mezzo di memoria e identità. La scelta del luogo non è casuale: il museo si presta a mettere in risalto la forza comunicativa delle arti visive e sonore.
Nel complesso di Santa Croce in Gerusalemme, tornano protagonisti concerti e incontri con intellettuali ucraini mentre la piramide Cestia ospita una suggestiva installazione multimediale dedicata alla guerra. L’installazione ‘In Ucraina. Irpin’, nata dal reportage fotografico del Gaze Collective, registra il conflitto attraverso immagini e testi che ripercorrono storie personali di resistenza e perdita. Le proiezioni notturne sulle antiche pareti della piramide utilizzano versi di poesie ucraine e didascalie teatrali per trasmettere le emozioni di chi ha vissuto il dramma della guerra. L’accostamento tra arte contemporanea e monumenti classici di roma sottolinea un legame tra memoria storica e attualità, incentrando l’attenzione sul valore culturale come baluardo di pace.
Il festival legàmi e la riflessione sulla cultura come forma di libertà
Il curatore Alessio De Cristofaro spiega che il festival nasce per portare a conoscenza un patrimonio culturale spesso poco conosciuto in italia, mettendo in luce come l’eredità ucraina sia parte integrante della storia europea. De Cristofaro ha voluto far emergere il ruolo dell’arte nella promozione del dialogo e nel sostegno a chi, dentro un conflitto, cerca di preservare le proprie radici e aspirazioni. La manifestazione è costruita attorno a un messaggio che mette in primo piano la cultura come motore di innovazione sociale e non solo come mera espressione artistica.
Daniela Porro, soprintendente speciale di roma, sottolinea il valore di questa collaborazione tra enti diversi che permette di mostrare le molteplici forme dell’arte ucraina. Attraverso concerti, installazioni e proiezioni il pubblico entra in contatto con vite che continuano a cercare spazio per esprimersi anche nel mezzo di una guerra. Il festival dà visibilità a una cultura che, nonostante le difficoltà, si manifesta come strumento di libertà e identità. In tempi in cui la parola ‘guerra’ pesa ovunque, eventi come questo mostrano come l’arte riesca a dire molto senza usare armi.
Eventi principali: visite, film, concerti e incontri con artisti ucraini a roma
Tra le attività da non perdere ci sono le visite guidate all’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, aperte dall’8 al 12 luglio alle 17 e alle 18. Queste visite sono studiate per far conoscere il contesto storico e artistico di uno spazio che si lega al festival, offrendo una cornice unica agli eventi culturali. La scelta di questo sito fa da sfondo alle iniziative che uniscono antico e contemporaneo.
La programmazione cinematografica comprende tre proiezioni serali al museo degli strumenti musicali: ‘Taxi monamour’ , diretto da Ciro De Caro, ‘Photophobia’ , opera di Ivan Ostrochovskì e Pavol Pekarčík, e ‘War on education’ , a firma di Stefano Di Pietro. Ciascun film racconta differenti prospettive legate all’Ucraina, dalle storie personali ai problemi sociali, offrendo strumenti per comprendere meglio la situazione culturale e politica.
Il 10 luglio alle 21 si terrà un concerto speciale del Cultural Forces International, un ensemble delle forze armate ucraine. Questa esibizione mette in risalto il rapporto tra musica e patriotismo, mostrando come l’arte accompagni esperienze di impegno civile e resistenza. La serata finale, il 12 luglio alle 20, ospiterà l’incontro con la poetessa Halyna Kruk. Il dialogo con la Kruk rappresenta un’occasione rara per ascoltare versi che raccontano la complessità della vita in una nazione segnata dal conflitto ma piena di speranza.
Il festival legàmi si conferma un momento di approfondimento culturale e storico, capace di avvicinare pubblico e addetti ai lavori ai racconti diretti dell’Ucraina contemporanea nelle sue forme più autentiche e toccanti.