Un’ondata di maltempo nel sud del Brasile ha causato vittime e gravi disagi nelle ultime ore. Lo stato di rio grande do sul è stato colpito da piogge torrenziali che hanno generato allagamenti, frane e l’evacuazione di migliaia di persone. Le autorità locali hanno attivato le emergenze per far fronte a questa situazione critica ancora in divenire.
Il maltempo ha interessato almeno 86 comuni nello stato di rio grande do sul. La protezione civile brasiliana ha riportato piogge intense accompagnate da smottamenti e allagamenti estesi in vaste aree. Diversi tratti stradali sono crollati o bloccati dal fango, isolando così intere comunità che non possono ricevere normalmente aiuti o rifornimenti. Le forti piogge hanno trasformato le strade in fiumi, complicando gli interventi dei soccorritori.
Tra i centri maggiormente colpiti si segnalano santa maria, encruzilhada do sul, cachoeira do sul, arvorezinha, jaguari e santa cruz do sul. Qui il livello dell’acqua è salito rapidamente fino a costringere circa 2.000 persone a lasciare le proprie case. Sono state rimosse dai loro quartieri specie le famiglie più vulnerabili e trasferite in strutture di emergenza come scuole e palestre riconvertite in rifugi temporanei. A queste si aggiungono quasi mille persone accolte in altri centri di accoglienza organizzati dalla protezione civile e da associazioni di volontari.
Le autorità di rio grande do sul parlano di uno scenario ancora molto delicato. Le condizioni meteorologiche restano instabili e il rischio di nuove frane e inondazioni non si è affatto esaurito. Squadre di soccorso, militari e volontari lavorano senza soste per assistere gli sfollati e rintracciare la persona dispersa segnalata nelle zone colpite. I soccorsi si concentrano in particolare sulle aree isolate dalle frane, dov’è più difficile raggiungere chi è rimasto bloccato.
Il governatore dello stato ha proclamato lo stato di emergenza per diverse località, richiedendo un supporto immediato dal governo federale. In una conferenza stampa ha descritto la devastazione: “interi quartieri sommersi dall’acqua, strade cedute, famiglie costrette a scappare anche sotto la pioggia battente”. Ha sottolineato che la priorità assoluta resta la salvaguardia delle vite umane, con tutte le risorse disponibili impegnate in attività di ricerca e assistenza.
La tempesta sta lasciando un segno profondo su molti piccoli centri abitati. Le attività quotidiane sono ferme o pesantemente compromesse. Le infrastrutture di base, come l’accesso a strade e trasporti, risultano compromesse, complicando la distribuzione di generi di prima necessità. Diverse scuole e servizi pubblici hanno sospeso la loro attività in attesa di una stabilizzazione del territorio.
Si registrano inoltre danni significativi alle abitazioni e alle coltivazioni, con ripercussioni sulla vita economica delle comunità. Le famiglie evacuate vivono in centri di accoglienza allestiti all’ultimo momento, dove si cerca di garantire un minimo di condizioni di sicurezza e igiene. Al momento la priorità resta assistere queste persone e contenere i possibili effetti di ulteriori eventi climatici avversi, finché non sarà possibile un ritorno stabile alle abitazioni.
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