Un controllo approfondito ha smascherato un sistema illecito di gestione rifiuti condotto da un imprenditore romano nel settore dei traslochi. La scoperta, raccontata da agenti specializzati nel contrasto alle infrazioni ambientali, ha portato alla luce una discarica clandestina e un giro di traffico non autorizzato di materiali pericolosi e non. La vicenda, ambientata a monte sacro, coinvolge un’area di circa mille metri quadrati contaminata da rifiuti, componenti metallici, e scarti di vario genere.
Scoperta della discarica abusiva a monte sacro
Le indagini svolte dal nucleo ambiente e decoro hanno preso avvio da segnalazioni e osservazioni sul territorio di monte sacro, una zona di roma dove sono stati rinvenuti accumuli sospetti di materiali abbandonati su un terreno. Sul posto, gli agenti hanno confermato la presenza di un’area di circa mille metri quadrati adibita a discarica abusiva, con rifiuti abbandonati in modo disordinato e non conforme alle norme ambientali vigenti.
Materiali rinvenuti nella discarica
Tra i vari materiali trovati figuravano elettrodomestici fuori uso, pneumatici usurati, pezzi di impianti elettrici e idraulici, mobili vecchi e rottami metallici. Gli agenti hanno evidenziato che l’immagazzinamento irregolare dei rifiuti aveva aumentato i rischi di contaminazione ambientale e la possibilità di sviluppare incendi, un pericolo rilevante data la natura di alcuni degli scarti presenti. La situazione rappresenta un serio danno per la zona, sia per la salute dei residenti sia per l’equilibrio dell’ecosistema locale.
Trasporto e gestione illegale dei rifiuti
Le operazioni investigative hanno inoltre documentato come l’imprenditore coinvolto trasportasse i rifiuti impiegando mezzi aziendali non iscritti all’albo nazionale gestori ambientali. La mancanza di questa iscrizione obbligatoria ha configurato il reato di raccolta e trasporto illecito di rifiuti, un elemento cruciale nello sviluppo dell’accusa.
Uso di veicoli non autorizzati per il trasporto dei rifiuti
I controlli hanno dimostrato che i veicoli utilizzati per il trasporto di materiali pericolosi e non erano privi della corretta documentazione autorizzativa e venivano impiegati per spostare materiali da riciclare o smaltire senza rispettare le norme. Questa attività non solo ha prodotto un rischio ambientale, ma ha anche generato profitti indebiti per l’imprenditore e la sua azienda. Il risparmio derivava dall’elusione dei costi legati al deposito e smaltimento regolare, oltre al guadagno derivante dalla vendita dei rottami metallici recuperati in modo illecito.
Conseguenze legali e sequestro dell’area
A seguito delle evidenze raccolte, le autorità hanno disposto il sequestro dell’intera area all’interno della quale operava la discarica abusiva, fermando la continuazione delle pratiche illegali. I rifiuti sono stati posti sotto sequestro per evitare ulteriori danni all’ambiente.
L’imprenditore, italiano di 60 anni, è stato denunciato per reati ambientali gravi, commessi in più occasioni e con la possibile complicità di altre persone, attualmente sotto indagine. Le forze dell’ordine mantengono aperti gli accertamenti, cercando di definire la rete di responsabilità legate a questa attività criminale. Il caso evidenzia come il mancato rispetto delle normative ambientali possa causare danni diretti al territorio, richiedendo un controllo attento e continuo.