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La s-piazza dello scalo vista da vicino: problemi di accessibilità, degrado e assenza di servizi per i cittadini

La s-piazza dello scalo, recentemente riqualificata, mostra evidenti difficoltà di fruizione e cura. Giovanni Bortone, medico con studio in via Sacra Famiglia 29 ed eletto consigliere comunale nella Lega, offre una testimonianza diretta della situazione. Vice presidente vicario della sesta commissione consiliare dedicata a cultura, musei, sport e centro storico, Bortone conosce bene lo scalo e ne osserva quotidianamente le criticità. Nel corso di un’intervista, evidenzia come questa piazza, pur potenzialmente centrale, si sia trasformata in un luogo dove prevalgono divieti e mancanze. Il racconto mette in luce problemi di accessibilità, mancanza di spazi per i più piccoli e segni di abbandono.

Accessibilità negata e assenza di spazi per i disabili e i bambini

La s-piazza dello scalo non offre le condizioni minime necessarie per un utilizzo inclusivo. Giovanni Bortone sottolinea come la mancanza di infrastrutture per persone con disabilità renda di fatto impossibile l’accesso da parte di chi utilizza sedie a rotelle o ha difficoltà motorie. Non è stata prevista una rampa che consenta di raggiungere la piazza dalle strisce pedonali, un dettaglio che contrasta con i principi di uguaglianza e accessibilità ormai riconosciuti da tempo. Questa lacuna impedisce a molte persone di utilizzare lo spazio pubblico, creando una situazione di esclusione evidente.

Un altro punto fermo riguarda i bambini, che dovrebbero trovare nella piazza un luogo sicuro e accogliente per giocare. Invece, sono privati di spazi dedicati, come altalene o scivoli. Il risultato è una piazza spoglia, dominata dal cemento. Mancano punti di interesse per i piccoli, e questo riduce drasticamente l’attrattiva del luogo per le famiglie. L’assenza di superfici o attrezzature ludiche toglie vita al centro urbano e scoraggia la presenza quotidiana che previene degrado e inciviltà.

La fontana ridotta a simbolo di un progetto incompiuto

La fontana ai margini della piazza dovrebbe rappresentare un elemento di freschezza e bellezza, ma al momento è un oggetto abbandonato privo d’acqua. Questa installazione, più che un punto di ristoro, è diventata una testimonianza visiva di un progetto mai terminato o trascurato. L’abbandono della fontana segnala una mancata cura dello spazio pubblico, che si traduce in un senso di degrado percepito anche da chi attraversa la zona.

La presenza di una fontana così, senza acqua e manutenzione, mette in discussione le promesse iniziali sulla riqualificazione. I residenti e i passanti si trovano davanti a un elemento inutile, che potrebbe invece rappresentare un luogo di incontro e sollievo nelle giornate più calde. La mancanza di acqua racconta una storia di attenzione insufficiente verso le esigenze dei cittadini e di uno spazio pubblico che fatica a svolgere il ruolo per cui è stato progettato.

Segni di incuria e divieti che allontanano la comunità

Dal punto di vista di chi osserva la piazza quotidianamente, l’assenza di frequentatori è evidente. Bortone nota che la S-piazza sembra vietata a chiunque voglia viverla davvero. I regolamenti imposti vietano attività come mangiare, bere o giocare a palla. Questa serie di divieti trasforma lo spazio in una zona poco accogliente e poco viva, contraddicendo la funzione originaria di un luogo di socialità.

Lo stato di manutenzione lascia molto a desiderare. I dislivelli del terreno, i bossi secchi, le magnolie in sofferenza e l’erba alta e secca mostrano come il verde pubblico non sia stato curato adeguatamente. L’incuria viene percepita non solo visivamente ma anche come un segnale di scarso interesse verso questa parte della città. La piazza sembra già in decadenza, nonostante non sia stata ancora inaugurata ufficialmente.

Attenzione dal consigliere armando papetti

Questa situazione non è sfuggita a molti cittadini e a esponenti locali come il consigliere Armando Papetti, che ha documentato il degrado della zona. Bortone apprezza la sua attenzione e condivide le sue critiche. Lo stato attuale di questa piazza sembra dividersi dal pubblico invece di unirlo, e questo si riflette nell’uso molto ridotto dello spazio.

Riflessioni sulla piazza e prospettive per il futuro

Le condizioni in cui versa la s-piazza dello scalo fanno riflettere sul valore degli spazi pubblici per una comunità. La cura e la manutenzione di una piazza rimandano al rispetto che una città riserva ai propri abitanti. Nel caso specifico, questa attenzione appare carente.

Chi si occupa quotidianamente della vita politica o sociale locale dovrà tenere conto di queste criticità. L’amministrazione aveva immaginato uno spazio aperto e accogliente, ma quello che si osserva è una realtà che allontana chi vorrebbe frequentarla. La sfida sarà riallineare l’offerta con i bisogni di persone, famiglie e disabili. Solo così la piazza potrà ricominciare a vivere, diventare un luogo di incontro e gioco, e non rimanere una posizione di divieti e abbandono, un’area degradata nel cuore urbano dello scalo.

Clarissa Abile

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