L’assemblea nazionale 2025 dell’Anbi, tenutasi di recente, ha affrontato temi cruciali legati alla gestione delle risorse idriche in un contesto di emergenza climatica. L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti dei consorzi di bonifica del Lazio e istituzioni locali, con l’obiettivo di consolidare cooperazioni e discutere interventi concreti per tutelare il territorio e sostenere l’agricoltura. Il ruolo chiave dell’acqua, in particolare sulle aree interne del Paese, è stato sottolineato come elemento fondamentale per la sicurezza e la crescita economica.
Un evento di rilievo per i consorzi di gestione e tutela del territorio
L’assemblea ha preso il via con la frase del direttore generale Anbi, Massimo Gargano: “Questa è l’estate più fredda del futuro”. Una metafora suggestiva per mettere in guardia rispetto agli impatti della crisi climatica che si manifesteranno in modi inaspettati e che richiedono risposte immediate. Tra i partecipanti, Anbi Lazio ha portato una delegazione nutrita guidata dalla presidente Sonia Ricci e dal direttore Andrea Renna, accompagnati dai rappresentanti dei principali consorzi di bonifica laziali.
Presenza e azioni dei consorzi nel Lazio
La presenza di delegati da Fondi, Latina, Roma, Rieti, Viterbo e Ciociaria ha mostrato un fronte unito sul territorio regionale. Ogni consorzio ha raccontato le proprie esperienze di gestione idrica e di interventi per la manutenzione di infrastrutture irrigue e di controllo idrogeologico, confermando l’importanza di un coordinamento regionale e nazionale per mettere in campo azioni mirate.
L’incontro si è configurato quindi come una piattaforma per scambiarsi informazioni, condividere progetti e rafforzare la rete dei soggetti coinvolti nella gestione delle acque, fattore vitale per contrastare gli effetti della siccità e promuovere la sostenibilità ambientale.
La crisi climatica colpisce le comunità più fragili, serve un piano concreto
Anbi Lazio ha esplicitato in modo chiaro il rapporto tra crisi ambientale e giustizia sociale, sottolineando come siano proprio le comunità più vulnerabili a soffrire maggiormente degli effetti di eventi climatici sempre più estremi. Fonti ufficiali degli enti regionali hanno ribadito che questa emergenza ha ricadute profonde anche su economia e strutture sociali, intervenendo a ostacolare l’accesso alle risorse.
Per questo il Piano Bacini Idrici Multifunzionali è stato indicato come una proposta concreta per rilanciare la centralità delle aree interne italiane, spazi fondamentali per l’equilibrio territoriale e lo sviluppo di politiche agricole sostenibili. Il progetto mira a dotare tali territori di infrastrutture e strumenti per migliorare la raccolta e la distribuzione dell’acqua.
Cooperazione tra istituzioni e consorzi
Il tema è risultato cruciale per i partecipanti che hanno convenuto sulla necessità di un’azione integrata fra consorzi, istituzioni regionali e nazionali. La gestione oculata dell’acqua si presenta non solo come una questione tecnica, ma anche di equità, in cui il sostegno ai territori meno serviti deve essere una priorità urgente.
Il ruolo strategico dei consorzi riconosciuto da istituzioni locali
Durante l’assemblea sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni del Lazio, tra cui l’assessora capitolina Ornella Segnalini e l’assessore regionale Gianluca Righini, sottolineando l’impegno dei consorzi laziali sul territorio. La presenza degli assessori ha dato valore agli interventi diretti dei consorzi, evidenziando il loro contributo concreto.
Segnalini ha ricordato la sistemazione di un fosso nel XIII municipio di Roma, un’area fino a pochi mesi fa in stato di abbandono. Il lavoro del Consorzio di Bonifica Litorale Nord ha permesso di mettere in sicurezza la zona, prevenendo rischi idrogeologici.
Impegno della regione e nuovi finanziamenti
Righini ha rilanciato l’attenzione della Regione Lazio verso queste realtà operative, annunciando nuovi finanziamenti dedicati. Ha definito i consorzi come pilastri indispensabili per garantire la sicurezza territoriale e la fornitura idrica all’agricoltura. Ha messo in luce il valore della loro azione quotidiana che spesso rimane invisibile, ma risulta decisiva per l’economia regionale.
Il messaggio è chiaro: puntare su queste strutture significa proteggere il territorio, assicurare risorse per colture e comunità e rafforzare la capacità di risposta alle sfide ambientali.
Risultati concreti nella manutenzione delle infrastrutture idriche
Marco Casini, segretario generale dell’Aubac , ha portato l’attenzione su interventi specifici realizzati nella provincia di Viterbo. Qui sono state riaperte e manutentate strutture ferme da oltre vent’anni, con risultati immediati.
Ha ricordato che la semplice pulizia delle paratoie ha permesso quasi di raddoppiare la portata dell’acqua destinata all’irrigazione, un dato significativo soprattutto in una fase di siccità estrema come quella che ha colpito la regione.
Importanza della manutenzione ordinaria
Questi interventi dimostrano come il lavoro ordinario delle manutenzioni, spesso trascurato, possa invece produrre effetti rapidissimi e sostanziali, riducendo l’impatto delle emergenze climatiche.
Il riferimento a esperienze concrete sottolinea la necessità di programmare azioni di controllo costante e cura delle infrastrutture per evitare che il degrado comprometta la funzionalità delle risorse idriche.
Acqua, ambiente e coesione sociale: un legame che guida l’azione di anbi lazio
Il titolo scelto per l’assemblea, “L’acqua coltiva la pace”, ha dato una chiara chiave di lettura all’intero evento. Non si è parlato solo di aspetti tecnici o economici, ma anche di diritti, sviluppo equo e coesione sociale intorno alla gestione di un bene vitale come l’acqua.
Anbi Lazio si propone come protagonista quotidiano nella realizzazione di progetti e interventi che garantiscono la conservazione delle risorse idriche e la sicurezza dei territori. L’associazione e i consorzi laziali hanno confermato di voler portare avanti azioni coordinate per sostenere le comunità, migliorare la qualità della vita e tutelare gli ambienti fragili.
La crescente attenzione alle sfide climatiche e alla fragilità dei sistemi naturali passa anche attraverso queste realtà, che operano sul campo con un approccio concreto e radicato nelle specificità locali.
Questa assemblea rappresenta un passo significativo nella discussione nazionale e regionale sulla gestione dell’acqua e il futuro dei territori.