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Il programma estivo di anzio tra arte, storia e archeologia dal 10 luglio all’8 agosto 2025

Anzio torna a proporre una serie di eventi culturali rivolti a residenti e visitatori durante l’estate 2025. L’amministrazione comunale ha organizzato un ciclo di appuntamenti che si svolgono nello spazio antistante il Museo Civico e Archeologico di Villa Adele. Un percorso che unisce momenti di approfondimento su arte, storia e archeologia, distribuiti strategicamente tra luglio e agosto per offrire occasioni di svago educativo nel cuore della città.

Un viaggio tra arte e narrazioni con “un libro, un racconto”

Il 10 luglio ha preso il via la rassegna estiva con la serata intitolata “un libro, un racconto”. L’evento è stato ospitato nel suggestivo spazio esterno a Villa Adele. Sul palco, l’architetto romano Mastrella ha presentato il suo libro “Da Grande Volevo Fare”, accompagnato da un dialogo intenso con Alessandro Jaia, direttore del museo di Anzio, e Valentini Piscitelli, architetto e giornalista, insieme al docente Claudio Spuri. Il tentativo è stato raccontare il mondo dell’architettura con uno sguardo personale, ma anche più ampio, toccando temi legati alla città e alla cultura locale. Il pubblico ha seguito con interesse l’interazione tra i relatori che ha spaziato da aspetti tecnici a riflessioni sull’importanza della narrazione dei luoghi tramite i libri.

L’iniziativa ha posto le basi di un percorso culturale che prevede momenti di confronto su varie epoche storiche e discipline, confermando il museo come fulcro vivo e aperto al dialogo. L’ambientazione all’aperto, di fronte a uno spazio museale, ha permesso di coniugare archeologia e letteratura, favorendo un clima informale ma al contempo istruttivo, che invita a scoprire Anzio da prospettive diverse.

La riscoperta del “gran tour” e il ruolo di anzio nella storia papale

La seconda serata, fissata per il 18 luglio, si concentra sull’epoca del “gran tour”, un fenomeno storico culturale che ha portato intellettuali, artisti e nobili a esplorare l’Italia nel XVIII secolo. Il professor Clemente Marigliani ha guidato i presenti attraverso il racconto di quei viaggi che hanno rappresentato per Anzio una seconda vita, fatta di incontri con papi, cardinali e antiquari. Non si tratta solo di un viaggio geografico ma di una vera e propria rinascita culturale.

Anzio in questo periodo si colloca come crocevia di influenze artistiche e politiche legate al potere papale, diventando un luogo di scambi e di interesse per il collezionismo. Marigliani ha sottolineato come il paesaggio storico di Anzio sveli tracce di questo passato, tra ville, monumenti e reperti conservati. La riconnessione con questo segmento della storia locale offre chiavi di lettura utili per comprendere lo sviluppo urbano e culturale del territorio.

L’approfondimento multidisciplinare ha stimolato la curiosità del pubblico verso la storia più composita della città e il suo intreccio con eventi che hanno segnato l’Italia dell’epoca.

Il medioevo europeo raccontato da anzio: longobardi e carolingi

Il 25 luglio la proposta culturale ha riguardato un arco temporale decisivo, quello medievale, con particolare attenzione alle radici europee nella fase longobarda e carolingia. La professoressa emerita Marina Righetti Tosti Croce ha illustrato come periodi così antichi abbiano plasmato la fisionomia dell’attuale Europa, descrivendo origini sociali, politiche e culturali che affondano anche nel territorio di Anzio.

La lezione si è sviluppata mettendo in evidenza le tracce che l’insediamento longobardo e la civiltà carolingia hanno lasciato nella zona, rappresentando momenti fondamentali per la formazione delle comunità locali e del loro rapporto con il potere centrale. Il racconto si è concentrato su aspetti concreti, come reperti archeologici e documenti storici valutati in relazione alle dinamiche europee più ampie.

Questo incontro ha fatto emergere il valore della memoria storica collegata a un luogo specifico, aggiungendo profondità alla conoscenza del passato di Anzio e della penisola.

Iside, l’ultima regina e dea d’egitto: la lezione del 1° agosto

Il primo agosto la rassegna è passata a un contesto più lontano, ma non meno coinvolgente, con una serata dedicata a Iside, figura centrale nella mitologia egizia e nella storia religiosa del Mediterraneo antico. Il professor Giacomo Caviller, docente all’università del Cairo, ha raccontato la genesi e il culto di Iside, la dea che intreccia aspetti di regalità e spiritualità con una presenza duratura nella cultura egizia.

Durante la conferenza sono stati esplorati i livelli di influenza di Iside non solo sull’Egitto ma anche sulle società affacciate sul Mediterraneo, mettendo in luce tradizioni religiose e iconografia. Il discorso ha portato a capire come figure divine come Iside abbiano viaggiato nel tempo e nello spazio, influenzando rituali e credenze in diverse civiltà.

Il pubblico ha avuto la possibilità di immergersi in una narrazione storica fondata su dati archeologici e studi accademici, per comprendere meglio il legame tra mito e realtà nella cultura antica.

Il rapporto tra uomo e api nel mediterraneo antico, ultima serata ad anzio

La chiusura del ciclo, fissata per l’8 agosto, è stata affidata all’archeologo Giorgio Franchetti con una serata che ha esplorato il rapporto tra l’uomo e le api dall’epoca preistorica fino alla tarda antichità. Un tema inusuale che mette al centro un aspetto quotidiano della vita umana e del suo sviluppo, illuminato attraverso testimonianze archeologiche.

Franchetti ha raccontato come l’apicoltura abbia accompagnato la storia delle civiltà mediterranee, diventando elemento fondamentale nell’alimentazione, nell’economia e nella simbologia. L’analisi ha preso in considerazione reperti di alveari antichi e strumenti usati per la raccolta del miele, spiegando anche come questi prodotti siano stati oggetto di scambi commerciali e scambi culturali.

L’approfondimento ha riaffermato la ricchezza di fonti storiche e materiali in grado di raccontare anche aspetti apparentemente semplici, ma che hanno avuto un ruolo cruciale nella vita e nella cultura delle popolazioni antiche.

Supporto organizzativo e partecipazione istituzionale

Il percorso culturale estivo è stato promosso con fermezza dal sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, e dall’assessore al turismo e spettacolo Valentina Corrado, presenti alla serata inaugurale. La gestione delle manifestazioni è stata affidata con cura al gruppo di volontariato dell’Associazione della Polizia di Stato di Nettuno, coordinato dal responsabile operativo sociale Davide.

I volontari hanno garantito la sicurezza e l’ordine durante ogni appuntamento, controllando gli accessi e assicurando lo svolgimento regolare delle serate. Il presidente dell’associazione, Francesco Elviretti, ha espresso un ringraziamento all’amministrazione comunale di Anzio per la collaborazione e la fiducia mostrata. Questa cooperazione rafforza il legame tra istituzioni locali e associazioni di polizia, a beneficio della comunità e degli eventi promossi.

Il risultato è stata una manifestazione curata nei dettagli, capace di accogliere partecipanti interessati e di mantenere un clima sereno e rispettoso in tutti gli appuntamenti.

Clarissa Abile

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