Il cardinale Matteo Zuppi ha scelto Sulmona per lanciare un progetto inedito di pace nato intorno alla Giostra Cavalleresca d’Europa. In un momento storico segnato da tensioni internazionali e conflitti aperti, quel che emerge è la necessità di un impegno costante per mantenere la pace. Sul palco con il giornalista Paolo Mieli, Zuppi ha condiviso riflessioni sulla guerra in Ucraina e sull’urgenza di non lasciarsi vincere dall’indifferenza. L’iniziativa sulmonese punta a coinvolgere realtà europee diverse sotto il segno del dialogo tra popoli.
La pace come responsabilità collettiva secondo il cardinale matteo zuppi
Durante l’incontro a Sulmona, il cardinale Zuppi ha evidenziato che la pace non è un bene che si conserva da solo, ma richiede cura e fatica quotidiana. Ha rimarcato che il perdono rappresenta una forza capace di disinnescare focolai di conflitto ancora attivi nel mondo. Zuppi ha spiegato che senza questa capacità di perdonare, le tensioni diventano radici profonde, difficili da estirpare. Il cardinale ha invitato a riflettere sul fatto che lasciamo il mondo come lo abbiamo trovato dovendo coltivare speranza e futuro per le generazioni a venire.
Le sue parole coinvolgono direttamente la responsabilità delle città e dei cittadini di essere costruttori di pace. Ha contestualizzato il messaggio ricordando che il cammino verso la pace non è semplice, ma si realizza passo dopo passo, nel dialogo e nel riconoscimento dell’umanità nell’altro. Un processo che si muove contro la rassegnazione e le incapacità di trovare un terreno comune.
Il richiamo di papa francesco e il ruolo dell’indifferenza nella guerra in ucraina
Zuppi ha riportato un episodio significativo legato al conflitto in Ucraina. Ha raccontato la telefonata di papa Francesco che gli chiedeva di fare qualcosa contro la guerra, anche se all’epoca mancava un piano preciso e il presidente Zelensky non voleva mediazioni esterne. Il Papa, ha spiegato il cardinale, desiderava soprattutto che nessuno si voltasse dall’altra parte, che nessuno trattasse la guerra come un problema lontano o irrilevante.
Il pontefice ha invitato a un gesto concreto: guardarsi negli occhi come una premessa per recuperare umanità anche verso chi si considerava nemico. Zuppi ha ripreso questa idea per ribadire che solo nella condivisione diretta si può nutrire speranza e attivare un cambiamento. Ha ricordato come papa Leone nel passato lanciò un messaggio analogo, facendo capire che questi valori restano indissolubili anche nei periodi più difficili.
Sulmona e la giostra cavalleresca come simbolo di pace in europa
Sulmona ha assunto un ruolo centrale nel progetto di pace europea grazie alla Giostra Cavalleresca che da evento tradizionale diventa teatro di un nuovo significato. Questa rievocazione storica raccoglie delegazioni da diversi paesi e realtà, riunendole in nome di un ideale comune: fermare i conflitti e promuovere il dialogo. La proposta di istituire un consiglio comunale straordinario per riconoscere ufficialmente la Giostra come simbolo della pace mostra l’impegno concreto degli organizzatori sul territorio.
Domenico Taglieri, presidente della Fondazione Carispaq, ha annunciato questa iniziativa durante l’incontro con Zuppi. L’obiettivo è trasformare un momento culturale in un punto di riferimento per la riconciliazione e la cooperazione europea. L’evento assume valore anche come luogo dove le differenze si incontrano e si superano attraverso ritualità condivise.
La scelta di Sulmona non è casuale: un borgo che da anni coltiva memoria storica e legami comunitari, ora si propone come scenario per allargare la visione verso questioni globali. In questo modo, la Giostra Cavalleresca diventa più di una competizione o una festa, supera la dimensione locale per toccare temi di portata internazionale.