L’imprenditore Fabrizio Gallo di Latina ha deciso di impugnare davanti al Tar la revoca delle cinque piazzole chioschi sul lungomare di Sabaudia, assegnategli dal comune. L’intera vicenda ruota attorno a contestazioni sul rispetto delle procedure e alla mancata consegna di documentazione che l’amministrazione avrebbe definito incomplete o tardive. Gallo però contesta con fermezza la versione ufficiale del comune e accusa l’amministrazione di errori e disorganizzazione, aprendo un vero e proprio contenzioso legale.
Fabrizio Gallo ha affidato ai suoi legali la difesa contro il provvedimento comunale che ha dichiarato la decadenza dell’assegnazione dei cinque chioschi concessi sul lungomare di Sabaudia. Secondo l’imprenditore, la sua posizione è legittima e rispettosa di tutte le disposizioni contenute nel bando pubblico, senza alcun ritardo imputabile a lui. Gallo respinge categoricamente le accuse del sindaco Alberto Mosca, definendole fuorvianti e usate solo come espediente per nascondere problemi legati alla cattiva gestione della gara. L’imprenditore parla di errori iniziali nel bando stesso, che avrebbero creato confusione e difficoltà nel rispetto delle scadenze e delle richieste amministrative.
Viene precisato che ogni passaggio è stato seguito con attenzione, e che eventuali ritardi o mancanze sono da attribuire esclusivamente a disorganizzazione tra gli uffici comunali, mai alla volontà o negligenza sua o dei suoi collaboratori. Gallo rivendica il diritto al ristoro per i danni subiti da questa decisione, pensando a un risarcimento che copra sia le spese sostenute, sia i mancati guadagni legati alla frenata dell’attività commerciale.
Il comune di Sabaudia ha motivato la decadenza con la mancata consegna della documentazione richiesta entro termini stabiliti. Secondo quanto riferito dagli uffici, Gallo avrebbe ricevuto un primo termine per fornire i documenti, e, non rispettandolo, gli era stato dato un ulteriore periodo di cinque giorni, in cui avrebbe dovuto adempiere. Nonostante questa concessione, la scadenza definitiva non sarebbe stata rispettata. Inoltre, il pagamento richiesto per l’assegnazione sarebbe stato effettuato parzialmente e in ritardo, mettendo così l’amministrazione nelle condizioni di dover intervenire.
Il sindaco Alberto Mosca ha sottolineato la necessità di rispettare le regole impartite dal bando e di garantire una gestione trasparente, rimarcando che il decentramento di spazi pubblici deve seguire procedure rigide per evitare favoritismi. Anche i messaggi rivolti a Fabrizio Gallo hanno evidenziato come le responsabilità fossero chiare e che, a fronte di inadempienze, non si sarebbe potuto fare altro che applicare le misure previste dalle normative vigenti.
Questa disputa tra Fabrizio Gallo e il comune di Sabaudia fa emergere alcune criticità sugli appalti pubblici e sulle concessioni di spazi commerciali in luoghi di pregio ambientale e turistico. Il ricorso al Tar ora rischia di protrarre la situazione con tempi incerti, sospendendo qualsiasi progetto finanziario o di sviluppo legato ai chioschi sul lungomare.
La questione coinvolge non solo gli aspetti tecnici della gara pubblica, ma anche il rapporto di fiducia tra imprenditori e amministrazioni pubbliche. Regole di gradualità e proporzionalità, invocate da Gallo, dovrebbero garantire un equilibrio tra esigenze di controllo e possibilità di regolarizzare eventuali errori. Allo stesso tempo, l’amministrazione deve dimostrare rigore per mantenere trasparenza e correttezza nei rapporti con tutti i partecipanti.
Gli uffici comunali avranno ora un ruolo decisivo nel produrre documenti e chiarire ogni passaggio procedurale davanti al giudice amministrativo. La vicenda è destinata a rimanere sotto i riflettori anche per la sua ricaduta sul turismo e sull’occupazione locale, con un’impronta che tocca anche la credibilità del territorio sul mercato.
Le parti si preparano così a un confronto che promette di essere duro, segnato da scambi di accuse ma anche da richieste formali di giustizia e riparazioni economiche. Il destino dei chioschi sul lungomare di Sabaudia resta in bilico, mentre la comunità aspetta di vedere come finirà questa battaglia amministrativa e legale.
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