Un episodio di stalking a Frosinone si è concluso con l’arresto di un giovane accusato di atti persecutori nei confronti della ex compagna. La donna ha denunciato una lunga serie di comportamenti ossessivi e una recente aggressione, chiedendo l’intervento della polizia. Le minacce telefoniche ricevute durante la denuncia hanno portato all’arresto in flagranza del sospettato.
La telefonata minacciosa e l’intervento diretto della polizia
Mentre la donna stava formalizzando la denuncia, ha ricevuto una telefonata inquietante dall’ex compagno. Dall’altro capo del telefono, lui ha detto di essere sotto casa sua e che non se ne sarebbe andato. La voce minacciosa è stata ascoltata direttamente dagli agenti, presenti in Questura, che hanno compreso subito la gravità del pericolo. La situazione si è rapidamente trasformata da una segnalazione a un’emergenza reale.
La Squadra Mobile si è mossa con tempestività, trasferendosi rapidamente sul luogo indicato dalla vittima. Giunti di fronte all’abitazione, gli agenti hanno trovato il giovane proprio sotto casa della donna, confermando così le minacce e la volontà di non rispettare le distanze imposte. Il comportamento dell’uomo ha reso evidente il rischio che rappresentava per la sicurezza della ex compagna.
La denuncia della vittima e gli episodi di persecuzione
La mattina del 29 luglio, la donna si è presentata agli uffici della Squadra Mobile della Questura di Frosinone per segnalare le continue molestie subite. Secondo quanto riferito, l’ex compagno controllava le sue amicizie, decideva cosa indossare e leggeva i suoi messaggi privati, delineando un quadro di prevaricazione e soffocante controllo. Questa serie di comportamenti ossessivi aveva generato un disagio profondo nella vittima, che ha deciso di rivolgersi alla polizia per mettere fine a questa situazione. Durante la sua testimonianza ha anche denunciato un’aggressione avvenuta la sera prima.
Questi dettagli hanno permesso agli agenti di comprendere la gravità della vicenda e la necessità di un intervento immediato. Sono emersi chiari segnali di costrizione e intimidazione, con ripercussioni psicologiche importanti per la donna, che non aveva trovato ancora una via d’uscita. La denuncia ha rappresentato un passo fondamentale, in un contesto dove spesso la paura impedisce alla vittima di parlare apertamente.
L’arresto in flagranza e le misure cautelari precedenti
Il giovane era già sottoposto a una misura cautelare che gli vietava di avvicinarsi alla donna. Questo divieto non aveva però fermato le sue azioni persecutorie e intimidatorie. Al momento dell’intervento, la polizia ha proceduto all’arresto in flagranza per violazione della misura e atti persecutori. Il responsabile è stato trasferito nella casa circondariale di Frosinone, dove rimarrà in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
L’episodio evidenzia la difficoltà nel far rispettare le prescrizioni imposte per chi compie atti persecutori, e sottolinea l’importanza di una risposta veloce e decisa delle forze dell’ordine quando la sicurezza delle vittime è in pericolo. Il lavoro di indagine e il sostegno alla persona offesa restano strumenti cruciali per contrastare questo tipo di violenze.