Il consiglio comunale di Latina ha approvato una variazione di bilancio superiore a 8,5 milioni di euro, ma il gruppo consiliare del Partito Democratico ha espresso un netto voto contrario. I consiglieri Valeria Campagna, Daniela Fiore e Leonardo Majocchi hanno denunciato una gestione senza pianificazione da parte dell’amministrazione guidata da sindaca Celentano. Secondo loro, i fondi stanziati non risolvono i problemi concreti, anzi si rischiano gravi disservizi in alcuni servizi essenziali per la città, specialmente quelli educativi e sociali.
La variazione di bilancio da oltre 8,5 milioni è stata decisa quasi esclusivamente dalla Giunta comunale, senza alcun confronto serio con i consiglieri. Il gruppo Pd sottolinea che anche i rappresentanti di maggioranza si sono trovati a dover giustificare una decisione che definiscono improvvisata e poco chiara. Roberto Belvisi, presidente della commissione Urbanistica, ha sottolineato pubblicamente la carenza di programmazione e la progressiva trascuratezza dei borghi della città, lasciati senza interventi significativi. In sostanza, la massiccia modifica in bilancio appare come un tentativo di rattoppare una situazione ormai fuori controllo, senza una strategia complessiva che tenga conto delle reali esigenze della comunità.
L’assessora Nasti ha descritto la variazione come un atto tecnico, obbligatorio e senza margini di manovra. Dall’altra parte, la sindaca Celentano ha illustrato le priorità politiche del municipio, ma le sue parole mostrano incoerenze rispetto ai dati e alle scelte della propria giunta. Questo indica come la gestione comunale sia spesso guidata da interventi improvvisati e non pianificati, lasciando senza una guida unitaria le risorse e i servizi pubblici. Questo atteggiamento si riflette sulla vita quotidiana dei cittadini.
Il nodo più grave nella discussione riguarda la gestione dei servizi di assistenza scolastica e centri estivi. Da quel voto emerge che 111 lavoratori impiegati in questi servizi sono stati lasciati senza contratto dal 30 giugno. Le famiglie con figli in età scolastica si trovano di fronte a un vuoto nei servizi essenziali proprio nel periodo estivo, quando i centri estivi dovrebbero essere attivi. Il Partito Democratico riporta che il Comune era a conoscenza fin da tempo della scadenza del contratto, ma ha scelto di non agire in modo tempestivo per garantire la continuità del servizio.
Pochi giorni prima, un consigliere della Lega, Valletta, aveva garantito l’avvio regolare dei centri estivi a metà giugno. Tuttavia il servizio è stato sospeso e difficilmente riprenderà prima di ottobre, lasciando i ragazzi a lungo senza supporto. Questo disservizio si aggiunge alla scelta avvenuta a marzo di spostare la responsabilità del servizio dal Welfare alla Pubblica Istruzione. Questo passaggio, che avrebbe richiesto un’organizzazione precisa, si è invece tradotto in caos e disservizi. La gestione politica dietro questa decisione manca di chiarezza e di una reale programmazione.
La questione finanziaria è aggravata da un taglio netto delle risorse regionali destinate al Comune di Latina. Il riferimento è al calo dai 500 mila ai 200 mila euro per progetti legati alla Comunicazione Aumentativa Alternativa . Questo avviene nonostante la presenza di una “filiera di governo” tra Comune e Regione, che avrebbe dovuto garantire sinergie e sostegno. La riduzione dei fondi regionali, decisa dalla giunta della Regione Lazio a guida Rocca e Fratelli d’Italia, penalizza le fasce più deboli della popolazione e obbliga il Comune a far fronte a spese aggiuntive con risorse proprie.
I fondi stanziati con la variazione di bilancio dovranno coprire anche questi servizi, oltre a quelli di assistenza scolastica. Questo mette in difficoltà le amministrazioni locali, costrette a operare tagli e rinvii a scapito di lavoratori e famiglie. Il Partito Democratico interpreta questa situazione come un danno diretto alla città e all’equità sociale, complicato da scelte politiche poco trasparenti.
Le modifiche economiche e gestionali non interessano solo gli aspetti finanziari, ma coinvolgono direttamente chi fornisce i servizi alla comunità. Negli ultimi mesi diverse categorie di lavoratori comunali hanno manifestato il loro malessere. Prima sono scesi in piazza gli operatori dei servizi Osa, poi i dipendenti di ABC, la polizia locale e il personale delle mense scolastiche. Ora la protesta coinvolge chi garantiva assistenza scolastica e attività estive per i giovani.
Questi segnali indicano un malcontento sociale profondo, frutto di scelte amministrative che non hanno tutelato i diritti né dei lavoratori né degli utenti finali. Il gruppo Pd insiste sul fatto che l’amministrazione Celentano non abbia saputo né ascoltare né intervenire con misure adeguate. Il rischio è che questa situazione rischia di deteriorarsi ulteriormente, con un impatto pesante sulla vita quotidiana degli abitanti e sul funzionamento dei servizi pubblici fondamentali.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha motivato il voto contrario concentrandosi sull’assenza di una visione chiara e pragmatica nell’amministrare le risorse pubbliche. La variazione di bilancio approvata è stata definita tardiva e incapace di garantire continuità ai servizi essenziali, soprattutto in un contesto di finanziamenti regionali ridotti. Il gruppo ha posto l’attenzione sulle fasce più fragili della popolazione, che rischiano di rimanere senza assistenza.
Le tre consigliere e il consigliere hanno rivendicato l’esigenza di una gestione più responsabile, capace di coinvolgere i consiglieri e la cittadinanza in scelte più trasparenti e durature. Il loro intervento in aula ha messo in luce la necessità di non improvvisare e di assicurare il funzionamento degli interventi sociali e scolastici di base. La bocciatura della variazione è il tentativo di scuotere l’amministrazione rispetto a una situazione che appare sempre più critica.
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