L’ultimo appuntamento della rassegna letteraria “Velletri Libris” ha attirato un folto pubblico martedì 29 luglio. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Cultura e da Mondadori Bookstore Velletri e dintorni, ha messo al centro la figura di Gianrico Carofiglio, uno degli scrittori e magistrati più seguiti in Italia. Il suo nuovo libro “Elogio dell’ignoranza e dell’errore”, edito da Einaudi, ha stimolato una discussione ricca e fuori dagli schemi sul valore dell’errore e del non sapere nel cammino dell’uomo.
Velletri libris e il contesto dell’evento
La manifestazione si è svolta grazie al sostegno della Regione Lazio e di Arsial, con il patrocinio del Comune di Velletri, della Città Metropolitana di Roma Capitale e del Sistema Castelli Romani. “Velletri Libris” si conferma così come una tappa importante per la promozione della letteratura e della cultura nel territorio del Lazio sud-est, coinvolgendo anche le città limitrofe di Lariano, Genzano, Frascati e Cisterna.
L’incontro è iniziato con la tradizionale presentazione della cantina ospite, condotta da Massimo Morassut del CREA, che ha offerto uno spaccato sui vini protagonisti della serata, unendo così gusto e cultura in un’atmosfera accogliente e partecipata. A seguire, le letture di Silvia Ciriaci intervallate dalla musica di Roberto Candidi. Stavolta, la voce di Pamela Antonetti ha accompagnato la performance creando un connubio di parole e suoni che ha introdotto efficacemente il pubblico alla presentazione principale.
Gli organizzatori hanno quindi accolto con applausi Carofiglio sul palco, insieme all’intervistatore Daniele Dibennardo, dando avvio a un dialogo che è andato ben oltre la semplice presentazione di un libro. Il clima era quello di un confronto aperto, in cui si è toccato un tema raro, spesso evitato, ma cruciale: la dimensione umana dell’errore e dell’ignoranza.
La riflessione di gianrico carofiglio su ignoranza ed errore
Con la sua consueta chiarezza, Carofiglio ha messo sotto la lente due concetti solitamente visti in modo negativo: errori e ignoranza. Non c’era nessuna volontà di giustificare l’errore a tutti i costi, ma piuttosto di riconoscere che sono parte integrante della nostra esperienza e crescita. Ha spiegato quanto queste condizioni siano non solo inevitabili, ma essenziali per migliorarsi e per mantenere un atteggiamento critico.
La narrazione si è costruita con esempi tratti dalla sua esperienza in tribunale, un ambiente dove gli errori hanno conseguenze reali e la consapevolezza della propria ignoranza può fare la differenza tra giustizia e ingiustizia. Carofiglio ha suscitato sorrisi, ma anche riflessioni più profonde, mostrando che accettare l’errore non vuol dire debolezza, ma saggezza.
Ha richiamato riferimenti alla scienza, dove gli errori sono parte del metodo sperimentale, e allo sport, dove sbagliare comporta anche imparare a rialzarsi. Con citazioni mirate, ha difeso l’idea di un’ignoranza consapevole che non fa paura, ma spinge a cercare, capire e correggere.
Il suo libro in questo senso si presenta come una “celebrazione imperfetta”, un invito a riconsiderare i limiti che ci imponiamo e, ogni tanto, a riderci su per non farsi schiacciare dal peso dell’aspettativa di sapere sempre tutto e non sbagliare mai.
Dialogo con daniele dibennardo: etica della conoscenza e fragilità della democrazia
L’intervista con Daniele Dibennardo ha messo a fuoco alcune questioni che toccano il rapporto tra conoscenza, ignoranza e società. Dibennardo ha ricordato come la letteratura, spesso, indichi una rotta etica da seguire. La consapevolezza dei limiti, riprendendo il pensiero socratico “so di non sapere”, è alla base di un modo di vivere aperto e umile.
Carofiglio ha distinto tra ignoranza consapevole, che è l’unica accettabile, e ignoranza inconsapevole, più pericolosa e spesso radicata nell’arroganza o nella pigrizia di pensiero. È stata affrontata anche la domanda sul perché spesso chi sa meno mostra più sicurezza, e il perché gli argomenti semplici, anche se superficiali o errati, possano affascinare di più.
La risposta risiede in parte nella democrazia di oggi: una forma di governo che nasce dal dibattito pubblico ma che fatica a sostenere la complessità dei temi in una società veloce. Qui la semplicità diviene rifugio e spesso si accettano soluzioni e verità pronte all’uso. Carofiglio ha accennato che il suo prossimo libro, in uscita a ottobre, approfondirà proprio l’influenza che le masse subiscono da queste dinamiche.
La rassegna velletri libris: programmi futuri e partner
Dopo l’incontro, come da tradizione, si è svolto il firma-copie, momento molto partecipato e che ha permesso un contatto diretto con l’autore. Ora la rassegna si fermerà per una pausa estiva, in attesa degli eventi di agosto e settembre, che promettono altri appuntamenti di rilievo.
Tra i protagonisti previsti troviamo Laura Imai Messina il 27 agosto, autrice apprezzata per la sua capacità di raccontare storie con delicatezza e profondità. Il 28 agosto sarà la volta di Chiara Francini, nota per il suo stile eclettico e brillante. Il 31 agosto Melania Mazzucco chiuderà l’agosto con una presenza di spessore.
Il gran finale è fissato per il 6 settembre, con Ezio Mauro e Paolo Crepet, figure di rilievo nel giornalismo e nella psichiatria, che promettono riflessioni d’attualità.
L’organizzazione può contare sulla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri, Casale della Regina e CREA – Viticoltura Enologia, oltre a sponsor privati come Allianz, Banca Popolare del Lazio, Class Auto e Casa di Cura Madonna delle Grazie. Il sostegno di questi soggetti si rivela fondamentale per mantenere viva e concreta l’iniziativa culturale sul territorio.