La piccola comunità di Alatri è sconvolta dalla notizia della morte improvvisa di Michael, un bambino di soli cinque mesi, deceduto durante una vacanza in Puglia con la famiglia. Le circostanze della tragedia, avvenuta nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 aprile 2025, hanno scosso non solo i parenti ma anche l’intera provincia di Frosinone. Le autorità locali e i soccorritori sono intervenuti tempestivamente, ma non c’è stato nulla da fare. Le indagini sono in corso per stabilire le cause esatte del decesso, mentre il paese si stringe attorno ai genitori nel dolore.
Il cordoglio del sindaco e il dolore della comunità di alatri
Il primo a esprimere il proprio affetto verso la famiglia è stato il sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca. Con parole cariche di commozione ha manifestato il dolore di tutti i cittadini. Ha ricordato il piccolo come un “angelo” e ha sottolineato quanto questa perdita abbia lasciato senza parole una comunità abituata a condividere momenti di gioia e festa. Il sindaco ha invitato a trovare conforto nel sostegno reciproco e nella vicinanza, una risorsa fondamentale in situazioni di sofferenza così profonde.
Nelle ore successive alla notizia, molte persone hanno mostrato la propria solidarietà con messaggi, fiori e la presenza materiale nei luoghi frequentati dalla famiglia. Il senso di vuoto è palpabile. Per chi conosceva Michael e i suoi genitori, è un colpo difficile da sopportare. Il destino ha colpito senza lasciare spiegazioni immediate, alimentando un clima di incredulità e tristezza diffusa.
La dinamica del tragico evento e l’intervento dei soccorsi
La famiglia Cianfrocca aveva scelto di trascorrere qualche giorno di relax in Puglia, presso un resort nella marina di Carovigno. Tutto sembrava regolare fino alle prime ore della notte tra domenica 13 e lunedì 14. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti della polizia di Brindisi, raccolte sul posto, Michael dormiva con i genitori nel letto matrimoniale, protetto da due cuscini.
Allarme e intervento
L’allarme è scattato verso le 3.30 di notte, quando il papà si è svegliato e ha trovato il bambino immobile e privo di respiro, con la pelle che aveva assunto una colorazione bluastra, segno di sofferenza grave. Ha subito chiamato il 118. I sanitari sono arrivati tempestivamente, hanno iniziato le manovre di rianimazione e hanno trasportato Michael all’ospedale Perrino di Brindisi.
Nonostante gli sforzi dei medici, il cuore del piccolo ha cessato di battere poche ore dopo. Il reparto di emergenza ha lavorato al massimo per tentare di salvargli la vita, ma senza esito. La scena ha lasciato sgomenti tutti i soccorritori presenti.
L’indagine sulle cause della morte e il futuro della famiglia
L’ipotesi più accreditata dagli investigatori è la cosiddetta “morte in culla”, fenomeno tragico e inspiegabile che colpisce neonati apparentemente sani durante il sonno. Tuttavia, per chiarire le cause del decesso, la Procura ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sul corpicino di Michael. Questo passo è routine in questi casi, ma potrebbe fornire dettagli utili a capire se vi siano stati fattori esterni o patologie non diagnosticati.
Dopo l’esame medico legale, il corpo tornerà ad Alatri per permettere ai genitori di dare un ultimo saluto al figlio. È atteso un momento di raccoglimento per la comunità, che continua a sostenere la famiglia nel lutto. La perdita di un bambino così piccolo scuote profondamente e lascia un’eredità di dolore difficile da colmare.
Nel frattempo si attendono aggiornamenti sull’esito dell’autopsia e sulle eventuali nuove informazioni che potranno emergere da accertamenti successivi. La storia di Michael segna Alatri e la provincia, richiamando attenzione su un fenomeno doloroso che non smette di colpire.