La vita politica di Frosinone resta in equilibrio precario. Il consiglio comunale conferma la maggioranza con 16 voti a favore su un totale risicato, ma emergono segnali di nervosismo e divisioni interne, specialmente dopo l’abbandono di Forza Italia. Tra dichiarazioni pungenti e cambi di schieramento, l’assestamento generale di bilancio per il 2025 si trasforma in un banco di prova per l’amministrazione guidata da Riccardo Mastrangeli. Ecco come si sono svolti i fatti principali e cosa emerge dal confronto in aula.
La coalizione della “non sfiducia”: un equilibrio precario a palazzo munari
Il sindaco Riccardo Mastrangeli continua a contare su una maggioranza esigua che regge solo grazie al voto di 16 consiglieri, appena sopra la soglia del numero legale necessario per governare. La coalizione alla guida della città appare profondamente cambiata rispetto al voto del 2022, diventata una somma di sensibilità politiche e amministrative difficilmente riconoscibili nel loro insieme. Corrado Renzi, capogruppo della Lista per Frosinone, ha definito questo momento come una coalizione basata sulla “non sfiducia”, chiarendo la sua posizione favorevole al bilancio solo in nome di responsabilità verso la città, lasciando intendere un certo distacco politico.
La situazione si mostra fragile, soprattutto dopo la decisione di Forza Italia di lasciare la maggioranza. Questa uscita ha creato un vuoto che compromette definitivamente la stabilità dell’esecutivo. Mastrangeli però oppone resistenza, sottolineando che dall’amministrazione non arrivano rallentamenti gestionali o politiche e confermando rapporti cordiali con Fratelli d’Italia e altre liste civiche. Non manca comunque la tensione, come testimonia la posizione ironica ma tagliente espressa da Fabrizio Cristofari, consigliere dem, che parla delle “dichiarazioni marziane” di Mastrangeli, con un chiaro riferimento al sostegno dell’ex sindaco Nicola Ottaviani, ultima difesa contro una crisi totale.
Le cifre dell’assestamento di bilancio e i nodi politici dietro i numeri
L’assestamento di bilancio 2025 è stato presentato dall’assessore Adriano Piacentini. La manovra prevede risorse per 3 milioni e 200mila euro, di cui circa 1,2 milioni destinati a lavori di manutenzione straordinaria sulle strade. Per questi interventi è in corso l’istruttoria per un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. Il resto delle risorse si concentra principalmente su servizi sociali, finanziati in parte con contributi regionali. Un emendamento ha previsto un accantonamento per adeguare le contribuzioni assistenziali dei professionisti che hanno ricoperto cariche amministrative, allineandole alle loro casse previdenziali.
Il dibattito dopo la presentazione
Il dibattito sulle modalità e sulle intenzioni politiche è partito subito dopo l’illustrazione, con la lista di centrodestra che qualche perplessità l’ha mostrata, soprattutto in merito alla composizione della coalizione a sostegno. Corrado Renzi ha puntualizzato che la sua formazione si identifica con il centrodestra, votando a favore del bilancio «con senso di responsabilità» e in nome dell’eredità politica dell’ex sindaco Nicola Ottaviani. Questo voto, per quanto formalmente di maggioranza, ha mostrato una tensione evidente tra la coalizione e la leadership attuale.
Mastrangeli e il quadro politico: l’uscita di forza italia e il rilancio del dialogo
Durante il consiglio comunale, il sindaco Mastrangeli ha cercato di ricostruire la situazione politica spiegando che la maggioranza “di centrodestra” continua a esistere sebbene priva di Forza Italia, che ha deciso di uscire autonomamente dalla coalizione. Il primo cittadino ha ammesso sforzi e incontri con i vertici regionali del partito senza però riuscire a evitare la rottura. Ha rimarcato la collaborazione con Fratelli d’Italia e alcune liste civiche, ma anche riconosciuto difficoltà di dialogo con altri componenti.
La sua proposta ha chiamato in causa non tanto i partiti nel loro complesso, quanto i singoli consiglieri, invitati a tornare a partecipare attivamente alla vita politica per il bene della città. Mastrangeli si è rivolto in modo diretto a Corrado Renzi, chiedendo suggerimenti su come favorire la ricomposizione e affermando la sua disponibilità ad agire in questa direzione. L’aria che si respirava però era quella di un gruppo spaccato e con scarsa sintonia interna, con assenze significative tra le file della maggioranza.
Opposizione e le accuse di stasi politica: le risposte del sindaco e le critiche dirette
La minoranza consiliare ha evidenziato una situazione di stagnazione politica che, secondo i suoi esponenti, si ripercuote negativamente sull’efficacia dell’azione amministrativa. Vincenzo Iacovissi, socialista, non ha risparmiato parole dure, parlando esplicitamente di una “maggioranza della non sfiducia”, che ostacola il governo locale e rallenta i processi decisionali. Il sindaco ha provato a rispondere a queste critiche elencando una serie di indicatori positivi: miglioramento nella capacità di indebitamento, buoni risultati di cassa e un calendario ricco di iniziative culturali.
Il dibattito si accende
Tuttavia il dibattito ha preso toni più duri con Fabrizio Cristofari, consigliere dem, che ha usato la definizione “dichiarazioni marziane” per le uscite del primo cittadino, evidenziando la distanza tra la realtà amministrativa e quella politica. Norberto Venturi ha riferito la spaccatura tra un’amministrazione che “funziona bene” e una maggioranza politica “che invece non riesce a tenere insieme il quadro”. L’episodio ha mostrato come il dissenso sia più profondo e si esprima in termini netti anche all’interno dell’aula.
Il riconoscimento dello stato della palestina: marzi prende posizione e il voto salta
Il consiglio comunale ha dovuto affrontare anche un tema sensibile e attuale, la proposta di riconoscimento dello Stato della Palestina. L’ex sindaco Domenico Marzi ha portato avanti un documento articolato in due tappe, con l’intento di raggiungere un accordo ampio tra i consiglieri sul testo da votare. Marzi ha anche chiarito il suo rapporto distante dal Pd e dai socialisti, ma ha confermato una posizione di appoggio al sindaco, garantendo sostegno per il bene della città senza voler alimentare scontri interni.
Marzi ha ricordato la figura dell’ex sindaco Sandro Lunghi, invitando a un riconoscimento pubblico per il suo contributo alla città. La sua dichiarazione finale, sulla volontà di continuare a supportare il primo cittadino e seguire le iniziative amministrative, ha anticipato una fase politica complicata. Per i progetti legati a impianti di risalita, parcheggi e trasferimento di uffici pubblici sono stati confermati progressi importanti.
La mozione e le resistenze in aula
Nonostante la disponibilità, però, la mozione sul riconoscimento della Palestina ha incontrato resistenze in Fratelli d’Italia. Il capogruppo Franco Carfagna ha chiesto un rinvio, sostenendo la necessità di un testo condiviso. La seduta ha visto infine numerose assenze, con alcuni consiglieri che non hanno risposto all’appello. Questa situazione ha provocato la mancanza del numero legale, con la conseguente sospensione anticipata della seduta e la fine ufficiale della discussione.
L’assetto politico a Frosinone resta quindi instabile e l’amministrazione si trova sotto pressione nel gestire le tensioni interne. La contesa sull’assestamento di bilancio e le vicende legate alle alleanze mettono in evidenza la complessità della situazione a Palazzo Munari.