Il rogo scoppiato ieri sera a san francesco, frazione di roccasecca, ha devastato un’ampia area di vegetazione secca e sterpaglie. L’incendio si è sviluppato intorno alle 23:00, alimentato dal caldo persistente delle ultime ore. La situazione ha richiesto l’intervento urgente di volontari della protezione civile e vigili del fuoco, che hanno lavorato per ore per contenere le fiamme e proteggere le case vicine.
L’incendio ha preso fuoco in località san francesco, attirando rapidamente l’attenzione per la sua velocità di propagazione. Le temperature alte di quella sera, nonostante l’oscurità, hanno favorito l’innesco e lo sviluppo del rogo. La vegetazione arida presente sul costone — composta da rovi e sterpaglie — ha contribuito a far divampare il fuoco in pochi minuti.
I rovi secchi, seccati dal caldo dei giorni precedenti, hanno bruciato rapidamente, facilitando l’espansione verso la boscaglia. Il fuoco si è spinto lungo l’area collinare, divorando in poco tempo la vegetazione disponibile. Non si è esclusa la matrice dolosa dell’incendio, sospetto che ha portato a indagini da parte delle autorità locali, vista la rapidità con cui le fiamme si sono sviluppate.
All’interno di poche decine di minuti sono arrivati sul posto i gruppi volontari della protezione civile di roccasecca e colfelice. Insieme ai vigili del fuoco del distaccamento di pontecorvo, hanno iniziato un’opera di contenimento delle fiamme. L’obiettivo principale era fermare l’avanzamento delle fiamme verso le aree residenziali, per evitare danni a persone e abitazioni.
L’impegno è durato tutta la notte, con squadre impegnate a spegnere incendi secondari e a creare fasce protettive per le case più vicine al fronte delle fiamme. Alcune famiglie residenti nelle abitazioni più esposte sono state fatte evacuare in via preventiva. I volontari e i pompieri si sono coordinati per garantire sicurezza e controllo della situazione, mentre si monitoravano eventuali nuovi focolai.
Il rogo ha prodotto una coltre di fumo spessa e fastidiosa, che ha reso l’aria pesante e difficile da respirare per ore. Le temperature elevate e il calore emanato dalle fiamme hanno aggravato il disagio per chi abitava vicino all’incendio. Le famiglie hanno provato a difendere le loro case spruzzando acqua e bagnando i dintorni, nel tentativo di rallentare il fuoco.
L’odore di cenere e fumo si è diffuso anche in località più lontane, come arpino, dove la presenza di residui è stata segnalata da diversi cittadini. La qualità dell’aria è calata sensibilmente nella zona interessata dal rogo, rendendo difficile restare all’aperto. Le autorità hanno invitato a evitare spostamenti inutili e a svolgere misure di precauzione per chiunque si trovasse nelle aree più colpite.
Le operazioni di spegnimento sono proseguite fino all’alba, senza registrare ulteriori sviluppi che potessero aggravare la situazione. Le indagini sulle cause rimangono aperte in attesa di conferme ufficiali. La comunità locale resta in allerta, consapevole dei rischi legati al caldo e alla vegetazione secca che possono alimentare altri incendi nei prossimi giorni.
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