Un furto avvenuto in un’autofficina di Ferentino ha portato all’identificazione di due persone già conosciute dalle forze dell’ordine. Il fatto risale allo scorso maggio e riguarda il furto di attrezzi da lavoro, ricambi per auto e una macchina da caffè, per un valore complessivo di circa 600 euro. I carabinieri della stazione di Ferentino, supportati dalla compagnia di Anagni, hanno seguito le tracce del furto fino all’individuazione dei presunti responsabili.
L’episodio è avvenuto in un’autofficina di Ferentino. Durante il furto sono stati sottratti diversi attrezzi da lavoro e ricambi destinati alla riparazione di automobili, insieme a una macchina per il caffè. La somma stimata del danno ammonterebbe a circa 600 euro. Le vittime hanno subito presentato una denuncia ai carabinieri della stazione locale, attivando le indagini.
Il valore degli oggetti rubati, seppure non elevato, ha spinto rapidamente i militari a investigare a fondo. Gli oggetti sottratti erano strumenti tipici utilizzati quotidianamente dall’officina, con un impatto sul lavoro e sulla routine del luogo non trascurabile. La macchina da caffè, spesso dimenticata negli elenchi dei furti, rappresenta un elemento di comfort per i lavoratori e per i clienti, dunque la sua sottrazione ha contribuito ad acuire il disagio.
La macchina da caffè, spesso sottovalutata tra gli oggetti rubati, rappresenta un simbolo del comfort quotidiano per i lavoratori e i clienti dell’officina.
Dopo la denuncia, i carabinieri della stazione di Ferentino hanno aperto le indagini. Hanno potuto contare sul coordinamento della compagnia di Anagni per sviluppare rapidamente gli accertamenti. Un ruolo decisivo è stato svolto dai sistemi di videosorveglianza installati nella zona attorno all’autofficina.
Le registrazioni di più telecamere hanno fornito immagini nitide della scena e delle persone coinvolte. Analizzando i filmati, i militari hanno osservato una coppia che si allontanava dal luogo del furto a bordo di una vettura compatibile con quella descritta nei testimoni oculari. La capacità dei carabinieri di incrociare i dati del video con informazioni raccolte sul territorio ha permesso di restringere molto il campo dei sospetti.
In casi simili, la presenza di impianti di videosorveglianza si rivela spesso fondamentale. Permette di ricostruire i movimenti dei sospetti, di identificarli e di raccogliere prove visive sul luogo del crimine come su eventuali vie di fuga. Qui le immagini hanno raccontato la storia, puntando dritto sulle persone ritenute responsabili.
Gli accertamenti conclusi hanno portato i carabinieri a segnalare formalmente i due individui alla procura della repubblica di Frosinone. Si tratta di un uomo di 40 anni, residente ad Alatri, e di una donna di 41 anni. Entrambi avevano precedenti con la giustizia. La loro identificazione come autori del furto è avvenuta dopo un’attenta raccolta di prove, basata non solo sul materiale video ma anche su altre verifiche svolte nel corso delle indagini.
La denuncia riguarda il reato di furto in concorso, una configurazione giuridica che coinvolge la partecipazione di più soggetti nell’atto criminale. L’uomo e la donna sono stati indicati come complici, responsabili insieme del colpo ai danni dell’autofficina di Ferentino.
Il fatto che già fossero noti alle forze dell’ordine ha probabilmente indirizzato gli investigatori a concentrarsi su di loro, riesaminando passati episodi e rapporti con il territorio. Ora la procura valuterà le prove e deciderà le eventuali misure da adottare, sulla base degli elementi raccolti.
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