Il mondo del calcio romano e dei castelli romani perde una figura di riferimento. Nicola Lidozzi, allenatore noto per il suo impegno in diverse squadre dilettantistiche, è morto all’età di 79 anni dopo un improvviso malore. Lidozzi aveva guidato per decenni squadre come Aprilia, Anzio e Nettuno, conquistando il rispetto di giocatori e appassionati. La sua scomparsa ha suscitato grande commozione nelle comunità sportive e tra chi lo ha conosciuto.
La scomparsa di nicola lidozzi: gli ultimi momenti
Nicola Lidozzi è stato ritrovato privo di conoscenza in un campo dove probabilmente era andato a raccogliere delle more, una attività semplice che testimonia la sua passione per la vita all’aria aperta. Tre giorni fa è stato trasportato d’urgenza al Nuovo Ospedale dei Castelli, dove ieri mattina è deceduto. Aveva 79 anni. La notizia ha colpito subito quanti lo ricordavano per la dedizione al calcio locale e per il ruolo che ha avuto nella formazione di generazioni di giovani calciatori. I dettagli sulle cause del malore non sono stati divulgati, ma l’intera comunità sportiva si è stretta attorno alla sua famiglia nel difficile momento.
Una carriera legata al calcio dilettantistico dei castelli romani
Nicola Lidozzi ha legato il suo nome al calcio dilettantistico dei castelli romani e del litorale laziale. Ha allenato Aprilia in tre diverse occasioni tra gli anni ’70 e ’80, una testimonianza di come fosse una presenza costante nel club. Ad Anzio ha guidato la squadra per due volte, sempre a cavallo degli anni ottanta. Ai tifosi della zona è noto anche per aver condotto Nettuno alla vittoria di un campionato di Prima categoria, una conquista importante per il club e per la carriera di Lidozzi.
Altre realtà che hanno beneficiato del suo lavoro sono state Falasche e Campo di Carne, società con le quali ha lasciato tracce significative. Il suo volto era familiare anche ai molti giovani che hanno passato le loro prime esperienze nel mondo del calcio sotto la sua guida ferma ma calorosa. Non era solo un mister, ma un punto di riferimento per le squadre, i giocatori e le famiglie coinvolte.
Il ricordo delle società e dei giocatori: un uomo oltre il ruolo di allenatore
Le reazioni alla notizia della morte di Lidozzi sono arrivate da più fronti. L’FC Campo di Carne si è espresso con parole che ne sottolineano il valore umano e sportivo: «Allenatore, educatore e soprattutto uomo di cuore, ha lasciato un segno profondo in tutti i ragazzi e le famiglie che hanno avuto la fortuna di conoscerlo». Il club ha voluto ricordare il suo impegno che andava «ben oltre il campo», valorizzando il rispetto e lo spirito di gruppo nei giovani.
Anche la Aprilia Akkademy Soccer School ha condiviso il suo dolore attraverso i social, salutandolo come «grande maestro» e rivolgendosi alla famiglia con parole di vicinanza. I messaggi ribadiscono come Lidozzi rappresentasse più di un semplice allenatore. Il suo sorriso e la costanza nel trasmettere valori sportivi e umani hanno caratterizzato la sua vita professionale e personale. Molti ex giocatori lo ricordano come una guida che ha segnato in maniera profonda la loro esperienza calcistica.
I funerali e il saluto finale ad aprilia
L’ultimo saluto a Nicola Lidozzi si terrà sabato 26 luglio alle 10.30 ad Aprilia nella chiesa di San Michele Arcangelo e Santa Maria Goretti, in piazza Roma. Quella data rappresenta un punto di ritrovo per familiari, amici e chiunque abbia voluto bene al mister e conosciuto il suo lavoro. L’appuntamento richiama tante persone dalle squadre e dai territori che hanno incrociato il suo percorso, segnando un momento di commozione collettiva.
La cerimonia si preannuncia affollata e sentita, con testimonianze di affetto e ricordi che rafforzano l’eredità lasciata da Lidozzi nel calcio e nella comunità locale. La sua storia si lega così indissolubilmente ai luoghi e alle persone dei castelli romani, con una memoria pronta a restare viva nel tempo.