Categories: Notizie

Il consiglio di stato fissa il 6 novembre l’udienza sul permesso di costruire in via vincenzo grosso a palermo

Il destino del permesso di costruire sull’area dell’ex “Arciero Marmi” di via Vincenzo Grosso a Palermo si avvicina a una svolta decisiva. Dopo l’annullamento da parte del Tar, ora il Consiglio di Stato si prepara a valutare la legittimità delle opere autorizzate, coinvolgendo Comune e società concessionarie. Il verdetto atteso a novembre sarà fondamentale per il futuro dell’intervento edilizio.

La decisione cautelare del consiglio di stato e la sospensione del ricorso precedente

Il 2025 ha visto una nuova fase procedurale sul permesso concesso lo scorso anno, dopo che il Tar aveva annullato l’autorizzazione a costruire. L’istanza cautelare promossa dal Comune di Palermo e dalle società Infranet s.r.l. e Pieffe Re cooperativa ha trovato accoglimento presso il Consiglio di Stato. Il Collegio, composto da presidente Vincenzo Neri e consiglieri Francesco Gambato Spisani, Michele Conforti, Rosario Carrano e Ofelia Fratamico, ha stabilito che le questioni sollevate dalle parti necessitavano un rapido esame nel merito per tutelare le rispettive ragioni.

La richiesta di sospendere la decisione del Tar è nata dal timore di un possibile impatto negativo, in particolare legato al prolungamento dei tempi nei lavori di costruzione, tuttora in corso. La decisione cautelare del Consiglio di Stato ha quindi sospeso gli effetti della sentenza precedente, impedendo che una sospensione protratta potesse paralizzare il cantiere. A tal punto il Collegio ha calendarizzato l’udienza definitiva per il 6 novembre 2025, data in cui ci si aspetta risposte chiare sulla validità del permesso.

I motivi del ricorso e le posizioni delle parti coinvolte nella controversia

Il permesso di costruire emesso il 4 aprile 2024 autorizzava la demolizione di un edificio preesistente nell’area di via Grosso e la sua sostituzione con un immobile di volumetria incrementata, sempre in linea con gli indici stabiliti per la zona. I ricorrenti, Maria Ginevra Simonelli, Paolo, Emy e Nicola Manzi, hanno contestato questa autorizzazione, ottenendo il primo soccorso dal Tar con l’annullamento del permesso.

Gli appellanti, dal canto loro, hanno sostenuto con argomentazioni rigorose che il ricorso era tardivo e privo di interesse giuridico sufficiente, quindi non ammissibile. I legali coinvolti, Benedetta Lubrano per le società Infranet e Pieffe Re e Manlio Formica per il Comune, hanno puntato sul fatto che il permesso rispettava le norme edilizie e urbanistiche e che una sospensione prolungata del cantiere avrebbe creato difficoltà concrete non solo alle società ma anche all’ente locale.

Questo confronto ha visto il Consiglio di Stato prendere atto della tensione tra la necessità di salvaguardare i diritti dei ricorrenti e la tutela dei progetti edilizi in corso. La temporanea sospensione della sentenza di primo grado consente alle parti di difendere le proprie ragioni nel giudizio del 6 novembre.

Implicazioni per il territorio di palermo e sviluppi attesi per l’area interessata

L’area di via Vincenzo Grosso, al centro della controversa pratica, rappresenta un punto critico per lo sviluppo urbano e l’edilizia locale. Nel cuore di Palermo, la trasformazione dell’ex “Arciero Marmi” non riguarda solo rifacimenti edilizi ma impatta su paesaggio, mobilità e vivibilità del quartiere. La disputa legale indica quanto sia complesso bilanciare esigenze di riqualificazione e interesse pubblico.

I lavori in corso, sospesi o rallentati dall’impasse giuridica, portano con sé conseguenze dirette sulla sicurezza del cantiere e sull’attività economica delle società impegnate nel progetto. Il Comune segue da vicino questa vicenda, per assicurare che ogni intervento sia conforme alle norme ma anche utile per la città.

A poche settimane dall’udienza, il clima resta di attesa. Il pronunciamento potrà cambiare la direzione dell’intervento nei modi e tempi già programmati. I cittadini e gli operatori urbanistici di Palermo osservano con attenzione questo passaggio fondamentale per una zona che rischia di rimanere ferma senza risposte giudiziarie tempestive.

Monica Ghilocci

Recent Posts

presentazione del libro “i fuochi di maranola del 1665” venerdì 18 luglio a formia

A Formia arriva un appuntamento storico di rilievo. Venerdì 18 luglio alle 18:30, nella sala…

56 minuti ago

tribunale di latina ammette reti di giustizia come parte civile nel processo assedio contro la mafia

Il tribunale di Latina ha accolto l’istanza di “Reti di Giustizia. Il sociale contro le…

2 ore ago

A roma nel quartiere di san lorenzo manifesti leghisti con slogan anti-occupanti e immagini contro migranti

Nel cuore di roma, nel quartiere di san lorenzo, sono apparsi manifesti leghisti che richiamano…

2 ore ago

La partita del cuore chiama a una tregua per fermare l’odio e unire le persone attraverso lo sport

La partita del cuore torna a essere molto più di un semplice evento sportivo. Nel…

2 ore ago

Accuse di molestie sessuali all’hotel oriente di napoli: due dipendenti denunciano abusi da parte di superiori licenziati

Le denunce di due dipendenti dell’hotel oriente di napoli hanno fatto emergere un caso di…

3 ore ago

Tensioni politiche al comune di terracina tra dimissioni, cambi di schieramento e crisi di maggioranza

La scena politica di Terracina si fa sempre più turbolenta, con segnali di rottura nella…

3 ore ago