L’omaggio a tre agenti di polizia vittime di incidenti stradali mentre erano in servizio nel casertano ha preso forma con l’installazione di una targa commemorativa nel piazzale del commissariato di castel volturno. Questi poliziotti, riconosciuti con la medaglia d’argento al valor civile dal presidente Mattarella, rappresentano un pezzo importante della storia della sicurezza locale, in un territorio segnato da drammatiche vicende criminali e da un impegno costante delle forze dell’ordine.
Chi erano gli agenti ricordati e le circostanze delle loro morti
I nomi resi noti sono quelli del sovrintendente capo Gabriele Rossi, del vice sovrintendente Francesco Alighieri e dell’assistente Pasquale D’Alessandro. Il loro destino si è incrociato con il crimine tra il 2004 e il 2008, in un’area complessa tra castel volturno e villa literno. Rossi e Alighieri persero la vita il 26 settembre 2008 in un incidente durante l’inseguimento di un veicolo sospetto, ritenuto trasportasse Giuseppe Setola, latitante del clan dei casalesi. La morte di questi due agenti arrivò pochi giorni dopo la sanguinosa “strage di san gennaro”, che aveva visto uccidere sei cittadini ghanesi e suscitato grande tensione nell’area.
Il destino di pasquale d’alessandro
Pasquale D’Alessandro morì invece il primo settembre 2004 nel territorio di castel volturno, in un altro incidente avvenuto sempre durante un inseguimento in servizio. Questi tragici episodi segnano una pagina dolorosa ma significativa per il corpo di polizia. Alle vittime va attribuita non solo la medaglia, ma anche il ricordo vivo di chi continua a lavorare nella stessa area.
L’omaggio e le parole delle autorità durante la cerimonia
Il recente evento commemorativo si è svolto alla presenza di autorevoli rappresentanti della polizia e della chiesa locale. Il questore Andrea Grassi e il direttore centrale Armando Forgione hanno scoperto la targa benedetta dal vescovo di Caserta e Capua, Pietro Lagnese. Forgione ha sottolineato l’importanza di ricordare questi sacrifici soprattutto alle giovani generazioni, parlando del valore della memoria come “un esercizio quotidiano e necessario”. Ha evidenziato che questi agenti, “familiari che vanno sempre ricordati”, hanno dato la vita svolgendo il loro dovere.
Parole di gratitudine e appartenenza
Grassi, emozionato, ha definito i tre poliziotti “compagni di strada” che indicano una via fondata su valori condivisi. Le famiglie degli agenti sono intervenute alla cerimonia; in particolare le sorelle di Rossi e Alighieri, entrambe con esperienza nelle forze dell’ordine, hanno rimarcato il senso di appartenenza che lega i poliziotti al proprio lavoro e alla loro comunità.
Il significato del ricordo per la comunità di castel volturno e per la polizia
Nel contesto di un territorio segnato da episodi criminosi particolarmente violenti, questo gesto assume un valore che va oltre la cerimonia ufficiale. Castel volturno, scenario di molteplici azioni legate alla lotta contro il clan dei casalesi e a fenomeni di criminalità organizzata, conserva in questi tre agenti un simbolo di dedizione e sacrificio.
La scelta di posizionare la targa nel piazzale del commissariato, luogo frequentato ogni giorno da cittadini italiani e stranieri, rende tangibile il legame tra la polizia e la popolazione. Il ricordo, alimentato anche da iniziative nelle scuole e in ambito sociale, aiuta a tenere viva la memoria e a rafforzare la coesione della comunità intorno ai valori della legalità e del rispetto.
Un appello alle giovani generazioni
L’appello a mantenere vivo questo ricordo, rivolto soprattutto ai giovani, punta a radicare consapevolezza e responsabilità in chi frequenta quei luoghi. La testimonianza di questi poliziotti prende forma così in un impegno collettivo che rende presente il passato senza distoglierne lo sguardo dal futuro.