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L’aumento delle temperature spinge l’orso bruno verso i centri abitati e alture più elevate in friuli e europa

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L’aumento delle temperature legato ai cambiamenti climatici ha effetti diretti sul comportamento dell’orso bruno in Europa, influenzando i suoi spostamenti e le sue abitudini alimentari. Questo fenomeno mette in evidenza come l’orso si avvicini sempre più ai centri abitati, in cerca di cibo che nei boschi si fa sempre più scarso a causa della stagione di letargo accorciata. Uno studio europeo, con il contributo dell’università di Udine, ha messo a fuoco questo cambio di scenario e i possibili rischi legati alla convivenza tra uomo e animale nelle regioni alpine e balcaniche.

La relazione tra cambiamenti climatici e riduzione del letargo negli orsi bruni

Il letargo dell’orso bruno si riduce in modo significativo con l’aumento delle temperature, causando uno svegliarsi anticipato. Non trovando più cibo in abbondanza nei boschi all’inizio della primavera, gli orsi tendono a cercare fonti alimentari nelle aree urbane o nelle zone più prossime ai centri abitati. Questo fenomeno spiega molti degli avvistamenti e degli incontri tra orsi e popolazioni locali registrati negli ultimi anni.

Il comportamento degli orsi è molto influenzato dalla disponibilità di risorse alimentari e dal clima. Quando il letargo si accorcia, gli animali mostrano una maggiore attività in periodi in cui tradizionalmente rimanevano nascosti nella natura. Lo spostamento verso le città o villaggi è una risposta alla fame e alla scarsità di cibo naturale.

Lo studio ha sottolineato come sia importante una corretta gestione dei rifiuti alimentari agli abitati per evitare che questi attirino gli orsi. I resti commestibili lasciati incustoditi diventano un richiamo irresistibile per gli animali, mettendo a rischio la sicurezza degli abitanti e la tutela degli animali stessi.

La presenza e il monitoraggio degli orsi nelle regioni del nord est italiano

In Friuli Venezia Giulia e Veneto la presenza di orsi bruni è classificata come ridotta ma in crescita, con numeri che oscillano tra 5 e 10 esemplari nel friulano e almeno sei nell’area veneta. Molti di questi esemplari arrivano dalle aree limitrofe del Trentino e della Slovenia, confermando una rete di spostamenti tra le regioni alpine settentrionali ed europee.

L’università di Udine ha coordinato una vasta serie di monitoraggi effettuati con collari satellitari su otto orsi nelle Alpi nord orientali e nelle aree dinariche. Questo sistema ha permesso di raccogliere oltre tre milioni di localizzazioni GPS di quasi tremila orsi in diverse sottopopolazioni distribuite tra Europa e Turchia.

Questi dati dettagliati hanno permesso agli studiosi di seguire percorsi e abitudini degli orsi, evidenziando le traiettorie di spostamento, soprattutto verticali, verso quote più alte e in alcune zone verso nord. Il monitoraggio con tecnologia GPS segnala pure come alcuni orsi stiano modificando le proprie aree di presenza a seguito del mutamento climatico e delle risorse a disposizione.

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Differenze nelle abitudini alimentari degli orsi secondo le aree geografiche

L’alimentazione dell’orso bruno varia significativamente a seconda delle condizioni climatiche e del territorio in cui vive. Nelle regioni più calde come Grecia, Turchia, Pirenei e alcune zone del Friuli Venezia Giulia, la dieta dell’orso presenta una prevalenza vegetariana, basata su bacche, radici, frutti e insetti. Qui, le condizioni ambientali favoriscono questo tipo di alimentazione, più adatta alle temperature e alle risorse disponibili.

Nei paesi del nord europa, come Norvegia, Svezia e Finlandia, la dieta si sposta maggiormente verso il consumo di carne, compresi piccoli mammiferi e pesci. Il clima freddo e le diverse stagioni influenzano le abitudini alimentari, con la necessità di integrazione proteica che gli ambienti invernali richiedono per garantire riserve energetiche.

Quest’ampia varietà alimentare mostra chiaramente come l’orso bruno non solo si adatti ai cambiamenti nei suoi ambienti, ma reagisca anche a variazioni climatiche alterando la propria dieta e di conseguenza i propri spostamenti. In territori dove il cibo scarseggia gli orsi sono costretti a cercare nuove risorse anche in zone antropizzate.

Lo studio condotto dagli studiosi europei e coordinato dall’ateneo friulano mette in luce quanto le dinamiche climatiche stiano modificando l’ecosistema montano e forestale, spingendo specie come l’orso bruno a comportamenti meno prevedibili rispetto al passato. Questo scenario invita a mantenere alta l’attenzione nella gestione dei rifiuti e negli interventi territoriali per prevenire conflitti tra uomo e orso.

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